C'è l'editore che espone scarpe, il confessionale anti-xenofobia, e i mobili per «carta-dipendenti» di Maria Teresa Martinengo

C'è l'editore che espone scarpe, il confessionale anti-xenofobia, e i mobili per «carta-dipendenti» C'è l'editore che espone scarpe, il confessionale anti-xenofobia, e i mobili per «carta-dipendenti» Non di soli Bibri vive il Salone Ieri pubblico record tra gli stand del Lingotto Lo spettacolo continua nel Salone dei record. Ieri al Lingotto il ritmo dei biglietti faceva intuire un probabile raddoppio rispetto alla stessa giornata di sabato del '93: allora erano stati 30 mila. E i libri? In attesa di verificare se dalla manifestazione torinese partirà il rilancio dopo lunghi mesi di vendite col contagocce, c'è chi si è premunito: per far colpo e tentare il lettore «da lontano». «Le vendite sono in calo? Nessun problema, quest'anno noi esponiamo le scarpe» spiega la Biblioteca del Vascello. Nel mega-scaffale del Salone c'è spazio per tutto ciò che con la parola variamente scritta ha a che fare: comprese le umili veline, dotazione di ogni scatola da scarpe, trasformate dal calzaturificio Diadora (per la sua linea Impronte) in «messaggeri letterari». Gli impalpabili fogli contengono racconti inediti sul tema del piede scritti da Gassman, Vassalli e Guccini. Et voilà, il matrimonio scarpe-libri è fatto. Così, la Biblioteca del Vascello, per promuovere il volume «Impronte. Scritti con i piedi» ovvero «citazioni, aforismi, frammenti sulle appendici locomotorie dell'uomo», ha scelto di esporre mocassini e pedule. Anche l'ecclesiastico confessionale, con tanto di tendina porpora, si mette al servizio di una promozione efficace. Le torinesi Edizioni Sonda se ne sono fatte prestare uno da un amico prete per lanciare la collana delle «Guide xenofobe». Niente paura. Il sottotitolo toglie ogni inquietudine: «Se li conosci non li eviti». Si tratta di ironiche rassegne su mentalità e abitudini di altri popoli. E il confessionale? Allo stand spiegano: «Al posto del curato sta il curatore delle guide. A chi sente di aver peccato di xenofobia propone la redenzione con lo "xenoquiz". In base al numero di risposte corrette cresce lo sconto sulle guide». Messaggi diversi, nel Salone che ha aperto ufficialmente alla multimedialità, arrivano a destinazione attraverso mezzi diversi. Sempre Sonda trasforma il computer in attrezzo da cucina. Con il ricettario da sfogliare su floppy disk il menù informatico rimanda al menù gastronomico. C'è un «supporto» che la manifestazione ideata da Accornero e Pezzana negli anni ha contribuito a rendere classico, la maglietta di cotone. Ed è alla vendita di un'umile T-shirt bianca con una fotografia scattata dopo le bombe che l'Università di Siena, l'Associazione Italiana Editori, il Salone del Libro con Amnesty e varie associazioni pacifiste affidano la richiesta di contributi per ricostruire la biblioteca di Sarajevo. Sulla schiena c'è un verso di Ferlinghetti, «I libri sono alberi resi immortali». Viceversa. Nel sempre affollatissimo stand di «Parole di cotone» - che quest'anno sfoggia due T-shirt con messaggi inediti di Gabriel Garcia Marquez e Nanni Moretti - la collana «Naturabilia» (nata a sostegno del Wwf) comprende un libro speciale. Il volume contiene semi d'albero da piantare: alcuni cresceranno subito, altri faranno parte dell'ambiente dei nostri nipoti. Nello stand di «Carta canta», oggettistica in carta per «cartofili», il neoeditore Laura Rangoni si è ritagliata un piccolo spazio per vendere poesia haiku in scatola. E per chi dalla carta - nelle sue varie espressioni - proprio non riesce a separarsi al Salone c'è la ditta torinese Paim: con la linea Brico Brick offre poltrone, divani, tavoli, banconi, scrivanie e credenzine in resistentissimo cartone. Favoriranno la lettura? Maria Teresa Martinengo T-shirt per la biblioteca di Sarajevo

Persone citate: Accornero, Ferlinghetti, Gabriel Garcia Marquez, Gassman, Guccini, Laura Rangoni, Nanni Moretti, Paim, Pezzana, Vassalli

Luoghi citati: Sarajevo, Siena