Virus killer incubo di mezza Europa di Fabio Galvano

Anche in Olanda, Svizzera e Islanda casi del «male» che attacca il bacillo del mal di gola Anche in Olanda, Svizzera e Islanda casi del «male» che attacca il bacillo del mal di gola Virus killer, incubo di mezza Europa Salite a dodici le vittime nel Remo Unito LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Il virus assassino miete vittime. L'Inghilterra trema, la psicosi dello streptococco che uccide fa le prime pagine dei giornali, il governo è costretto a intervenire e spiegare che non si tratta di un'epidemia; ma intanto anche dall'Olanda, dalla Svizzera, dalla Germania, persino dalla lontana Islanda vengono conferme che la terribile cancrena galoppante - il termine medico è fascite necrotizzante - è più diffusa di quanto si credesse. In 24 ore il bilancio inglese è salito da 6 a 12 vittime. Non è che sei persone siano morte in un giorno, semplicemente i loro nomi sono emersi dall'anonimato dei decessi delle ultime settimane. Ma tanto basta: chiunque abbia un male di gola e un dolore a una gamba pensa subito al peggio. Gli ambulatori medici sono stati presi d'assalto. Del virus assassino si sa che inietta nell'innocuo streptococco A - il microbo del mal di gola, di cui è affetto almeno il dieci per cento della popolazione - una nuova serie di direttive genetiche, trasformandolo in un vorace divoratore di tessuti muscolari e adiposi. Ma non si sa il perché della sua improvvisa virulenza, né si conoscono modi per neutralizzarlo. Gli antibiotici servono solo in caso di diagnosi precocissima: diversamente, l'unica cura, dopo il terribile attacco, è l'amputazione delle parti incancrenite. La fascite necrotizzante uccide in poche ore. Dei dodici casi inglesi, due sono ancora da confermare ufficialmente. Ma ieri, nello stillicidio di nomi e di date, si è avuta la conferma che i sette casi del Gloucestershire (tre delle vittime sono morte) non rappresentano l'inizio di un'epidemia localizzata: le persone in questione non avevano avuto contatti fra di loro, il contagio appare del tutto casuale. Gli altri casi hanno colpito dovunque: dalla Scozia a Londra, dal Galles al Kent. L'ultima vittima in ordine cronologico è un uomo di 43 anni morto il 1° maggio alla Cardiff Rovai Infirmary. Aveva un forte dolore a una gamba, è morto in poche ore. Anche il primo ministro John Major è intervenuto ieri per assicurare che «i laboratori della Sanità sono impegnati in intense analisi, e sulla base di quei risultati si pronunceranno in giornata». Quando lo hanno fatto, per voce del medico di Stato Kenneth Calman, è stato per dire che non risulta in aumento l'incidenza del virus assassino nel panorama sanitario britannico. Il dottor Calman, che ha invitato alla prudenza affermando che «non necessariamente tutti i casi indicati dalla stampa sono di fascite necrotizzante», ha aggiunto che «si fa tutto il possibile per investigare l'infezione». Da Ginevra un portavoce dell'Organizzazione mondiale della Sanità ha detto che negli ultimi cinque anni ci sono stati 166 rapporti del male (ciascuno riferi- to a casi multipli) sui giornali medici. In Svizzera si sono avute 11 vittime fra il 1989 e il 1992, mentre da Reykjavik si apprende che ci sono stati due decessi in Islanda negli ultimi tre mesi. E all'Aia un portavoce del ministero della Sanità ha precisato che negli ultimi 18 mesi sono state infettate 132 persone, delle quali 21 hanno perso la vita: non abbastanza per far parlare di epidemia. Fabio Galvano IDENTIKIT DEL VIRUS CHE UCCIDE Una specie di batterio killer che, letteralmente, divora la carne delle sue vittime. I medici sostengono che l'infezione può essere causata da un comune organismo. 1 II virus "fora" il batterio streptococco, un comune e innocuo organismo che vive nella gola ai molte persone, con il suo Dna. 2 II batterio subisce una mutazione e incomincia a produrre tossine. 3 Le tossine viaggiano attraverso il sangue, mangiando grasso e muscoli e possono uccidere la vittima in 24 ore DE e verso e muscoli in 24 ore ccide in TOSSINE Major è intervenuto ieri per assi

Persone citate: John Major, Kenneth Calman