«Madre Russia arrivo»

8 Il Paese in fibrillatone, la «marcia su Mosca» durerà un mese «Madre Russia, arrivo» A Vladivostok, aspettando Solzenicyn L'ULTIMA AVVENTURA DELLO SCRITTORE ©VLADIVOSTOK LI hanno offerto il Grand Hotel Versailles, il migliore della città, ma lui, Aleksandr Isaevic Solzenicyn, ha scelto l'albergo Vladivostok, il ritrovo dei «businessmen» della costa del Pacifico. E subito l'amministrazione del litorale è andata in tilt. Ma come? Tutti sanno che il Vladivostok non è il posto più raccomandabile della città. Da queste parti «businessman» e «mafioso» sono quasi sinonimi. Niente da fare, la scelta sembra sia rimasta immutata, anche se i funzionari locali stanno ancora addobbando la dacia per gli ospiti illustri, nella speranza che cambi idea. Nel frattempo la città è in subbuglio. Non solo per l'arrivo del grande scrittore. Centinaia di giornalisti sono annunciati da ogni parte del mondo e della Russia, e la prima cosa che le autorità hanno pensato è stata, ovviamente, quella di impedire loro di avvicinarsi all'obiettivo. Annunciano che solo 30 giornalisti, non è ben chiaro scelti da chi e con quale criterio, potranno accedere alla sua prima conferenza stampa sul suolo russo. Ideale trovata per accrescere la tensione già spasmodica che questo atterraggio da Oriente sta creando. E i malumori. Ieri il primo canale tv, Ostankino, ha sottolineato malignamente che Aleksandr Isaevic arriverà con il codazzo di operatori della Bbc, alla quale egli ha concesso l'esclusiva di tutte le riprese del suo lungo viaggio attraverso la Russia. Un colpo «anti-patriottico» che molti a Mosca commentano storcendo la bocca. E l'annunciatrice televisiva ha rincarato la dose, spiegando che 0 film del suo ritorno «sarà proiettato simultaneamente nelle sale cinematografiche di tutta l'Europa». Come dire: e noi? noi russi? Al punto che il portavoce di Solzenicyn ha dovuto correre ai ripari: «Nessuna compagnia russa si era fatta avanti con proposte precise», ha dichiarato, senza calcolare che la competizione sarebbe stata perduta in partenza, visto che le tv russe non possono certo competere, in termini di «cachet», con quelle ricche dell'Occidente. Ai piedi della scaletta dell'aereo della Alaska Airlines, partito da Anchorage, troverà due tra i suoi migliori amici, lo scrittore Boris Mozhaev e il regista Jurij Prokofiev, già arrivati in anticipo a sorvegliare i preparativi dell'accoglienza. Ma pare anche che voleranno a Vladivostok sia il capo dell'Amministrazione presidenziale, Serghei Filatov, sia il consigliere presidenziale e scrittore Jurij Kariakin. Il figlio Ermolai lo ha preceduto, arrivando da Seul. L'altro figlio Stepan viaggerà con lui e con la moglie. Senza scorta avrebbe chiesto Solzenicyn -, un lungo peregrinare che potrebbe durare un intero mese, da percorrere parte in treno, parte in aereo e in auto, fermandosi a caso nei villaggi, nelle stazioncine lungo la Transiberiana, a parlare con i contadini delle izbe di legno appe¬ na uscite dalla morsa del gelo e della neve. Ma è ovvio che la scorta gliela imporranno. Nessuno, comunque, conosce ancora il programma di viaggio del «patriarca vivente della letteratura russa», come lo definisce l'agenzia ufficiale Itar-Tass. Si dice che, appena arrivato a Vladivostok, dopo lo scalo tecnico a Magadan, non lontano dai luoghi dei lager che egli descrisse nel suo «Arcipelago Gulag», parlerà in piazza ai cittadini del porto sul Pacifico. Si dice che vorrà incontrare i marinai, gli ufficiali della flotta del Pacifico, i pescatori, la gente semplice dei mercati. Si dice che vorrebbe evitare le cerimonie ufficiali, le fanfare, le bande musicali. Tutti «si dice» che caricano l'attesa di un evento che è già diventato mitico prima ancora di verificarsi. Come ha scritto un po' ironicamente un giornale moscovita, Solzenicyn sta cercando di ripetere, all'incontrario, l'epopea di Lev Tolstoj, che abbandonò Jasnaja Poliana per sparire nel nulla: dal trionfo di un padre della patria alla morte solitaria su una strada fangosa. Mentre Aleksandr Isaevic uscirebbe dall'eremo del Vermont per ascendere al trionfo nella sua terra ritrovata. Decine di inviti sono arrivati a Vladivostok. Lo attendono a Nakhodka e a Ussurijsk, a Arseniev e Khabarovsk. A 75 anni, Solzenicyn ricomincia l'avventura. Giulietta Chiesa Il Nobel della letteratura Aleksandr Solzenicyn

Luoghi citati: Anchorage, Europa, Mosca, Russia, Vermont, Vladivostok