Fabbrica delle meraviglie di G. R.

Fabbrica delle meraviglie Fabbrica delle meraviglie Arte e tecnologia, ecco il luogo in cui sono prodotte le «rosse» MARANELLO. Il piccolo paese di Maranello, a due passi da Modena, sulla statale che porta all'Abetone, è entrato nella leggenda grazie allo stabilimento che Enzo Ferrari vi costruì nel 1943 e dove ancora oggi si producono le automobili Ferrari. Certo, da allora le differenze sono molte. Ai campi di grano e ai vigneti di lambnisco si sono sostituite decine di fabbriche e fabbrichette: siamo nella patria della ceramica. E la Ferrari è salita dalle poche decine di unità prodotte all'anno (nel '49 furono in tutto e per tutto tre vetture) alle migliaia. Nel '91 fu il record, con oltre 4000 auto, adesso si è intorno a quota tremila, un limite che Luca Montezemolo non vuole superare per mantenere l'alone di esclusività che avvolge la Casa del Cavallino. Ma, per fortuna, resta immutata la straordinaria unione tra artigianalità e alta tecnologia che, da sempre, ha caratterizzato le vetture di Maranello. Un matrimonio che è alla base del successo della Ferrari insieme con lo stretto rapporto con il mondo delle competizioni. Oggi come allora ci si basa sulla esperienza dei tecnici per la progettazione e sulla capacità dei collaudatori per la messa a punto ma gli impianti si sono evoluti e quello della Ferrari è uno degli stabilimenti più moderni e funzionali dell'industria auto, come abbiamo potuto notare visitando la linea di montaggio della F355. Ad esempio, nel reparto esperienze, ci sono macchinari in grado di simulare in poco tempo l'usura prodotta normalmente da decine di migliaia di chilometri. La vettura sta ferma, ma viene fatta vibrare da grossi martinetti idraulici pilotati da un cal¬ colatore che ha memorizzato le peggiori strade del mondo. Non c'è da stupire quindi se la F355 sia migliore in termini di prestazioni, affidabilità e durata rispetto al modello precedente. Si pensi che nella messa a punto di un nuovo modello si passano ore ed ore nella galleria del vento climatizzata soltanto per la sistemazione del condizionatore e per eliminare le rumorosità dovute all'aria. La Ferrari spende molto più di qualsiasi altra fabbrica in ricerche e sviluppo, il 30 per cento del suo fatturato. Ben 200 dei suoi 1800 dipendenti si occupano proprio di ricerche e sviluppo. Altri 350 sono impegnati nella gestione sportiva, ed anche questa è ricerca della specie più avanzata. La Ferrari possiede la sua propria fonderia per leghe leggere ed è un caso raro nell'industria. Ha avuto le sue origini proprio nella volontà di Enzo Ferrari di mantenere un controllo di qualità continuo dai materiali. Nella fabbrica delle meraviglie macchine automatiche modernissime aseguono le lavorazioni, ma i montaggi e le rifiniture sono fatti a mano. Le linee per la F355 e le altre «rosse» sono ordinarissime e soprattutto non danno l'idea di un lavoro affannoso ma piuttosto dell'affaccendarsi di artigiani-artisti attorno a tanti pezzi unici anche se tutti gli esemplari di uno stesso modello appaiono uguali, non c'è dubbio che ciascuno abbia la propria personalità. I collaudi prendono tempo, molte ore di prova al banco per i motori e poi altre su strada da parte dei collaudatori, che solo quando tutto è perfetto «deliberano» la macchina. E nello sviluppo della F355 c'era anche un collaudatore speciale, Niki Lauda [g. r.]

Persone citate: Enzo Ferrari, Luca Montezemolo, Niki Lauda

Luoghi citati: Abetone, Maranello, Modena