L'intervista? Un diritto

Cronache Venerdì 27 Maggio 1994 LA STAMPA ROMA. «Ma siamo impazziti? E' una vicenda grottesca, incredibile e intollerabile. Tengono uno segregato, non lo fanno nemmeno parlare con la moglie, con i figli, e poi gli permettono di rilasciare interviste ai telegiornali, di intromettersi nel dibattito politico, di fare appelli alla nazione, di pronunciare condanne a morte e stilare la lista della colonna infame. Queste sono cazzate che non si possono fare. Sono cose che il magistrato che era investito in quel momento della disciplina dell'udienza non poteva fare». E' nero, il ministro di Grazia e giustizia Alfredo Biondi. Ha appena disposto un'inchiesta per capire come mai a Totò Riina sia stato «addirittura concesso di tenere una conferenza stampa in un'aula di tribunale» e per accertare le responsabilità del magistrato che ha autorizzato 1'«happening» del boss mafioso. «Quello che è successo - sbotta il Guardasigilli - è degno di una commedia di Pirandello: Riina vive nell'isolamento totale, tranne che per le telecamere. Mi sembra che qualcuno abbia una visione un po' troppo liberale dei diritti dei detenuti. Per questo ho ritenuto giusto e urgente aprire un'inchiesta. Adesso ci sarà un'indagine da parte degli ispettori e poi il csm deciderà». Ministro, qualcuno ha letto nelle parole di Riina più che un appello alla nazione un Cronache « I/intervista? Un diritto » A Napoli per lavoro. A casa per cena.

Persone citate: Alfredo Biondi, Pirandello, Riina, Totò Riina

Luoghi citati: Napoli, Roma