Un'adozione divide i re del materasso

Un'adozione divide i re del materasso Siena, lite in casa Permaflex Un'adozione divide i re del materasso PISTOIA. Lui ha 87 anni, un patrimonio considerevole, un figlio che manda avanti l'azienda di famiglia ed un nome che fa parte della storia del materasso: Giovanni Pofferi, cavaliere del lavoro, fondatore della Permaflex. Lei ha 37 anni, sposata, due bambini, ha entrambi i genitori viventi, fa la biologa e si appresta a diventare figlia adottiva dell'ottuagenario industriale. I maligni penseranno ad una storia a luci rosse ma così non è, anche se la singolare richiesta di adozione ha messo a rumore tutta Pistoia e provocato la ribellione a suon di carte bollate del figlio naturale di Giovanni Pofferi. A legare i due protagonisti di questa vicenda è la «Fondazione Attilia Pofferi», costituita dal cavalier Giovanni, che ha voluto intitolarla alla madre, e il cui scopo è la ricerca contro il cancro, malattia che ha ucciso la moglie e quattro fratelli del noto industriale. La dottoressa Sandra Fabbri, questo il nome della biologa in procinto di essere adottata, è la direttrice della fondazione nata un paio di anni fa. «Sia chiaro che la vera "figlia" è la fondazione, non io - spiega la dottoressa - l'adozione è un sistema per garantire alla Fondazione la possibilità di sopravvivere e di svilupparsi. Abbiamo un budget annuo di 250 milioni ma nei nostri progetti c'è l'intenzione di raddoppiarlo». Il marito ed i veri genitori della biologa sono d'accordo con il progetto. Il loro consenso all'adozione è stato dato ufficialmente 1*11 maggio scorso davanti al tribunale di Siena (Giovanni Pofferi da tempo si è ritirato nella sua tenuta nel Senese chiamata Casablanca nelle campagne di Murlo). Tutto a posto e tutti soddisfatti, malelingue a parte? Affatto. Ad opporsi all'adozione è sceso in campo il figlio del cavaliere, Vittorio, 47 anni, residenza a Lugano ed un profondo amore per l'azienda di famiglia che ha salvato quando era in cattive acque e che oggi ha riportato ai vertici mondiali del settore. Per lui la notizia dell'adozione è stata uno choc. Solo quando l'ufficiale giudiziario gli ha notificato la convocazione al tribunale di Siena, è venuto a sapere delle intenzioni del padre. «Le ragioni indicate per motivare l'adozione della dottoressa Fabbri sono del tutto pretestuose - afferma - non potendosi ipotizzare che un rapporto di profonda stima, amicizia ed affetto sia maturato nel corso di pochi mesi in modo tale da giustificare l'ingresso di una persona del tutto sconosciuta nella nostra famiglia». Al suo arco ha l'articolo 291 del codice civile secondo il quale non può adottare un figlio maggiorenne chi ha già figli legittimi non consenzienti, ma i legali della controparte sono invece convinti che tutto sia in regola. E' lo scontro padre-figlio che si rinnova. Nella dinasty dei Pofferi non è questa la prima volta che il cavalier Giovanni e Vittorio si fronteggiano. Nel 1986 Giovanni Pofferi aveva deciso di cedere una consistente quota azionaria della Finarreda, la holding del gruppo, ma Vittorio (che viveva in Svizzera dopo essere sfuggito a due sequestri) decise di acquistare in proprio il 43,76 per cento delle azioni che aggiunto al 6,44 per cento che già possedeva gli dette il controllo dell'azienda. Sei miliardi e mezzo e la garanzia di un vitalizio di 250 milioni l'anno al padre il prezzo dell'operazione. Mentre Vittorio si impegnava nel rilancio della Permaflex sui mercati internazionali, il cavaliere si dedicava alla costituzione della fondazione. Per il prossimo 15 giugno, sempre davanti al tribunale di Siena, è fissato lo scontro tra i legali delle due parti. E dopo ai contendenti non basterà neanche «il famoso materasso a molle» come recitava anni fa lo spot pubblicitario della Permaflex a Carosello, per rilassarsi. Se ne può essere certi. Francesco Matteini

Persone citate: Fabbri, Francesco Matteini, Giovanni Pofferi, Sandra Fabbri

Luoghi citati: Lugano, Murlo, Siena, Svizzera