Ora il congresso
Ora il congresso Ora il congresso Hauti a Fini «Chiudi il msi? Lo rifaccio io» ROMA. Sciogliere l'msi in Alleanza Nazionale? «In quel caso credo che nessuno potrebbe proibire a molti di noi, compreso me stesso, di rifare il msi. Se si scioglie è una sigla che rimane a disposizione e io sarei per giocare la carta del msi, senza ulteriori etichettature, convinto di interpretare l'esigenza profonda di milioni di italiani». Parla così Pino Rauti, ex segretario e leader dell'ala più tradizionalista del movimento sociale. «La confluenza del msi in An ha detto l'ex segretario - mi vede decisamente contrario. Sarebbe un cammino anti-storico e anche immorale: siamo un partito che ha 40 anni di cultura programmatica. Confluire in una cosa nuova, generica, qualunquista, sarebbe la fine di tante cose, non solo del partito. Io sono per la coesistenza tra i due soggetti. Io darei a msi e An ruoli diversi: Alleanza Nazionale dovrebbe strutturarsi in circoli sull'attualità dei problemi, mentre il msi dovrebbe dedicarsi all'elaborazione strategica e all'organizzazione del consenso. Certo dovrebbe esserci una struttura di coordinamento». E Rauti spiega: «L'occasione migliore sarebbe un congresso. Un congresso non significa necessariamente una assemblea discorde, cacofonica, disordinata. Un congresso si imposta, si gestisce, si organizza sulla base dello scopo che si vuole raggiungere. Certo ci può essere un dissenso più o meno clamoroso, ma certo non me ne farò interprete io». E anche un altro «oppositore», Teodoro Buontempo chiede a gran voce il congresso: «Parlare di congresso non è una bestemmia, non è un calcio negli stinchi a Fini». Lui non ne fa questione di date («anche novembre o dicembre vanno benissimo»), ma considera improrogabile avviare un processo («anche aprendo il tesseramento per il 1994») a partire da un punto fermo: «Il msi non si scioglie. I nuovi venuti di Alleanza nazionale non possono dirci: andatevene. Devono rispettare chi li ha accolti. Per questo ribadisco di non avere mai avuto alcuna tentazione scissionistica e di essere il maggior nemico di ogni forma di rifondazione. Chi è venuto da noi deve avere grande rispetto per i missini». Congresso in tempi brevi, allora. Francesco Storace, portavoce di An, risponde così: «Del rapporto tra msi-dn e Alleanza Nazionale ci sarà modo di discutere ampiamente e nelle forme più democratiche possibile dopo le elezioni europee. Ora è il momento dell'impegno corale: le energie che ognuno di noi ha le riservi per la vittoria di questa campagna, per affermare il ruolo centrale di An quale garanzia del vero cambiamento». Secondo Adolfo Urso, già portavoce della segreteria Rauti, fino a gennaio coordinatore di An e, secondo alcune voci, prossimo vice di Fini nel coordinamento del nuovo soggetto politico: «Il problema non è sciogliere il msi o spegnere la fiamma. Questa è una posizione di retroguardia: non abbiamo alcun interesse a paralizzare le prospettive di An su un dibattito sterile». [r. i.] agli Affari Esteri
Persone citate: Adolfo Urso, Fini, Francesco Storace, Pino Rauti, Rauti, Teodoro Buontempo
Luoghi citati: Roma
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