La solitudine del bimbo-lupo

La solitudine del bimbo-lupo La solitudine del bimbo-lupo Raid dei naziskin, terrore a Roma Assalto a un centro sociale, feriti due ragazzi contato da Truffaut. NELLE campagne del Veneto, oggi. O forse qualche anno fa. Il tempo della storia non è preciso. A Conegliano. Ci vive un bambino-lupo. E' un cucciolo: ha tre anni. Così dicono le voci di paese. Ma le autorità locali, gli assistenti sociali, negano. Dicono che se in città vanno di moda le «leggende metropolitane», nelle campagne non si sono ancora spente le fole... Ma le voci di paese insistono. E' figlio di contadini, i genitori stanno via tutto il giorno e lui rimane nella casa isolata con un bastardino. Storie di solitudine. Vecchie favole e leggende, da Mowgli della giungla che parlava con gli animali a Tarzan allevato dalle scimmie, al «ragazzo selvaggio» rac- Bambini persi in un mondo selvatico, raccolti da madri animali, generose di latte e calore. Bambini che crescono in una doppia, felice, natura e che, più tardi, rincontro con la civiltà renderà dei totali sconfitti. Il bambino-cane di Conegliano non è un caso raro. Pochi anni fa, nell'Alto Cuneese, si era strappato un bambino che viveva nelle malghe con il padre, tra pecore, cani, mucche. Lo si era fatto perché qualcuno aveva giudicato quella vita, certo faticosa e non moderna, ma piena di silenzi, natura, e altri linguaggi, diseducativa. La sua esistenza, quella del ragazzo-lupo di Conegliano viene smentita. In un Paese «civile» un caso così è visto come un disonore. Si è già messa in giro la voce che la leggenda, perché tale si vuole che sia, sarebbe nata da una rappresentazione teatrale avvenuta poco tempo prima del rincorrersi delle voci. Le dicerie nascevano dalla messa in scena di una fiaba che aveva 40525 9771122176003 come protagonista un bambino e un cane. E il cane sarebbe stato un cane speciale: un cane parlante. Da qui, capovolgendo il segno, ecco la storia del bambino-lupo... Un pensiero va a quel bambino che giocava felice con il suo cagnolino, ai guaiti che bastavano per spiegare un mondo e tenevano il posto delle parole. Un rapporto che non contemplava cartoni giapponesi, pubblicità di patatine fritte, transformer, tartarughe giganti e tutta quella chincaglieria : in plastica che bombarda un barn-, bino normale. Ma alla fine della fiaba, ci informano a Conegliano, senza chiarirci il tempo della vicenda, ma confermando la sua veridicità, è arrivata una logopedista. E il bambino ha smesso di abbaiare. Ora può andare a scuola, guardare la tv. Quanto sarà costato al bambino e al cane essersi strappati dalla loro amicizia? Nessuna logopedista riuscirà a spiegarcelo. ROMA. Svastiche, teste rasate. I naziskin sono tornati a colpire. Obiettivo, stavolta, un centro sociale autogestito della capitale, «Alice nella città». Un raid vero e proprio in cui sono rimasti feriti due ragazzi. Erano da poco passate le undici di sera quando uno dei giovani del centro è uscito a fare due passi, fino alla fontanella, per bere. Ha visto la banda di teste rasate che si avvicinavano minacciose, con le spranghe in mano, ed è corso dentro per avvertire i compagni: «Arrivano i fasci». I venti ragazzi del centro si sono messi in salvo, solo Karl e, il più giovane, 18 anni, è rimasto indietro ed è stato raggiunto. Lo hanno colpito alla testa con una spranga. I naziskin, il volto coperto da fazzoletti neri, hanno tentato di sfondare la porta. «Vi ammazziamo tutti», gridava il capo. E hanno lanciato una molotov. Nico Orango SERVIZIO A PAG. 11 M. Cerbi A PAG. 6 GIUGNO BUFALO CAFRO/AFRICA i! terrore dei predatori MAIELLA/ABRUZZO un giorno sulla "montagna sacra" mHSili. DI NATURA [C0L0GIA FOTOGRAFIA F VIAGGI O FERNANDO et «riverii ] DE N0R0NHA/BRASILE >l 5ZT „mUo un viaggio da non perdere ti Ito*"**,"'!; i nell'arcipelago dei delfini PfMtdrO* UPU i nuovi programmi di Marco Lambertini Musumeci Editore

Persone citate: Lambertini, Musumeci, Nico Orango, Truffaut

Luoghi citati: Abruzzo, Brasile, Conegliano, Roma, Veneto