Trionfo per il falco di Kohl di Foto Reuter

Herzog presidente: la Germania deve ritrovare il suo ruolo nel mondo Herzog presidente: la Germania deve ritrovare il suo ruolo nel mondo Trionfo per il falco di Kohl L'opposizione: meglio non commentare Decisivo l'apporto dei voti liberali BONN schierati per Johannes Rau. I liberali che avrebbero preferito il candidato socialdemocratico erano probabilmente molti di più, e soltanto le convenienze politiche e il futuro del governo li hanno fermati all'ultimo: a Roman Herzog l'fdp rimprovera di essere un conservatore duro, che proprio alla vigilia del voto ha sollevato forti inquietudini per alcune dichiarazioni - poi smentite - sugli stranieri e sull'inopportunità di concedere loro la doppia cittadinanza: «Chi non vuole prendere quella tedesca lasci la Germania», avrebbe detto l'uomo di Helmut Kohl. Rau del resto - un socialdemocratico moderato di forte carica umana, che molti chiamano «fratello Johannes» o «il brav'uomo di Wuppertal» - era anche il candidato prediletto dalla gente: i sondaggi, unanimi, mostravano che il 45 per cento dei tedeschi lo avrebbero voluto come Presidente; in favore del candidato democristiano era soltanto il 18 per cento. Roman Herzog, in realtà, sembra possedere una personalità politica complessa e contraddittoria: ha mostrato di essere un conservatore, certo, ma anche un liberale, e proprio in questa ambiguità risiede l'incertezza della nuova presidenza, che sarà compito del nuovo inquilino del Castello di Belvedere sciogliere, nei prossimi cinque anni. Quand'era ministro degli Interni del Baden-Wuerttenberg, per esempio, Herzog si creò la reputazione di duro proponendo di far pagare le «spese di polizia» a chi partecipava ai sit-in di protesta. Ma l'anno scorso si oppose alla politica restrittiva sull'immigrazione seguita dal suo partito, chiedendo una riforma liberale e norme più rapide per la concessione della cittadinanza agli stranieri. Sull'estremismo di destra, del resto, la posizione del nuovo Presidente federale è sempre stata di chiara condanna: è stato lui a firmare la sentenza della Corte Costituzionale che «toglie la parola» a chi nega l'Olocausto. Ma l'eredità del suo predecessore, anche da questo punto di vista, non sarà facile per lui: il Presidente tedesco ha compiti puramente formali, ma in dieci anni di mandato Von Weizsaecker ha vinto la prova più difficile. In un periodo complesso DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Ci sono voluti tre scrutini ma alla fine il controverso «candidato di Helmut Kohl» ce l'ha fatta: il nuovo Presidente federale - il primo della Germania unita, che il 1° luglio succederà a Richard von Weizsaecker - è Roman Herzog, 60 anni, bavarese e protestante (un'eccezione, quasi), dal 1987 alla testa della Corte Costituzionale. Ha vinto con 696 voti e ha subito dichiarato di voler essere «il Presidente di tutta la Germania» per fugare i timori di chi, all'Est, lo considerava «uomo della divisione» piuttosto che dell'unione. Il candidato socialdemocratico Johannes Rau, 63 anni, Presidente del Land Nord Reno Vestfalia, ha avuto 605 voti. Il candidato dell'estrema destra «Republikaner» Hans Hirzel, un anziano ex oppositore del nazismo, ha ottenuto 11 voti dall'«Assemblea federale» composta da 1324 «grandi elettori»: i parlamentari e i delegati scelti dalle regioni, fra i quali c'erano anche il filosofo Juergen Harbermas, il campione olimpionico George Hackl, il capo della comunità ebraica Ignatz Bubis. Helmut Kohl esulta e a ragione, dal momento che la scelta di Herzog smorza le tensioni all'interno del governo e costituisce una garanzia per future, possibili alleanze in caso di vittoria alle elezioni generali del 16 di ottobre («Il risultato di oggi è un buon auspicio per l'autunno», ha dichiarato ieri sera il Cancelliere). Ma il successo del candidato democristiano è anche un tributo al «super-anno elettorale», dal quale è stato condizionato, in certa misura almeno: decisivi per la sua elezione sono stati infatti i voti del partito liberale, partner del Cancelliere nel governo federale ma incerto fino all'ultimo sulla scelta del nuovo Presidente della Repubblica. Quando ha ritirato il suo candidato di bandiera Hildegard Hamm-Bruecher dopo il secondo scrutinio, andato a vuoto perché la maggioranza assoluta di 663 voti era ancora condizione indispensabile per la vittoria - l'fdp si è diviso: 69 delegati hanno difeso la «scelta governativa» del loro segretario, il ministro degli Esteri Klaus Kinkel; quaranta si sono (Segue da pagina 12) Rimpiangono l'amico DOTTORE INGEGNERE Gianfranco OttanOrlando Agostini Piero Allegri Giuseppe Anselmettl Franco Ardito Franca Audi Grrvetta Cesare Augusto Sergio Ballatora Mario Balosslnl Vittorio Balzi Franco Barbano Anna Battistlno Renzo Benedetti Agostino Bartoncelll Alfredo Bianchini Marco Boggla Pietro Bonloll Plerglovannl Bordlga Giorgio Borello Paolo Borio Diego Bosetto Pier Ignazio Bovero Attillo Brlgnone Giovanni Bufera Aldo Callgarls Stefano Campora Plerfrancesco Canetta Alberto Caorsl Ezio Casadel Walter Cavallini Armando Cecconl Roberto Comltlnl Giorgio Costa Alberto Crlda Luciano Cucatto Carla Dassano Felice De Bernardi Riccardo De Francisco Franco del Noce Adriano Derochl Salvatore DI Clntlo Onorato Dunoyer Franco Falzone Silvano Faraoni Antonio Farlnettl Roberto Favro Alberto Fazi Umberto Ferrara Glusepplno Ferraris Gianfranco Ferrara Mario Fino Ilario Fornero Giancarlo Francone Mario Frlmalre Attillo Gallina Lerlano Galoppi Sebastiano Gamblno Luigi Garavoglla Giorgio Garrone Renzo Ghldlnl Giovanni Giordano Giovanni Glors Guido Glraldl Grazia Giuliani Filippo Giusto Piercarlo Golzio Roberto Grasslno Luigi Grosso Francesco Guerrlnl Domenico laccarlno Mario lullta Gianpaolo Ivaldl Giuseppe Lo Curto Gianfranco Ottani per la Germania - travagliata da vampate di xenofobia e di violenza neonazista, e turbata dalle ripercussioni economiche e sociali dell'unificazione - il «galantuomo di Bonn» è diventato il simbolo dell'unità, il riferimento morale del Paese: un uomo al di sopra delle parti, stimato da tutti e benvoluto dalla gente. Il primo discorso di Herzog, ieri, ha sollevato invece inquietudini e polemiche, nell'opposizione almeno: soprattutto quando il nuovo Presidente ha dichiarato che «noi tedeschi non siamo sempre stati rilassati», un riferimento al passato nazista del Paese; la Germania «deve ritrovare il suo ruolo nel mondo», anche se «senza mostrare i denti». «Meglio non commentare», ha detto Rudolf Scharping alla tv. [e. n.] Giorgio Lodola Vladimiro Malacco Cesare Malvano Gianfranco Mattea Giancarlo Melano Bruno Meloni Sergio Milano Fernando Molina Elio Muzio Globatta Nadalln Gianfranco Naldl Giuseppe Noera Flavio Noli Andrea Ognlo Rosanna Oreda Carlo Pagella Roberto Palamara Italo Paloschi Sergio Pan Ariano Panlcuccl Renato Paolina Edoardo Pardo Angelo Patrocco Emilio Petrlnl Riccardo Petrlnl Giuseppe Pigila Pietro Piovano Luciano Pipino Enzo Pomi Cesare Ponti Ettore Radici Giacinto Raso Bruno Rattazzl Claudio Ravetta Secondo Regls Franco Rlcardl Mario Ricca Adriano Roccl Fiorenzo Rolle Onorine Ronco Paolo Rossi Gianluigi Sacco Luigi Sburlatl Luigi Scavino Alighiero Sciamanna Antonio Serafini Eugenio Serra Danilo Severlnl Sebastiano Solano Giulio Spinella Alberto Terzlanl Silvano Testi Elio Traverso Nicola Trizio Egle e Mario Valli Gianfranco Vassalli Michele Vernice Francesco Vigna Paolo Zonl. — Torino, 24 maggio 1994. Improvvisamente ha raggiunto il suo adorato Attillo Christiana Musso ved. Aimo La piangono i figli Alberto, Fulvia, Stefania, Alessandra con le rispettive famiglie e parenti tutti. Funerali in Lemie 25 maggio 1994 ore 10,15. — Torino, 23 maggio 1994. Carla, Enrico ed Elena vi sono vicini. La Vivaldo Editori partecipa al dolore di Tiziana per la perdita del papà Dario Raviola — Torino, 23 maggio 1994. BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE I sondaggi sono unanimi: Helmut Kohl, fino a poche settimane fa considerato il grande perdente nella sfida elettorale del 16 ottobre, ha raggiunto il socialdemocratico Rudolf Scharping. Al «Cancelliere dell'unificazione» riuscirà il miracolo di vincere per la quarta volta? Wolfgang Schaeuble, delfino di Kohl, capogruppo democristiano al Bundestag e fra i politici più intelligenti e potenti di Bonn, è convinto di sì. Perché, qual è il segreto di una rimonta strepitosa nella quale nessuno mostrava di credere, fino a poco tempo fa? La gente si fida di Kohl, della sua competenza economica e internazionale, risponde Schaeuble: «Il cambiamento decisivo negli umori degli elettori è avvenuto soprattutto alla domanda "Qual è il partito che riesce a gestire meglio l'economia". La competenza economica è ancora il problema chiave: gli elettori hanno capito che senza una positiva evoluzione dell'economia non si Ha lasciato i suoi cari II dott. ing. Giovanni Villa L'annunciano la moglie Letizia Fresia, I figli Sandro con Mariateresa, Piero con Lalla, I nipoti Barbara, Pietro, Chiara, Francesca, Carlo, Paola e Giovanna; Il fratello Ernesto, le cognate Franca, Mimi, Pucci, I nipoti Anna, Guido, Franco, Pierluigi, Claudia, Federica e famiglie. Un ringraziamento particolare a Desy e Piera per l'affettuosa assistenza. Rosario 24/5/94 ore 16,30, funerale 25/5/94 ore 8,15 parrocchia San Giorgio. — Torino, 23 maggio 1994. Partecipano addolorati Sandra Fresia, Gabriella, Piero, Francesca, Ferdinando Slsmondl. Mariù Chlaves ed I figli Carino Andrea, Mletta e Claudio, affettuosamente vicini a Letizia, partecipano al suo dolore. Andrea e Maria Luisa Chlaves sono vicini con grande affetto a Letizia ed alla sua famiglia nel ricordo di GIOVANNI. Amici e Collaboratori della Sepa partecipano al cordoglio della famiglia per la scomparsa dell' Ing. Giovanni Villa — Torino, 23 maggio 1994. Mita e Piero Fioretta partecipano al dolore della famiglia. Ada Corbla tristemente partecipa al dolore di Letizia e del suoi figli con tanto affetto. Rettore, Pro-Rettore, Vice Rettori, Senato Accademico, Consiglio di Amministrazione, Direzione Amministrativa. Presidi, Corpo Accademico e Personale tutto del Politecnico di Torino partecipano con profondo cordoglio la scomparsa del prof. Giovanni Villa già professore incaricato di Elettronica Applicata all'Aeronautica. — Torino, 23 maggio 1994. Condomini, Inquilini ed Amministratore dello Stabile di corso Galileo Ferraris 153 partecipano commossi al lutto della famiglia. Alfredo e Claudia sono vicini a Letizia nel ricordo del fraterno amico GIOVANNI. Odo e Paola Maggi con i figli e Robl e Gloria Stradella partecipano con particolare affetto al dolore di Letizia in questo tristo momento. Il Dipartimento di Ingegneria Aeronautica e Spaziale del Politecnico di Torino, unitamente al Cclaa, ricorda con affetto e stima il prof. Giovanni Villa già professore incaricato e professore a contratto, per la costante e appassionata collaborazione sempre prestata. — Torino, 23 maggio 1994. Gualtiero Nava Mariateresa e Pietro partecipano al dolore di Bruna e famiglia. - Torino, 23 maggio 1994. Lo annunciano con dolore: I figli Tiziano, Andrea, Barbara con le rispettive famiglie. I funerali avranno luogo martedì 24 em. nella parrocchia S. Vincenzo de Paoli di Nichelino, viale Kennedy alle ore 16. — Nichelino, 24 maggio 1994. I gionale: già alle elezioni in Bassa Sassonia hanno avuto scarso successo; in una elezione nazionale ne avranno ancor meno. Prenderanno voti alle europee, forse, perché la partecipazione al voto sarà minore». C'è una zona grigia, a destra: elettori vostri che potrebbero votare Republikaner. Non c'è il rischio "he, per conservarli, la Cdu rincorra i temi dell'estrema destra? «Qualche mese fa c'era davvero il pericolo di perdere elettori in favore dei Republikaner. Lo si è visto nel Baden Wùrttemberg: oggi il rishio è diminuito; la gente ha capito che non ha senso votare al di là delle alternative reali. Ha capito che votando i partiti estremisti non si migliora niente. Di certo comunque non rincorreremo l'estrema destra». Come giudica la vittoria della destra in Italia? «Sono abituato a rispettare la decisione degli elettori, per cui non voglio criticare il vostro voto. Ma spero che la situazione politica sarà il più stabile possibile: nell'Unione Europea abbiamo bisogno di un'Italia forte. Credo comunque che gli italiani siano democratici maturi, e ho fiducia che la democrazia non sia in pericolo». Voi siete veterani del federalismo: quali i vantaggi e gli svantaggi? «Un grande vantaggio: fra le regioni tedesche ci sono grandi differenze, anche di mentalità; il federalismo le ha alleviate. Grazie al federalismo abbiamo molti centri culturali ed economici. E poi si è creato un maggior equilibrio politico: nel dopoguerra i grandi partiti hanno sempre partecipato al potere, nel governo centrale o in quello regionale, ed è stato un vantaggio per la stabilità della democrazia. Ci sono anche degli svantaggi, per esempio le decisioni richiedono più tempo e può essere difficile far collimare quelle federali e quelle dei Laender. Ma il prezzo sicuramente non è troppo alto». Helmut Kohl Insieme con Il nuovo presidente tedesco Roman Herzog Una vittoria annunciata Sopra l'aula dove si è svolta l'elezione I [FOTO REUTER]