«Tu il concorso non lo vinci» di C. Cer.

«Tu il concorso non lo vinci» «Tu il concorso non lo vinci» L'allieva in aula ribadisce le accuse alprof Via Cervignasco è un breve tratto di strada che unisce via Villarbasse con via San Paolo e corre parallela a corso Peschiera. In pieno centro di borgo San Paolo. Vi sono stati fatti i soliti scavi, ma riempiti così male che percorrerla è una sorpresa, perché un torinese non può pensare che una via della sua città rimanga così mal ridotta. Più volte i lettori ci segnalano casi simili. Di solito sono vie brevi: forse perché brevi sono più trascurate? Il compito di rimettere a posto è dell'impresa che ha fatto lo scavo. Ma spetta al Comune controllare. O no? «Quando mi disse che non avrei vinto il concorso ci rimasi male. Mi invitò a scrivere la lettera di rinuncia. Non dissi né sì né no, poi denunciai l'episodio»: così Bianca Gardella, l'allieva che ha denunciato il prof. Marino Bin, ordinario di diritto civile a Giurisprudenza, ha raccontato ieri ai giudici della 2a sezione penale del tribunale (pres. Malchiodi) la sua disavventura. Gardella: «Iniziai a collaborare con il professor Bin come assistente agli esami di istituzioni di diritto privato. Quando fu bandito il concorso per due ricercatori, mi invitò a partecipare. L'an¬ no dopo, quando si stava avvicinando la data dell'esame, il docente invitò nella sala professori tutti coloro che erano interessati al concorso e disse che, per non creare eccessiva competizione, avrebbe dato lui un'indicazione su chi avrebbe vinto». Pm Enrica Gabetta: «Come reagì?». Gardella: «Rimasi interdetta. Decisi comunque di partecipare». Nella valutazione della prova scritta la commissione si spaccò: Bin assegnò zero alla Gardella e 6,666, il massimo, al candidato Calvo. Gli altri due commissari diedero invece il massimo alla Gardella e zero a Calvo. Venne assegnato soltanto un posto a Carbone. Il primo testimone del pm, il prof. Sacco, anch'egli ordinario di diritto civile, non è stato molto tenero nei confronti del «collega» Bin: «Quando seppi che aveva escluso la Gardella ci rimasi male perché ritenevo fosse una candidata idonea». Il prof. Galgano, uno dei più famosi civilisti italiani, è stato sentito come perito sulle prove scritte: «Quella della Gardella era insuscettibile di valutazione, quelle di Calvo e Carbone erano buoni ed equivalenti». Il processo proseguirà lunedì. [c. cer.]

Luoghi citati: Carbone