Dramma segreto sul Jumbo

I trecento passeggeri sono stati avvertiti dopo l'atterraggio I trecento passeggeri sono stati avvertiti dopo l'atterraggio Dramma segreto sul Jumbo Muore il pilota, salvati dal secondo L'inviato Onu lascia Kigali, riparte la strage LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Poteva essere un dramma dell'aria. Si ò invece risolta nel migliore dei modi, con un perfetto atterraggio all'aeroporto giapponese di Narita, la vicenda del jumbo della British Airways il cui comandante è morto d'infarto a oltre tremila chilometri da Tokyo. Il co-pilota ha assunto il comando e dopo quattro ore il Boeing 747 è regolarmente atterrato con i suoi 312 ignari passeggeri. Soltanto dopo essere sbarcati i viaggiatori sono stati informati di quanto era accaduto nel cielo della Siberia, circa otto ore dopo la partenza da Londra. E' la prima volta, ha precisato un portavoce della compagnia di bandiera britannica, che un pilota muore in volo; ma tutte le norme per le emergenze di questo genere hanno funzionato a dovere. Il comandante del jumbo si chiamava David Robertson e aveva 52 anni. Durante il volo di 12 ore, come prevedono i regolamenti, si era preso un breve periodo di riposo. Il Boeing stava sorvolando le immense distese tuttora ghiacciate della Siberia, era in rotta e in orario perfetti. Al posto di comando era rimasto il co-pilota, Robert Clarkson, affiancato dal primo ufficiale Evelyn Faulkner, una della schiera di donne che si sono già guadagnate le spalline alate con la British Airways. Ma al termine della pausa di riposo il comandante non si è ripresentato in cabina. Un membro dell'equipaggio è andato a cercarlo, pensando che Robertson fosse rimasto ad¬ z o co co s o O o o z 2 M o >, < co o u co o < CO LU Q < dormentato. Lo ha trovato ormai morto. Un medico che era fra i passeggeri non ha potuto fare altro che constatare il decesso. E' stato l'unico dei viaggiatori a sapere che cosa fosse accaduto: la maggior parte dormiva nella notte siberiana. Hanno avuto le prime avvisaglie del dramma mentre aspettavano i bagagli nella hall dell'aeroporto, di fronte alle telecamere e ai taccuini dei giornalisti giapponesi che volevano sapere di più. «Non c'è mai stato alcun pericolo», ha affermato un portavoce della MEDIO ORIENTE Annuncio-choc a Mosca compagnia aerea, Derek Ross: «Siamo naturalmente rattristati e scossi dalla morte del nostro capitano, ci sarà un'inchiesta. I nostri piloti, però, sono sottoposti a stringenti e regolari esami medici per garantire che siano in condizioni perfette». Il comandante Robertson, che volava per la British da 24 anni e che era capitano da 18, sarebbe andato in pensione fra tre anni, come prevedono i regolamenti della compagnia. E' difficile dire che cosa abbia provocato l'attacco cardiaco che ha ucciso il pilota. Le norme relative al personale di volo sono severissime, tutte volte a evitare superaffaticamento o inutili tensioni. La Civil Aviation Authority, l'ente che regge e controlla l'attività delle compagnie aeree in Gran Bretagna, ha introdotto una serie di misure, proprio per la protezione dei passeggeri, che sono più severe di quelle adottate nella maggior parte dei Paesi europei. Un pilota, per esempio, non può volare più di 55 ore la settimana o 100 in un mese o 900 l'anno; in ogni perìodo di quattro settimane deve avere un riposo ininterrotto di almeno sette giorni; non più di tre voli consecutivi possono essere notturni e non più di quattro la settimana possono comportare partenze all'alba o arrivi serali. Ma soprattutto, una volta raggiunto il traguardo dei 40 anni o la promozione a capitano, i piloti devono sottoporsi ogni sei mesi a un attento check-up medico, con elettrocardiogramma e tutti gli esami che le loro particolari condizioni rendano consigliabili. In una nuova serie di norme europee, che presto potrebbero prevalere su quelle britanniche, i limiti non sono così severi. «Siamo convinti - ha detto ieri un funzionario della Civil Aviation Authority - che le nostre norme mediche e i limiti di lavoro siano più che soddisfacenti». Non sono bastati per salvare il comandante Robertson. Lassù nel cielo della Siberia, durante un normalissimo volo senza storia, qualcosa si è rotto nel delicato meccanismo della vita. DISGELO Christopher va a Hanoi Bambini tutsi scampati al massacro in fila in una chiesa cattolica per la distribuzio ne dei viveri

Persone citate: David Robertson, Derek Ross, Evelyn Faulkner, Robert Clarkson, Robertson