Mea culpa sull'Olocausto di Marco Tosatti

Radio Gerusalemme: la Chiesa ammette d'aver contribuito allo svilupparsi dell'antisemitismo Radio Gerusalemme: la Chiesa ammette d'aver contribuito allo svilupparsi dell'antisemitismo Meo culpa sull'Olocausto «Pronto documento-choc del Vaticano» CITTA' DEL VATICANO. Da un Comitato misto VaticanoIsraele nasce la possibilità di un documento «storico»: o almeno come tale viene presentato dalla radio israeliana, anche se invece da Roma si tende a ridimensionare l'avvenimento. Un giallo? In parte, ma che nasce da una richiesta, spesso avanzata dal mondo israelitico alla Chiesa cattolica, di affrontare il problema spinosissimo delle radici lontane dell'antisemitismo, quelle radici che hanno reso possibile - o perlomeno non reso impossibile - l'Olocausto. Da lunedì scorso a Gerusalemme un Comitato misto ebraico-cattolico discute di famiglie, ecologia e rapporti interreligiosi. I presidenti sono di grande rilievo: da parte cattolica c'è il card. Edward Idris Cassidy, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo Interreligioso; dall'altro lato del tavolo il rabbino Israel Singer, segretario generale del Congresso mondiale ebraico. Ma l'attenzione di tutti si è focalizzata ieri su un'anticipazione dell'emittente ufficiale israeliana, che ha presentato alcuni punti di una bozza quella del comunicato finale in cui sono contenute dichiarazioni di interesse notevole. Il documento, dopo aver affermato una «corresponsabilità» del cristianesimo in generale, e della Chiesa cattolica in particolare, nella nascita e nello sviluppo dell'antisemitismo, ricorda i pogrom dell'Europa Centrale e Orientale, l'espulsione degli ebrei dalla Spagna, durante il regno di Isabella la Cattolica, e naturalmente la Shoah. E' il punto finale delle persecuzioni di secoli. «Un'orrenda mistura di ostilità religiosa, sociale, economica, politica e razzista - scrive il documento citato dalla radio israeliana - nei confronti degli ebrei ha creato le basi dell'Olocausto. La Chiesa, in tutte le sue ramificazioni, non ha dimostrato una reale resistenza alle persecuzioni e al genocidio nazista degli ebrei». Dopo questa premessa, la conclusione, che, se pubblicata in questa forma, certamente susciterà non poche reazioni, specialmente da parte dei settori più tradizionalisti del mondo cattolico: «Il cristianesimo e la Chiesa riconoscono la loro colpa e corresponsabilità nella creazione di un clima ostile all'ebraismo e agli ebrei, e questo ha spianato la strada all'antisemitismo moderno». Il testo è stato presentato dall'emittente come «documento della Santa Sede», e come tale è stato commentato dal rabbino David Rosen, una delle autorità religiose più impegnate nel dialogo e nei contatti con il Vaticano, e la Chiesa cattolica a vario livello. «Si tratta di un documento stupefacente - ha detto il rabbino Rosen -, perché la Chiesa, che pure aveva già condannato l'antisemitismo, lo aveva definito incompatibile con la fede e aveva anche ammesso che si è manifestato nelle prediche e nella dottrina cattolica, non si era mai espressa in questo modo: si è ora assunta la responsabilità di aver preparato il terreno alle persecuzioni e all'olocausto degli ebrei. Si tratta perciò di un documento sicuramente di im¬ portanza storica». Ma Roma, interpellata, ha gettato acqua sul fuoco dell'entusiasmo nato nella Città Santa. Niente documento rivoluzionario, dicono oltre il Portone di Bronzo. Negano che sia in preparazione un testo particolare sui rapporti fra cattolicesimo ed ebraismo; tutto quello che ci si può attendere, forse già per oggi, è un comunicato congiunto del Comitato. E sottolineano quanto sia diverso il peso, e l'importanza di un testo bilaterale del genere, rispetto alle aspettative di un «documento storico» di rilettura della storia. Anche se posizioni del genere di quelle espresse sono ormai sempre più largamente condivise: lo dimostrano dichiarazioni in questo senso degli episcopati tedesco, polacco e francese. E forse ci si può attendere qualche cosa di più autorevole, in questo campo, dalla riunione di tutti i cardinali del mondo prevista in Vaticano per il 13 e il 14 giugno prossimo: il grande «mea culpa» voluto da Papa Wojtyla. Marco Tosatti Un'immagine dell'Olocausto e nella foto piccola Giovanni Paolo II

Persone citate: Bronzo, David Rosen, Edward Idris Cassidy, Giovanni Paolo Ii, Israel Singer, Papa Wojtyla, Rosen

Luoghi citati: Citta' Del Vaticano, Città Santa, Europa Centrale, Gerusalemme, Roma, Spagna