Crolla soffitto durante l'operazione

Crolla soffitto durante l'operazione Crolla soffitto durante l'operazione NAPOLI. Crolla parte del soffitto mentre è in corso una operazione, e soltanto per una coincidenza calcinacci e controsoffittatura non sono caduti sul tavolo operatorio investendo chirurghi e paziente. E' accaduto all'ospedale Monaldi di Napoli, nel reparto di elettrostimolazione cardiaca diretto dal dottor Michele Telese. La vicenda risale all'undici maggio, ma soltanto oggi se ne è avuta notizia grazie ad un documento indirizzato dal primario alla direzione sanitaria dell'ospedale. Mentre l'equipe operatoria del Monaldi era intenta all'impianto di un «pace-maker» - un elettrostimolatore inserito nel torace di pazienti che lamentano patologie dovute a difetti di conduzione cardiaca - si è staccata, in un angolo della camera, parte della controsoffittatura di alluminio provocando la caduta al suolo di calcinacci. «L'episodio non ha apparentemente determinato danni a persone o a cose - scrive il primario del reparto - e l'ufficio tecnico prontamente interpellato ha predisposto gli interventi». «Siamo stati fortunati - ha detto una caposala del reparto - se i calcinacci fossero caduti sul tavolo operatorio le conseguenze sarebbero state ben più gravi». [m. c.j che lo scienziato a capo del servizio di ricerca della Sanità, il dottor Christopher Bartlett, affermi che il grappolo di sette casi registrati nel Gloucestershire e quelli isolati di altre contee «rientrano in una prevedibile media annuale». Questo tipo d'infezione non è sconosciuto: ci fu, circa 150 anni fa, una grande epidemia. Ma in anni più recenti, soprattutto dopo l'introduzione degli antibiotici, era quasi scomparso. Le statistiche dicono infatti che la necrosi uccide fra 2 e 10 persone l'anno, su un totale di circa 550 casi di infezione da streptococco. Ci si trova ora di fronte a una mutazione che la scienza non è ancora in grado di spiegare, a una nuova virulenza? Una spiegazione che si offre, convalidata dalle particolari circostanze dei casi registrati in queste ultime settimane, è che il virus si scateni dopo interventi chirurgici o in soggetti con un sistema immunitario già indebolito. I primi sintomi sono un arrossamento dell'epidermide, che si trasforma rapidamente in infiammazione con la presenza di vesciche, accompagnata da febbre, vomito e diarrea. Occorrono massicce dosi di antibiotici; ma se quelli non funzionano, e la cancrena comincia a divorare il tessuto muscolare e adiposo, solo amputazione e trapianti di tessuti possono scongiurare la morte. Il virus che provoca questa drammatica sequenza di eventi ha la forma di un ragnetto, con zampette che gli servono per attaccarsi al bacillo, un ventre seghettato che gli permette di indebolirne le protezioni, una sorta di pungiglione-siringa con cui avvelenare il batterio. I sette casi del Gloucestershire - tutti nel raggio di 25 miglia non sono sconcertanti. Si è anche pensato che il male sia stato individuato più facilmente che altrove grazie a una particolare struttura di laboratorio creata in quella contea per rispondere a una frequenza dei casi di meningite che è la più alta d'Inghilterra. Ma se così fosse significherebbe che, altrove, i casi potrebbero essere più numerosi. Delle sette vittime del Gloucestershire, tre sono morte e una sta ora lottando con il terribile

Persone citate: Christopher Bartlett, Crolla, Michele Telese, Monaldi

Luoghi citati: Inghilterra, Napoli