«Riina mai più minacce di morte in tv»

a Berlusconi: «Non accettiamo ricatti dalle cosche». Rafforzate le scorte di Caselli e Violante a Berlusconi: «Non accettiamo ricatti dalle cosche». Rafforzate le scorte di Caselli e Violante «Riina, mai più minacce di morte ia tv» Maronh inaudito concedere i microfoni a un assassino E Arlacchi viene candidato alla presidenza dell'Antimafia a ROMA. Le esternazioni di Totò Riina - che da Reggio Calabria ha lanciato anatemi e minacce contro i «comunisti» Pino Arlacchi, Luciano Violante e Giancarlo Caselli, facendo anche sapere di non gradire la legge sui pentiti - hanno scatenato un putiferio politico-istituzionale. Dichiarazioni, accuse, e, conseguentemente, l'intervento deciso del governo, dopo un commento arrivato persino dal Vaticano, a mezzo di un servizio giornalistico pubblicato dall'Osservatore Romano e titolato: «Un'aula di giustizia megafono della mafia». Ieri mattina al Viminale si è svolta una riunione del comitato per l'ordine e la sicurezza nazionale. Il ministro Guardasigilli ha avviato un'inchiesta ministeriale por appurare se esitono colpe della magistratura nella facilità con cui Riina ha potuto tenere il suo «comizio». Lo stesso presidente del Consiglio è sceso in campo offrendo a Violante, Caselli ed Arlacchi la «piena solidarietà» del governo. DICIASSETIEMESI DIETRO LE SBARRE Dopo lo «sfogo» in aula tornerà in isolamento nel carcere dell'Asinara «Neanche un cane vive nelle condizioni in cui mi lasciano» E contemporaneamente, infine, si profila l'insorgere di un «caso nel caso» con la candidatura del prof. Pino Arlacchi alla presidenza della Commissione parlamentare antimafia. La proposta viene dalla Lega e non sfugge quanto possa essere poco salutare per l'equilibrio della coalizione di governo, essendo stata - la presidenza dell'Antimafia praticamente promessa a Tiziana Parenti. A proporre Arlacchi, deputato eletto nello schieramento progressista, per la presidenza dell'Antimafia è stato il senatore leghista Antonio Serena, membro già designato per la Commissione parlamentare. L'iniziativa, secondo Serena, «nasce nello spirito in cui si è mossa la Lega sino ad ora, che è quello di mettere in ogni Commissione gli uomini migliori. La designazione sarebbe opportuna specie dopo il comizio di Riina». La notizia che il governo intende interessarsi alla vicenda è stata data dallo stesso Berlusconi: «Il ministro dell'Interno - ha detto - ha già disposto il rafforzamento delle misure di sicurezza necessarie. Quanto al fatto che le minacce siano state fatte in un'aula di giustizia, il ministro Biondi ha già aperto un'inchiesta per accertare eventuali responsabilità». Subito dopo, tuttavia, Berlusconi ha aggiunto che «deve essere ben chiaro, però, che il governo respinge nel modo più netto posizioni confuse e strumentali in tema di lotta alla mafia. Questa lotta prosegue e si intensifica». Il presidente del Consiglio non ha rinunciato, però, a rimarcare che si potrebbero introdurre «modificazioni in tutti i settori in cui ciò si riveli necessario, in base all'esperienza e agli orientamenti della migliore cultura giuridica del Paese». «Nessun governo serio - è stato il commento di Berlusconi - orienta la sua iniziativa in base ai depistaggi e alle minacce provenienti da un capo della criminalità organizzata». In serata il presidente del Consiglio si è .ncontrato a palazzo Chigi con il capo della Po¬ lizia Parisi. L'arringa del «padrino» di Cosa nostra, ovviamente, ha suscitato molte reazioni, da tutte le parti. L'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga, pur premettendo il suo «dissenso profondo da molte cose scritte, pensate, dette e soprattutto fatte da Violante, Arlacchi e Caselli», si è detto «indignato per il vergognoso attacco intimidatorio che si è permesso venisse condotto contro di loro». Una reazione dura, quella del coordinatore di An, Gianfranco Fini: «Occorre ricacciare in gola a Riina le parole dette ieri a margine del processo». «Io - è il pensiero di Fini - condivido la tesi di coloro che hanno definito inammissibile che un criminale come Riina possa pontificare e tranciare giudizi politici, senza che nessuno senta il dovere di farlo tacere». Fini ha poi aggiunto che il governo «ha espresso la sua volontà di rendere ancora più incisiva la lotta alla mafia e le misure, per quanto ancora molto parziali, annunciate da Maroni vanno in quel senso. In uno dei prossimi consigli del ministri verrà presentato qualcosa di più organico». Un commento al «Riina show» è giunto dallo stesso Luciano Violante. Il vicepresidente della Camera, in una intervista al tgl, ha osservato che «Riina non saprà parlare in italiano, ma ha le idee lucide per quanto riguarda la sua politica, la sua strategia». Secondo Violante, il Sfrutta i processi in cui è imputato per mandare messaggi ai suoi uomini boss chiede un «patto» al governo. «Ma io credo - ha concluso l'ex presidente dell'Antimafia - che il governo reagirà con molta fermezza, come ha già cominciato a fare il ministro Maroni». E proprio Maroni ha commentato duramente lo show di Riina: «Mi chiedo perché la televisione abbia con tanta solerzia aperto i microfoni davanti a lui». Francesco La Licata Una veduta del carcere dell'Asinara Qui a fianco Bruno Siclari dalla moglie Antonietta e dai loro quattro figli. Di Antonietta Bagarella, tornata a Corleone all'indomani dell'arresto del marito, si conosce l'autorità che ha su Riina. Se il capo seguisse i suoi consigli, Il ministro dell'Interno Roberto Maroni

Luoghi citati: Corleone, Reggio Calabria, Roma