Il giallo del virus «mangia-uomini»

Il giallo del virus «mangia-uomini» Il giallo del virus «mangia-uomini» OGGI NON bastava il mostro che, invece dei fiori, nel giardino della villetta seminava cadaveri. Un nuovo giallo tinge ora la terra del Gloucestershire che partorisce un altro mostro, a sottolineare la propensione degli inglesi per il macabro. E' un virus, o meglio, un «batteriofago». Dall'Inghilterra si accende l'allarme che viene, però, spento nel resto del mondo, a partire dal prestigioso Istituto Pasteur di Parigi. In Italia, il ministero della Sanità rassicura: i batteri nazionali sono sotto controllo. Il laboratorio di epidemiologia delle malattie infettive ha dato il suo responso: tranquilli, i casi accertati sono nella media annuale e non c'è al- A 05 2 7 9771122176003 cuna cancrena fulminante. Nell'immaginazione popolare, la minaccia è un alieno bell'e buono, che s'attacca al mal di gola o a una ferita e fa strage del corpo. L'Alien di questo nuovo incubo divora muscoli e grasso in poche ore, come in una sequenza di fanta-horror. Lo sa bene Ken Cruck, londinese di 51 anni che si è dovuto sottoporre a un terribile intervento per aver salva la vita: gli sono state asportate parti della faccia, del collo e del torace già attaccate dalla cancrena. Ma se i titoli dei giornali inglesi non lasciano scampo alla speranza (il virus killer; il mangiauomini; il virus cannibale) la scienza minimizza. Il virus? Conosciuto da 70 anni. Epidemia? Sciocchezze! Le morti sono ovunque nella media annuale. Anche se, nel Regno Unito, gli ambulatori si riempiono di paura e un semplice mal di gola diventa, nel terrore generale, il biglietto da visita del becchino. Sì, perché è proprio nello strepto¬ cocco A - che riposa innocuo nella gola di molte persone - che il virus si può celare, cambiandone il codice genetico e dando il via alla produzione del «veleno» che mangia la carne. Lo sgomento degli inglesi (che hanno perso del tutto il self-control) e la reazione emotiva dei mass-media fa correre un po' di adrenalina nelle schiene della gente, che già si sta facendo un veloce ripasso dell'Apocalisse e delle sue profezie di morte. Com'è accaduto per l'Aids, del resto. Il pericolo è reale o si tratta di una montatura della stampa inglese che, per così dire, scopre l'acqua calda? Nel Regno Unito la psicosi galoppa: tant'è vero che gli esperti si rivolgono ad altri esperti, in altri laboratori di diversi Paesi per avere «lumi». Dall'Italia i ricercatori suggeriscono: niente paura, un po' di self control. E qualche scoop di meno, prego. Daniela Daniele SERVIZI A PAG. 13 di Guido Ceronetti Il canto gregoriano non racchiude nulla di patetico o violento, e neanche di blando o di dolce. Il sentimento non gli dà né origine né corpo, ma anzi, ne costituisce soltanto l'ombra, una conseguenza. Il canto gregoriano è un cammino, un mezzo di trasporto. Il simbolismo precristiano lo avrebbe chiamato un catro, una nave, o un fiume, su cui avrebbero camminato le luminose sillabe sonore. Marius Schneider Vom gregorianischen Choral, 1936 (in italiano nell'edizizione Rusconi Il significato della musica, 1970)

Persone citate: Alien, Daniela Daniele, Guido Ceronetti, Marius Schneider

Luoghi citati: Inghilterra, Italia, Parigi, Regno Unito