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Gettato sui binari, ha le gambe amputate di Enrico Benedetto
Gettato sui binari, ha le gambe amputate Gettato sui binari, ha le gambe amputate PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Sadismo, bestialità pura, ferocia agghiacciante. Non è facile trovare le parole per raccontare l'aggressione che ha per vittima Pascal, 21 anni, e quale scenario la stazioncina di Ivry, nella banlieue parigina. Dopo una breve rissa due giovani l'avrebbero obbligato con la forza a stendere le gambe sui binari. E' buio, le 22,30. Pascal Leroy si divincola, tra l'indifferenza dei viaggiatori. Trascorrono alcuni attimi. Poi dalla curva spunta un treno. Ma il trio non molla la presa. E il macchinista s'accorge in ritardo che quelle due gambe penzolano sulla massicciata. Aziona il freno d'emergenza. Invano. Il locomotore trancia gli arti del ragazzo. Impossibile, diranno i medici, riattaccarli. Panico, grida atroci. Interviene un vigile fuori servizio, che per caso ha visto le ultime sequenze della tragedia. Yvan Chéry, 22 anni, e l'redag Stankovic, 21, finiscono in carcere. L'accusa è tentato omicidio. Ammettono la colluttazione con Pascal («voleva rubarci l'orologio»), non il drammatico finale. La polizia dovrà reinterrogare il ferito. E' grave, bisogna attendere. Ma le sue parole confermerebbero la ricostruzione che inchioda Chéry e Stankovic. La selvaggia violenza dell'episodio deve far riflettere. Non è una novità che trascorse le 21 - quando scendono gli ultimi pendolari - i convogli «Rer» metropoli-banlieue siano ad alto rischio. Malgrado la Ratp (che gestisce, con analoghi problemi, il metrò parigino) moltiplichi la sorveglianza, le prevaricazioni sono quotidiane. Mai finora, tuttavia, l'escalation aveva prodotto simili brutalità. Secondo i riscontri preliminari dell'indagine, il diverbio fra Pascal e gli altri due passeggeri è esploso mentre ancora il terzetto si trovava in carrozza. La polizia cerca testimoni. Nulla avvalorerebbe l'ipotesi che Pascal intendesse dav¬ vero trafugare l'orologio. Fra l'altro non si vede bene come. Scoppia comunque una lite. La vittima scende, forse nella speranza di eclissarsi. Chéry e Stankovic gli sono addosso. Pugni e calci. La gente, attorno, non interviene. E verso quell'ora lo scalo d'Ivry è quasi senza personale: a due contro uno, lo scontro non poteva che trasformarsi in un pestaggio. I binari sono pericolosamente vicini. Forse proprio tale circostanza dà il via al piano diabolico. Volevano spaventarlo, fargli confessare la tentata rapina? Magari. Tuttavia qualcosa fa cilecca nella lettura più ragionevole. Rimane incomprensibile, cioè, il dramma dell'amputazione. Perché non LA MANICA A luglio per le auto hanno mollato la presa? Il convoglio - rumoroso - viaggiava a bassa velocità, con fari visibilissimi. Forse la coppia ha calcolato male i tempi. Oppure (una prospettiva che atterrisce) l'obiettivo era davvero mutilare la vittima. Quanto all'impunità, potevano ben considerarla quasi sicura. Facile scomparire nel nulla. Fuori dallo scalo, il grande piazzale con scarsa illuminazione. Poi stradine anonime, brutta periferia in cui regna uno spettrale coprifuoco notturno. Invece no. Gli aguzzini sono in carcere. E la storia da horror-film raggela il Paese. Enrico Benedetto GRAN BRETAGNA Rivoluzione a Londra
Persone citate: Panico, Pascal Leroy, Stankovic, Yvan Chéry
Luoghi citati: Gran Bretagna, Londra, Parigi
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