Lavori pubblici, aria nuova di Flavia Amabile

Lavori pubblici, aria nuova Lavori pubblici, aria nuova Sospesa, per ora, la legge Merloni L'EX MBNISTOO \m ROMA ■™ durata tre mesi la legge Merloni di riforma degli appalti, ieri il consiglio dei ministri ha deciso la sua sospensione fino alla fine dell'anno, mentre il governo si è dato sei mesi di tempo per un riesame e la preparazione di una nuova riforma degli appalti che, pur garantendo il massimo della trasparenza, metta le imprese in condizioni di lavorare. La legge Merloni era stata voluta da Ciampi per porre un freno ai fenomeni di malavita che da alcuni anni prosperavano nelle costruzioni. Ed è stata fra le prime vittime del nuovo governo Berlusconi. Immediate le polemiche dei partiti dell'opposizione che hanno parlato di «un ritorno al passato», di «pericolosi colpi di spugna su Tangentopoli». Immediate, quanto inutili: il nuovo ministro dei Lavori Pubblici, Radice, già al momento dell'insediamento, aveva annunciato quale sarebbe stato il destino della Merloni. Ieri, per spiegare la decisione del governo, ha ricordato alcune cifre: lo scorso anno, il blòcco delle opere pubbliche ha provocato la chiusura di circa 20 mila impre- IL VIZIO D'ORIGINE la repressione della libertà e quindi dalla guerra. E' uno strano modo di presentare il fascismo. E' noto infatti che le vicende si sono svolte cronologicamente in senso inverso: prima si è instaurato il fascismo con un progressivo processo di restringimento e abolizione delle libertà. Poi, il regime ha intrapreso anche iniziative positive che si riassumono nella promozione di una modernizzazione relativa del Paese. Questo gli storici lo sanno benissimo. Ma per gli storici non è un dettaglio trascurabile che questo processo sia avvenuto in un regime antidemocratico, privo di libertà. Senza dimenticare che la stessa guerra non è stata affatto un prodotto accidentale del regime autoritario e quindi era diffìcilmente evitabile. sizioni, il ministro dèi Lavori Pubblici ha risposto chiarendo di condividere i principi ispiratori della legge Merloni e dì essere consapevole che la sua sospensione comporta il ritorno, almeno per qualche mese, delle vecchie norme, ma - ha affermato - «il rischio di un ritorno a Tangentopoli è pressoché nullo. Il Paese è molto cambiato - ha aggiunto -, c'è un'opinione pubblica più attenta, non c'è più il consociativismo. La gente che ci ha votato è anche quella che ha voluto la fine di Tangentopoli». «L'intento - ha successivamente spiegato anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta - è quello di riavviare i lavori senza rinunciare alla trasparenza e di impedire che possano rifiorire fenomeni del tipo di Tangentopoli. Tant'è - ha aggiunto - che vengono salvate le norme sulla trasparenza e quelle Cee. Poi non sono previsti appalti con il sistema delle revisione prezzi. L'effetto sull'occupazione sarà notevole. E questo - ha insistito Letta - senza abdicare a principi e valori per realizzare tutto in un clima diverso». Letta ha quindi ricor- II nuòvo ministro dei Lavori pubblici Roberto Radice (Forza Italia) dato che non è ancora stato emanato il regolamento attuativo della legge Merloni e che, pertanto, la decisione del consiglio dei ministri di ieri «getta un ponte in una normativa in itinere». La nuova riforma avrà tre caratteristiche principali: adeguamento alle norme comunitarie, chiarezza dei costi, certezza dei tempi di realizzarzione di un'opera. Nello stesso decreto è stata anche sospesa la norma, inserita nell'ultima legge finan¬ ziaria, che imponeva la rinegoziazione dei contratti pubblici, norma che aveva non poco contribuito a bloccare il settore. Le parole del sottosegretario alla presidenza e del ministro dei Lavori Pubblici non hanno però convinto le opposizioni. «Una legge varata nel 1994 non può aver determinato una crisi che risale a dir poco al 1992», hanno ricordato Cgil, Cisl e Uil. Flavia Amabile

Persone citate: Berlusconi, Ciampi, Gianni Letta, Letta, Radice, Roberto Radice

Luoghi citati: Roma