Pina Bausch divina burattinaia di Sergio Trombetta

Da domani a Wuppertal si celebrano i vent'anni di una scuola leggendaria Da domani a Wuppertal si celebrano i vent'anni di una scuola leggendaria Pina Bausch, divina burattinaia Balla con la psicanalisi r i NESSUN COPIONE, SOLO SENSAZIONI i suoi vent'anni di attività I «tic» dei protagonisti Spettacoli che testimoniano di un modo assolutamente originale di fare teatro che tuttavia non è nato dal nulla, ma che si è sviluppato parallelamente alla straordinaria fioritura della scena tedesca di quegli anni: musica, teatro, cinema. Basta citare Karlheinz Stockhausen e Wolfgang Rihm, Klaus Michael Grùber e Peter Stein, Wim Wenders e Rainer Fassbinder. Si veniva a creare proprio in quegli anni a cavallo fra i 70 e gli 80, la compagnia di Pina. Un gruppo all'interno del quale si sono sviluppate personalità che con i loro tic, le loro qualità sceniche, il loro essere individuale, sono diventate irripetibili e insostituibili, sono cresciute e maturate con noi e hanno fatto del Tanztheater Wuppertal un unicum: sarà un caso se Pina non ha mai coreografato un gesto appena per un'altra compagnia? Nasceva intanto un metodo sapiente per carpire ai ballerini stessi gli elementi costitutivi dello spettacolo, una nuova maieutica, quasi una seduta di psicanalisi: il «metodo Bausch» che Pina stessa ci spiega qui accanto nel brano tratto dalle Lezioni milanesi, discorsi sulla danza curato da Marinella Guatterini e pubblicato da Ubulibri. E l'editoria anche italiana per Pina non è stata certo avara, a partire dal Teatro di Pina Bausch di Leonetta Bentivoglio, uscito da Ubu e che sta per essere tradotto (e aggiornato) in portoghese in occasione del debutto a Lisbona della compagnia ospite della città capitale culturale d'Europa 1994, sino ai recenti atti del convegno di Torino del '92 e pubblicato da Costa & Nolan. Sergio Trombetta

Persone citate: Bausch, Karlheinz Stockhausen, Klaus Michael Grùber, Leonetta Bentivoglio, Marinella Guatterini, Peter Stein, Pina Bausch, Rainer Fassbinder, Wim Wenders, Wolfgang Rihm

Luoghi citati: Europa, Lisbona, Torino