Pino, Eros e Jovanotti: divorzio?
Pino, Eros e Jovanotti: divorzio? Daniele, Ramazzotti e Cherubini devono partire tutti insieme per una super tournée, ma non sarà un'avventura Pino, Eros e Jovanotti: divorzio? Manca il feeling, ma un no costerebbe miliardi MILANO. Non sarà un'avventura. Non bella, almeno. La tournée dell'estate - Ramazzotti, Jovanotti e Pino Daniele insieme - manda sinistri scricchiolii ancor prima di cominciare. Il piatto è ricco, ma i commensali sono troppo diversi. E l'intera operazione è artificiale: nasce a tavolino, seguendo strategie di marketing che saranno buone per i manager, epperò non tengono conto del fattore umano. Il tour doveva esordire il 3 giugno a Monza: l'altro giorno arriva la notizia che è tutto rinviato al 7 giugno, a Bari. L'agenzia Trident adduce «motivi tecnici»: non sarebbero arrivate alcune attrezzature. Eh già: uno mette in piedi un simile caravanserraglio, e all'ultimo momento si accorge che manca la spina della luce. Dai... La verità è un'altra: Eros Ramazzotti, rientrato stanchissimo dal tour americano, ha ri¬ mandato le prove. S'è chiuso in casa, con la mamma. A riposarsi. E per ammazzare il tempo rilascia dichiarazioni cattivelle contro Jovanotti: «Lorenzo scrive bene, ma non canta. E cinque anni fa era inascoltabile». Nulla di grave: Jovanotti stesso ammette di non sentirsi un «cantante». Però, quelle battutine su chi fosse ascoltabile o inascoltabile cinque anni fa, da uno che in materia ha tuttora qualche problema... Certe uscite non sono il sintomo di un clima idilliaco. L'unico davvero motivato è Daniele, il quale potrà finalmente esibirsi a Napoli. E Dio sa quanto ci tenga, il buon Pino. Lorenzo è invece abbattutissimo: pare - dico pare - che qualche giorno fa avesse addirittura deciso di mandare al diavolo baracca e burattini. Gli hanno spiegato che ci sono in ballo investimenti di miliardi: se insistesse nell'insano proposito, sborserebbe una penale da urlo. Lui ha abbozzato, ma la faccenda degli «investimenti miliardari» lo turba. Lorenzo per il suo tour personale aveva imposto bassi costi - 40 milioni - e prezzi popolari. Il triplo concerto viene invece venduto ai promoter locali a 300 milioni, più che meno. Il pubblico, comunque, pagherà il biglietto 36 mila ragionevoli lire, grazie alla sponsorizzazione della Pepsi: sponsorizzazione che ha suscitato qualche malumore ramazzottesco. Gli scazzi non finiscono mai. A proposito: tra Ramazzotti e Jovanotti proprio non c'è dialogo. Eros, fervente berlusconiano, scopre uno scottante segreto e, allarmato, lo rivela al quotidiano «L'Informazione»: «Il partito comunista non è affatto scomparso: c'è la Quercia, c'è Rifondazione, c'è Occhetto». Il povero Lorenzo - al quale l'esistenza di Occhetto era già ben nota, tanto da spingerlo ad appoggiare il pds in campagna elettorale - non potrà che sentirsi a disagio. Ha confidato: «Il tour con Luca Carboni aveva un senso: l'idea era nostra, siamo amici e ci piace fare musica insieme. Stavolta mi hanno messo davanti un progetto già confezionato, prendere o lasciare. Ho detto sì, ma...». Ma me ne pento? Fate un po' voi. Ci sarebbe inoltre la questioncella dell'ordine di uscita in concerto: primo Daniele (che però a Napoli canterà nel finale), secondo Jovanotti, terzo Ramazzotti. La legge dello spettacolo vuole che si esibisca per ultimo l'artista più importante. Ramazzotti non fa mistero di considerarsi un gradino su tutti. Magari ha ragione, fa sfracelli in tutto il mondo. Sono piccolezze. Di sicuro, non semplificano i rapporti. Tant'è: il tour s'ha da fare. Però Daniele, Ramazzotti e Jovanotti durante i concerti non eseguiranno nessun brano insieme. Inizialmente era previsa una jam session, e invece - anche qui siamo alle indiscrezioni molto attendibili - i tre si avvicenderanno in scena senza neppure incrociarsi. Insomma, su quel palco tirerà un'arietta che è meglio coprirsi... Gabriele Ferraris Eros Ramazzotti è tornato molto stanco dal suo tour in Sud America, il cantautore si sentirebbe superiore agli altri due
Luoghi citati: Bari, Milano, Monza, Napoli, Sud America
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