Record di pubblico e vendite di Mario Baudino

Record di pubblico e vendite Record di pubblico e vendite TORINO. Il Salone si è chiuso ieri con un bilancio lusinghiero. I visitatori sono stati 156 mila (oltre 17 mila dei quali nella categoria dei «professionali») con un forte aumento rispetto all'anno scorso, quando erano stati 131 mila. Anche le vendite agli stand hanno toccato cifre superiori alla passata edizione. Il balzo maggiore è dell'editrice Piemme, che annuncia d'aver venduto il 140 per cento in più. Aria di trionfo, con provocazione, anche per «Stampa Alternativa» e «Demetra», le case di Marcello Baraghini e Jacopo Fo, che vantano in un beffardo comunicato d'aver stracciato il presidente del Consiglio: perché hanno (ovviamente) venduto più della «Silvio Berlusconi editore», raffinata editrice per bibliofili. spiega in un bel saggio edito da Marsilio il semiologo Gianpaolo Caprettini. E, sempre a proposito di televisione, non sarà da avanzare il sospetto che l'intero Salone del libro abbia funzionato come un tubo catodico? Qualcuno, fra i protagonisti assaliti, officianti involontari, ne è uscito snervato. Altri sobriamente divertiti, come Carlo Frutterò, che ci è andato (poco) anche in rappresentaza del suo alter-ego Franco Lucentini. AL GIORNA Beniamino Placido «Giusto il tempo di salutare qualche amico» racconta. E' stato riconosciuto e passato celermente per le penne. «Autografi? Ma sì, è la conseguenza normale di un certo genere di popolarità». Quella che viene dai vostri libri e dalla trasmissione televisiva «L'arte di non leggere»? «Credo che in maggioranza mi avvicinassero telespettatori. E' accaduto anche in Francia: dopo una nostra comparsa ad Apostrophes, la trasmissione di Pivot, a Parigi venivamo riconosciuti per strada. O al bar». Frutterò fa capire che, in fondo, tutto questo fa parte del lavoro. E della tradizione. «Anche Petrarca nelle sue lettere racconta di come fosse ossessionato da un certo ammiratore che lo voleva assolutamente invitare a cena, a Bergamo, e lo scocciava a lungo...». Narcisisti per forza? Giuseppe Salza, giovane cinefilo magro magro e forse timido, che vive a Parigi e nessuno conosce, è stato Mario Baudino ALE

Persone citate: Beniamino Placido, Carlo Frutterò, Franco Lucentini, Gianpaolo Caprettini, Giuseppe Salza, Jacopo Fo, Marcello Baraghini, Petrarca, Pivot, Silvio Berlusconi

Luoghi citati: Apostrophes, Bergamo, Francia, Parigi, Torino