La guerra del congiuntivo

La guerra del congiuntivo La guerra del congiuntivo «Se muore è colpa di Mike e di Moravia» LETTERE AL GIORN A differenza di Bufalino, Sanguineti riconosce di lasciarsi sfuggire qualche congiuntivo parlando, per l'abitudine all'insegnamento, «che dà un parlato più ortodosso». Quando scrive, «e la spinta espressiva è più forte», cerca di correggerli uno per uno. «Mi rendo conto che certe sfumature si perdono. Ma se voglio un effetto di immediatezza, con l'indicativo lo ottengo subito». In difesa di quelle sfumature, reagisce il linguista Tristano Bolelli; dal suo pulpito toscano, protesta contro quello che considera un malcostume letterario. E invoca, per il vecchio ammalato, l'autorità di Dante: «Cred'io ch'ei credette ch'io credesse», come recita

Persone citate: Bufalino, Moravia, Sanguineti, Tristano Bolelli