«I giudici? La banda dei 4»

«I giudici? La banda dei 4» «I giudici? La banda dei 4» Bossi: Di Pietro sta con Berlusconi «Certo, dietro di loro c'è chLdecide». Bossi, non può cavarsela così. Faccia i nomi. «Guardi, io ancora non so chi li manovra. Ma sono sicuro che qualcuno li manovra. Lei vuole sapere come mi sento. Ebbene glielo dico: mi sento come un uomo che sta guidando una rivoluzione e che trova sulla sua strada la "banda dei quattro" che cerca di fermarlo, che lavora per la restaurazione e che ha bisogno di colpirmi a tutti i costi. Tutto il Paese deve sapere e stia tranquillo che lo saprà presto». Lei sta lanciando il guanto di sfida a Di Pietro. L'opinione pubblica in questo momento sta dalla parte della magistratura, non crede? «Guardi, se mettiamo Di Pietro a fianco di Bossi, Di Pietro non esiste. E' soltanto un giudichello che si è trovato la pappa fatta dalla Lega. Noi abbiamo cambiato l'Italia e adesso Di Pietro e la sua gentaglia vogliono imbavagliarci, vogliono costringerci a scioglierci, ma non ce la faranno. Il loro lavoro è già falli- to. La Lega è al governo ed è riuscita ad avere in mano i ministeri chiave per dare lo scossone definitivo al vecchio regime, manderemo al macero anche i riciclati, tutti i Berlusconi che altri non sono che replicanti di Craxi e bella compagnia». E' una dichiarazione di guerra la sua? «L hanno voluta loro, la guerra. Al mio rinvio a giudizio risponderemo con decisione». Come? «Cominceremo con il riempire tutti i muri di tutte le città del Nord di manifesti contro la "banda dei quattro". E poi ci sarà dell'altro, vedrà». Scusi Bossi, ma nel passaggio dalla prima alla seconda Repubblica la Lega non ha fatto un lungo pezzo di strada con i magistrati di Mani pulite? «Mai, mai, mai! Mai fatto un metro con quelli lì. Io lo dicevo ai miei sin dall'inizio di tangentopoli: non date troppo spago a quelli lì, non fategli pubblicità, perché quelli preparano il rientro di Bettino Craxi e Andreotti, fanno fìnta di cambiare tutto per non cambiare niente. Ecco cosa sono: i Gattopardi della banda dei quattro. A me, alla Lega, faranno un processo politico peggiore di quelli che mettevano in piedi i fascisti. Hanno servito un regime e tentano di andare fino in fondo, ma falliranno perché la rivoluzione del Nord nessuno riesce a fermarla». Non la preoccupa neppure la testimonianza resa nei giorni scorsi da Miglio a Di Pietro? Il professore ha dichiarato che i duecento milioni di Sama non sono stati rubati, ma utilizzati dalla Lega per la campagna elettorale. «Ma Miglio non sa un cazzo, non ha mai messo piede nella nostra sede. Parla soltanto perché è pieno d'odio e vuole vendicarsi. Certo, alla "banda dei quattro" persone come lui servono perché possono avallare il suo sporco gioco». Lei usa toni durissimi. E' davvero convinto di essere dalla parte della ragione? «Io ho ragione. Ad opera dei giudici è in atto una persecuzione politica contro la Lega». Ancora una volta le identiche parole di Craxi. Non teme di essere assimilato all'ex segretario del psi? «Non me ne frega niente di Craxi. Io dico la verità, non racconto balle. Mai». Il leader della Lega Nord Umberto Bossi (foto grande) Qui accanto il procuratore di Milano Saverio Borrelli

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