Per il Toro ipotesi Sosa

La Roma avvantaggiata nella caccia a Fonseca e l'Inter potrebbe ripiegare su Silenzi La Roma avvantaggiata nella caccia a Fonseca e l'Inter potrebbe ripiegare su Silenzi Per il Toro, ipolesi Sosa Con Rizzitelli arriva Mihajlovic? Notti insonni imbottilo di medicine Sensi offre 8 miliardi e le comproprietà di Muzzi e Carbone per il n. 9 del Napoli MILANO. Un po' di cronaca rosa nei gialli del calciomercato: fiori d'arancio per Raducioiu, che si è sposato con la bella olandese Maria Astrid Schgor; lacrime per Gascoigne, l'uomo dallo sberleffo facile, lasciato dalla sua compagna Sheryl. Una decisione presa ieri a Londra, «dopo una lunga riflessione», dicono in coro i due. Ma la vita, anzi il mercato, continua. E proprio Raducioiu è al centro di una trattativa che porterebbe lui (e 12 miliardi) al Napoli e Fonseca al Milan. Ma l'uruguaiano dal gol facile è al centro di molte altre richieste. Vediamole tutte. Napoli e Inter stamane a Milano si incontreranno per trattare Fonseca, presente il procuratore Casal. Per Daniel, Feriamo chiede Sosa eli miliardi. Pellegrini offre Sosa più 8. E c'è da convincere Fonseca a ridurre l'ingaggio da 2,5 miliardi a 1,5, nonché Sosa a trasferirsi a Napoli. Una destinazione che Ruben non disdegna ma che non vuole subire «perché ho ancora un anno di contratto con l'Inter e ho diritto di scegliere un club che mi stimi e dove i tifosi siano dalla mia parte. All'Inter non resto, sono stato trattato male e Bianchi non ama i fuoriclasse». Ancora su Sosa: si affaccia l'eventualità che l'uruguaiano vada al Torino qualora Pellegrini non chiuda con Fonseca e chièda Silenzi al presidente granata Calieri. Ma il problema è l'ingag- IL CASO gio del bomber sudamericano. Intanto su Fonseca è piombata anche la Roma, inseritasi con grande slancio, convinta di portare a termine l'operazione addirittura entro giovedì, offrendo 8 miliardi più le comproprietà di Muzzi e Carbone, in cambio del quale Sensi ha girato al Torino Rizzitelli. E potrebbe seguirlo cartellino di Albert dell'Anderlecht (costo 7 miliardi) dopo aver vinto la concorrenza della Fiorentina. Inoltre cerca di piazzare il colombiano Rincori al Benfica, società sponsorizzata dalla Parmalat, e girerà al Palmeiras Taffarel, che ha lasciato Reggio. La Samp, se dovesse fallire la trattativa-Klinsmann (costa, compreso l'ingaggio, 6 miliardi, ma Bebeto è persino più caro) potrebbe tornare alla carica per Mihajlovic. Mantovani voleva Melli in prestito (ma il Parma ha detto no) oppure Silenzi, giudicato però caro (10 miliardi) perchè il presidente blucerchiato vuole chiudere in pareggio. Segue comunque il trequartista Maspero della Cremonese. Veniamo alla Lazio: Zoff sta per concludere con l'Atalanta l'acquisto del tornante Rambaudi. Dall'Atalanta è in partenza pure Orlandini, destinazione Firenze (5 miliardi). Al Nantes si è rivolto il Bari per bloccare il difensore Ferri: serve per sostituire il libero Bigica, corteggiato dalle due società romane. Frattanto, prende più consistenza l'indiscrezione che Dino Baggio abbia già un accordo di massima con il Milan: in casa rossonerà nessuno conferma. Pensano all'intervento che subirà Simone stamane a Pavia per dare stabilità alla spalla destra, bloccatasi due volte nei mesi scorsi. sul piatto. Pellegrini cercherà di avere dal Napoli anche Cannavaro (5,5 miliardi), pronto a cedere in cambio la comproprietà di Massimo Paganin (metà è del Brescia), e fisserà un colloquio con la Cremonese per Turci. Il Parma ha acquistato dall'Avellino il centrocampista Riccio (1,5 miliardi). Tanzi è vicino al Nino Sorniani FFIRENZE INO a pochi anni fa era il «colpo del mercato»: la Juve lo rubò a tutti portando 8 miliardi nelle casse della Reggina. Poi lo girò ai Cecchi Gori abbacinati da questo ragazzino che poteva, nella loro immaginazione, sostituire Robi Baggio. E la Juve recuperò 9 miliardi. Per una stagiune fece meraviglie, lasciò sbigottito il vice di Lazaroni che leggendo i suoi test atletici dichiarò: «Non è un atleta, è un fenomeno, unico al mondo». Poi l'incredibile declino, fisico e psicologico. Ora Massimo Orlando è un caso clinico. E' in cura da uno psicologo che cerca di restituirgli serenità e sonno (passa le notti davanti alla tv), il presidente-amico Vittorio Cecchi Gori annuncia: «Forse ha bisogno di cambiare aria, di passare ad altro club». I medici scuotono desolati la testa, le lastre confermano lassità dei legamenti di una caviglia e pubalgia. Un'ipotesi di campione presto tramontata? Distrutto da nervi troppo fragili, da una popolarità che l'ha schiacciato? La Fiorentina finirà col cederlo, ma chi è pronto a giocare qualcosa su questo ragazzo dal carattere quasi impossìbile? Difficile dirlo, ma c'è chi su Orlando è pronto a scommettere tutto, ed è appunto Massimo Orlando che racconta la sua odissea. «Tutto è iniziato il giorno dopo la retrocessione in B. Mi è venuto un terribile esaurimento nervoso. Mi sono curato, mi sono imbottito di medicinali, ma non riuscivo più a dormire. Pian piano mi sono ripreso, ma la caviglia è tornata a darmi dolore. Due anni che mi tormenta e che nessuno prende la decisione di operarmi o curarmi seriamente. Sono rimasto solo. Mi hanno aiutato solo la mia ragazza, la famiglia e Baiano. Degli altri nessuno mi ha dato una mano... Io ho sbagliato, in campo a volte non mi sono comportato da professionista. Ranieri mi ha insegnato tante cose, ma lui deve pensare al gruppo, forse non ha mai capito i miei problemi psicologici». Neppure Vittorio Cecchi Gori? «Vittorio è una persona alla quale voglio molto bene. Domenica eravamo insieme in tribuna d'onore e mi ha detto che per me forse è meglio cambiare club. Ma non è quello che pensa, è stato condizionato da altri. Gli ho risposto che vorrei restare tutta la vita a Firenze. Ma alla fine dovrò far la valigia. Il presidente sappia una cosa, farà bene a guardarsi le spalle perché c'è chi gli è vicino e pensa solo a... fregarlo», Dunque via, ma per dove? «Ho letto molti nomi, ipotesi. Dico solo che non accetto di fare il pacco postale, se devo andar via da Firenze lo faccio a una condizione: che sia per sempre». Ma adesso come sta? «Male. La notte continuo a non dormire. Ieri mi sono addormentato solo alle 6 di mattina. Ho visto tutti i telefilm di Italia 1. Sono a pezzi, ma ho dentro una gran voglia di rivalsa. Vado a curarmi a Forlimpopoli e il prossimo anno rivedrete il vero Orlando. Qualcuno si pentirà di avermi ceduto». Alessandro Riatti