«Annulliamo la tassa sul medico » di Gabriele Romagnoli

«Annulliamo la tassa sul medico » «Annulliamo la tassa sul medico » -\ ROMA. Appena eletto presidente della commissione Affari sociali della Camera, il leghista Roberto Calderoli ha «promesso» che saranno restituite, a chi ha pagato, le 85.000 lire per l'assistenza del medico di famiglia. «Non sarà facile» trovare altrove i 1700 miliardi per coprire il rimborso, ma Calderoli è deciso a provarci. Ed è sostenuto dal «pieno appoggio» della Lega Nord, che con una nota conferma la sua posizione contro «un balzello inutile e iniquo» su un «diritto già ampiamente acquisito». Più prudente il ministro Costa: «Come ministro della Sanità non posso che fare il notaio: la legge c'è e quindi l'obbligo va rispettato. Ritengo che chi non ha pagato le 85 mila lire debba pagarle, ma in attesa di una possibile decisione in senso contrario difficilmente sarà indotto a farlo. Se poi il Parlamento, sulla base di considerazioni anche giuste, cambierà il provvedimento, si vedrà come fare per il rimborso: qualsiasi soluzione presenta difficoltà». [r. i.] tra la giuria, potrebbero credere che è II Mostro. Graziella e Rosanna hanno, legittimamente, sparato al tiranno, facendo scattare la trappola. L'esca sono loro due, la voglia di vendicarle che innescano. Facendo dimenticare che per quell'inferno famigliare Pacciani è già stato giudicato e condannato, che una strampalata giustizia gli ha dato quattro anni di carcere e nessuno insorse contro la levità della sentenza emanata in un piccolo processo ignobile. Di tutto quello che hanno detto le due ragazze saranno ricordati i particolari più truci, su quelli si formeranno le opinioni. Restano nella mente le perversioni sessuali, le bastonate, il cibo per cani servito a tavola, che con il processo non c'entrano. Scivolano via gli unici dati pertinenti: il livido al seno sinistro di Graziella, il sesso nel piazzale dove il Mostro uccise, la conferma del fatto che «lui» spiava le coppiette. Cresce la tentazione di condannare, pur di liberare per sempre due ragazze dal tiranno, di vendicarle cancellando quello che per loro è un mostro, per il pm II Mostro e secondo «lui» stesso «un povero contadino innocente» (come di sé diceva Totò Riina). Gabriele Romagnoli

Persone citate: Calderoli, Pacciani, Roberto Calderoli, Totò Riina

Luoghi citati: Roma