Jacqueline un addio da Kennedy di Paolo Passarini

Jacqueline, un addio da Kennedy Jacqueline, un addio da Kennedy II clan le tributa un funerale a occhi umidi Il pianto dei figli Caroline eJohnJohn ■ del cognato Ted | e dei newyorkesi per lei: nel seppellire Jackie, è stato come se la nazione avesse rappresentato e rivissuto ancora una volta, forse per l'ultima, la morte e il funerale di John F. Kennedy. «Camelot è riunito in paradiso», diceva il cartello scritto a mano da un passante sul marciapiede davanti alla chiesa di Manhattan. Ma da ieri Camelot è finito davvero, e per sempre, sulla Terra. E' finito «in forma privata», come lei stessa aveva voluto, pianificando con cura, con tipica pignoleria, i dettagli del suo ultimo giorno, quando aveva saputo dai medici di essere arrivata alla fine. Esattamente come aveva pianificato, minuto per il minuto, con incredibile freddezza, le esequie del marito, nel novembre del '63. I fiori sulla bara dovevano essere semplici, un grande fascio di felci con una croce di fiorellini bianchi. Nella chiesa di Sant'Ignazio, a tre isolati dall'apparta- ■ | In alto, i figli John John ' e Caroline} la bara di Jackie Qui a fianco Schwarzenegger e il cognato Ted Kennedy LETTERA DA ENNA cesso per stupro. Uno solo, fra i portatori onorari, non era un membro del clan per nascita, ma per diritto acquisito:.Jack Welsh, l'anziano agente del «Secret Service» che era con il Presidente a Dallas e che si gettò invano, troppo tardi, sopra la Lincoln scoperta di JFK per proteggerlo dai proiettili di Oswald. Solo i canti liturgici e le voci raggiungevano la gente e l'America dall'interno della chiesa, ma la mancanza di immagini accentuava l'emozioj ne. L'unica voce''calma' era quella del celebrante, il parroco di Sant'Ignazio, il gesuita padre Murdys. E solo lui, fra tutti coloro che hanno recitato i salmi, letto le Scritture, pronunciato le orazioni funebri, ha menzionato il nome di Onassis, riferendosi alla defunta come a «Jacqueline Onassis». Nessuno dei Kennedy lo ha fatto. Il solo che ha sfiorato l'argomento obliquamente è stato il vecchio Ted, il senatore, arrivato al braccio della seconda moglie, la donna che sembra essere riuscita finalmente a imbrigliarlo e farlo smettere di bere. «Jackie rimase vedova ad appena 34 anni. Era troppo giovane per rimanere vedova...». Ma non era questo, nel sole stupendo di Manhattan e poi di Washington, nella tenerezza dell'ora e del rimpianto, il giorno per ricordare le pagine brutte, i capitoli controversi. «L'ultimo giorno» di Jackie è stato di perdono per tutti, nipoti e cognati, parenti e affini, uno di quei giorni nei quali splende soltanto il volto luminoso dei Kennedy. John-John, Post». Hillary segue Bill immediatamente a ruota nella graduatoria del disprezzo. Ma, mentre nel suo caso la critica principale riguarda «un ruolo politico eccessivo» per essere una «first lady», il marito è afflitto da un'immagine che qualcuno trova semplicemente poco dignitosa, ai limiti del ridicolo. Il ridicolo, in politica, è molto più difficile da rimontare di ogni altro difetto o errore. Paolo Passarini

Luoghi citati: America, Enna, Manhattan, Washington