Terrore in tribunale
Terrore in tribunale Terrore in tribunale NAPOLI. Assalto all'arma bianca al tribunale di Napoli. Gaetano Sportiello, 36 anni, affetto da tempo da disturbi mentali, è riuscito a disarmare un multare di guardia al palazzo di giustizia minacciandolo con un coltello da sub. Quindi, impossessatosi di un fucile mitragliatore, ha sparato una raffica minacciando una strage tra la folla terrorizzata. L'uomo si è arreso solo dopo che la polizia, rispondendo al fuoco, lo ha ferito a un fianco. E' accaduto alle 10,10 di ieri mattina. Gaetano Sportiello, che da tempo soffre di manie di persecuzione, arrivato davanti al portone ha estratto un coltello da sub e ha assalito un soldato disarmandolo. Imbracciata l'arma, Gaetano Sportiello ha sparato alcuni colpi ad altezza d'uomo, mentre la folla terrorizzata fuggiva. Un agente ha inutilmente tentato di calmare lo squilibrato, quindi ha estratto la pistola e ha aperto il fuoco, ferendolo. [f. mil.J sorpreso lo sguardo del Pietro sulle gambe della sua figliola, allora tredicenne. «Ma che dici, cretino?», sbotta l'imputato. «Da' retta, Pietro, io 'un son mica come quello di ieri. Sta' attento, ti dò una seggiolata sul groppone». Questo è un linguaggio chiaro, che anche il Pacciani capisce al volo. Il pubblico ministero chiede però la registrazione dell'udienza perché potrebbe anche scapparci un'accusa di oltraggio al testimone, che è pubblico ufficiale quando depone davanti ai giudici e il presidente avverte che «la corte la sta studiando, Pacciani, e terrà conto del suo comportamento». Il Pacciani e le donne, un rapporto anche troppo tormentato: moglie e figlie ne sanno qualcosa, per anni segregate in casa e le giovani sottoposte a una violenza durata dieci anni; eppoi quella vecchia fiamma, Miranda Bugli, per la quale ammazzò e che una volta uscito dal carcere ha inseguito con ostinazione. E la Maria Antonietta Sperduto, che ha avuto una figlia e un nipote uccisi bruciati, l'estate scorsa, e il marito suicida, ed è stata la sua amica. E' mezzogiorno quando la donna depone, non sa leggere né scrivere e la formula del giuramento la balbetta appena. E' vestita a festa, camicetta di satin rossa, gonna a fiori, scarpe nere, un lungo filo di perle al collo, cintura d'oro, al polso destro una spanna di braccialetto d'argento. Ripete di quella sua lunga avventura, anzi disavventura, col Pacciani, ma a momenti si chiude in Vincenzo Tassandoti
Persone citate: Gaetano Sportiello, Maria Antonietta Sperduto, Miranda Bugli, Pacciani
Luoghi citati: Napoli
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