Dopo il no al concerto nel campo dell'Arrivore Suonano Cantovivo Afrosound e due band di Rom di Gabriele Ferraris

PAOLO ROSSI EI GITANI IN «MUZIKA» PAOLO ROSSI EI GITANI IN «MUZIKA» Dopo il no al concerto nel campo dell'Arrivore Suonano Cantovivo, Afrosound, e due band di Rom TUTTO è bene quel che finisce bene. E dunque - a quanto ci risulta al momento d'andare in stampa - venerdì 13 maggio dalle 19 in poi Paolo Rossi e i suoi amici saranno a Torino per «Muzika», spettacolo organizzato da «Romani Buci», l'associazione degli zingari rom. Saranno a Torino, ma non al campo nomadi di strada dell'Arrivore, bensì in piazza Castello. Chi ha seguito le cronache dei giorni scorsi, sa il perché: il sindaco Castellani, la settimana scorsa, aveva deciso di ritirare il patrocinio del Comune alla manifestazione, se essa si fosse tenuta nel campo. Troppo rischioso, c'era pericolo di «provocazioni». E anche, a dirsela tutta, poco onorevole per la città: non è bello mostrare al mondo le condizioni in cui vivono gli zingari, in quell'accampamento degradato. Non voghamo tornare sulla vicenda, invero sgradevole. Sono comprensibili i motivi che hanno spinto il primo cittadino a chiedere lo spostamento della manifestazione; ma è inquietante apprendere che in alcune zone di Torino esistono situazioni talmente critiche da indurre le autorità ad appellarsi com'è in pratica accaduto - a «ragioni di ordine pubblico» per minacciare il ritiro del patrocinio a un'iniziativa antirazzista, pur condividendone - e ci mancherebbe - scopi e significato. Comunque, dopo il rischio di annullamento già sabato s'era trovato un accordo. Giovanna Boursier - una delle torinesi che hanno aiutato i rom ad organizzare lo spettacolo - s'è incontrata con il segretario del ©DITTA, UNA VITA IN BLUES SESSANTANNI, un'intera vita consacrata al blues. Nata a Birmingham nell'Alabama, Odetta esordì come folk singer in California, per poi trasferirsi a New York dove divenne un mito per i giovani del Greenwich Village. Tra i suoi ammiratori di allora - e di sempre - c'erano anche Bob Dylan e Joan Baez. Da quei giorni lontani, la fama di Odetta non ha fatto che crescere, fino a meritarle l'appellativo di «Imperatrice del blues». Ha cantato in tutto il mondo, ha ottenuto grandi successi, premi, lauree ad honorem. Ma non s'è mai piegata alle leggi del business discografico, restando artista incontaminata, autentica, istintiva e geniale. Una cantante straordinaria, una delle protagoniste assolute della storia della musica afroamericana. Odetta è in concerto martedì 17 maggio al Teatro Juvarra (via Juvarra 15, ore 21). Un ritorno, dopo l'esibizione dello scorso anno che ricordiamo come uno dei migliori spettacoli della stagione. Definirla «imperdibile» è ancora poco. Il biglietto costa 25 mila lire. Per prenotare - lo Juvarra ha pochi posti - conviene telefonare al numero al numero 532087, ogni giorno tra le 16 e le 19. aUATTRO notti di musica per finanziare Radio Black Out, l'emittente antagonista torinese: cominciata giovedì 12 con Persiana Jones, Karamamma e M ir afiori Kidz, la maxi-kermesse ospitata sotto un tendone dietro la piscina Colletta prosegue fino a domenica. Ecco il programma: venerdì 13 suonano Kina, Massimo Volume, Bandamanera, Aria di Golpe; sabato 14 rock metallico con Mgz, Church of Violence, Fluxus, Zot; domenica Fratelli di Soledad, Carlo Actis Dato, Piscopalla, Arigret. Ore 21. • E' «Mods Mayday», il super raduno dei mods che quest'anno si tiene a Torino, sabato 14 maggio al «Mery Giò» (via Montanaro 66, ore 21): oltre ai «padroni di casa», i torinesi Statuto e Stilititi, suoneranno Kickstart e 100 Faces (Pordenone), Immaculates (Vicenza), Angry Eyes (Trento), Happy Betty & Vip's (Bologna), Storteaux & Fratelli Gemelli (Macerata). Sono attesi gruppi di mods da tutta Italia. • I Timoria, rock band fra le più accreditate ad un'imminente - e per il momento ancora attesa affermazione, sono giovedì 19 maggio al «Crossover» (strada Settimo 240, ore 22). Ingresso 16 mila lire, prevendite da Videomusic, Box Office Ricordi, Rock & Folk, Maschio, Hot Point. • Metal rock al «Balla coi lupi» di Cesana (via Ortigara 25) sabato 14 e al «Mivida» di Torino (corso Casale 127) domenica 15: arrivano i milanesi Extrema, che hanno aperto i concerti dell'ultima tournée di Vasco l'estate scorsa. Ore 22. • La rassegna folk itinerante «Cantavalh» sabato 14 arriva a Perrero: il Centro sportivo comunale ospiterà alle 21,15 i Suonatori delle Quattro Province, band che propone le musiche dell'Appennino fra Piemonte, Emilia, Liguria e Lombardia. Ingresso 7 mila lire. A fine concerto, ci sarà un ballo popolare. • Al «Folk Club» di Torino (via Perrone 3 bis, ore 21) giovedì 19 è di scena l'Opperman Trio: Rudiger Opperman (il «terzo grande» dell'arpa, dopo Stivell e Vollenweider), Jitendra Thakur (tablas) e Martin Hohwalter (percussioni e tastiere). Propone un viaggio dalla musica celtica alle sonorità di Hendrix e Santana. sindaco per trovare una «sede alternativa». Scartata l'ipotesi del Palasport - si sarebbe perso completamente lo spirito della manifestazione - si è pensato a piazza Vittorio e quindi a piazzetta Reale: decidendo infine per piazza Castello. Contento Paolo Rossi («Se non ci lasciano andare dagli zingari, faremo venire gli zingari nel cuore di Torino. A me sembra una buona idea»), contenti gli organizzatori e gli amministratori. Almeno, il problema dei nomadi finirà sotto gli occhi di tutti. Veniamo al programma della giornata. Di fronte a Palazzo Madama (con inizio alle 19; la piazza sarà chiusa al traffico) si esibiranno non soltanto Paolo Rossi e i suoi musicisti, i C'è Quel Che C'è. Di scena anche la folk band Cantovivo, gli Afrosound (gruppo composto da giovani africani residenti a Torino), il complesso Crni Dijamanti formato da autentici zingari rom, e gli Zingo, musicisti nomadi provenienti da Skopije in Macedonia. Verrà inoltre messa in scena «Ex Anghelos», pièce teatrale di Giovanna Fiorenza sul conflitto in Bosnia (molti ospiti del campo dell'Arrivore sono profughi di guerra) e verrp proiettato «Renzija», Paolo Rossi atteso in piazza Castello In basso a sinistra Odetto A destra la Trovato eBocelli QUATTRO NOTTI DI MUSICA GERARDINA Trovata da Catania, 26 anni. Andrea Bocelli, toscano, 35. Lei quarta classificata tra i «Big» del Festival di Sanremo; addirittura vincitore nella categoria «Giovani» lui. Adesso vanno in tour assieme: lunedì 16 maggio sono al Teatro Colosseo (ore 21, biglietti in prevendita a 35 e 27 mila lire da Rock & Folk, Maschio, Box Office Ricordi). I due sono accomunati da indubbie doti vocali: bel tenorino Bocelli, cantante lirico in prestito alla canzonetta; vocione bluesy - si fa per dire - la Trovato, cantautrice alla quale si può soltanto rimproverare «Non è un film», una delle canzoni più imbarazzanti che mai ci sia toccato d'ascoltare. E appunto per questa ragione, d'immediato successo. Bocelli esegue invece «Il mare calmo della sera» e altri brani che lo candidano a moderno Claudio Villa, alfiere di una melodia all'italiana di estrazione lirica. Perché Bocelli e Trovato insieme? Perché nei loro dischi hanno una canzone in comune, «Vivere», un duetto definito dagli aedi dell'ufficio stampa «fragoroso incontro da voci». Che il ciel ci aiuti. FRAGOROSO INCONTRO? film di Mimmo Calopresti dedicato a Renzija Suleijmanovic, quarantaquattrenne presidente del «Romani Buci», che da 25 anni vive all'Arrivore, e che è l'ideatrice dello spettacolo. Ricordiamo che l'ingresso è gratuito, ma ci sarà una sottoscrizione: gli zingari sperano di raccogliere fondi per alcuni lavori urgenti al campo. Ma la motivazione economica è secondaria: Paolo Rossi e gli altri hanno accettato di esibirsi gratuitamente per una manifestazione che mira a superare le diffidenze e i pregiudizi fra gh zingari e i cittadini torinesi. Hanno appoggiato «Muzika» associazioni e privati: citiamo le adesioni di Alma Mater, Al Masrah, Arcobaleno, Associazione italiana Zingari Oggi, Blumusica Service, Comitato accoglienza profughi dell'ex Jugoslavia, Coop Piergiorgio Frassati, Coop Primopiano, Coop Senza Frontiere, Coordinamento contro la guerra di Mirafiori Nord, Ente Festival di Chieri, Gruppo Abele, Hiroshima mon Amour, Il Tappeto Volante, Kafila, La Città e i Segni, l'Indice, il manifesto, Nero e non solo, Riff-Raff, Senza Confine, Sos Razzismo. Gabriele Ferraris