vicini & lontani di Attilio Piovano

lontani lontani Attilio Piovano Ilda Bianciotto Quella di Attilio Piovano è musica parlata. Nessuna contraddizione: la musica passa attraverso suoni, melodie, ritmi e accordi, ma anche attraverso spiegazioni, racconti, analisi, critiche. Piovano, torinese, 35 anni, alle spalle lunghi anni di pianoforte, ne è così convinto da aver fatto della divulgazione musicale quasi una missione. Non a caso le sue conferenze e le sue lezioni raggiungono immancabilmente il tutto esaurito: attraverso le sue parole la passione per la musica passa alla platea che è poi pronta ad ascoltare le note con competenza, sensibilità e spirito diverso. Il suo punto di partenza è semplice: per gustare davvero un brano musicale non è sufficiente ascoltarlo passivamente per la durata di un concerto o di un compact disc: come accade per le altre arti, bisogna conoscere almeno l'autore e il contesto in cui è stato composto. Ma in Italia è una cultura che purtroppo manca. Parafrasando Mila, Piovano scuote la testa: tutti sappiamo chi sono Leonardo e Pigafetta, ma ci arroghiamo il diritto di ignorare chi sia Palestrina. Per lui la musica è tutto - lavoro, hobby, passione - ma Piovano confessa di non essere un fan del pop. La sua contrapposizione tra musicaarte e musica-consumo è severa e lascia pochi spazi anche alle rock star e ai cantautori più famosi. Persino nei metodi di ascolto è rigoroso: impensabile immaginarlo con l'auricolare nei suoi trasferimenti in treno verso Novara dove insegna Storia della Musica al Conservatorio: la musica è così importante che non può essere deprezzata con un ascolto di serie B. Peccato, peccato davvero che Oda Bianciotto, in traslochi, trasferimenti e sgomberi, abbia finito per perdere quel vecchio manifesto del 1948 creato per annunciare la nascita della sua scuola di taglio e cucito. Peccato, perché sarebbe stata la tangibile testimonianza che la parola «stilista» è nata proprio per merito suo, ben 45 anni fa. Importata dall'Inghilterra, certo, ma mai usata in Italia prima di allora per definire creatori di moda. E comunque il lancio di quel neologismo diventato poi così familiare non è l'unico primato di cui va orgogliosa Hda Bianciotto, il cui nome è a Torino sinonimo di moda. La sua scuola è stata la prima in assoluto per «modelliste-stiliste» a livello nazionale, organizzata con calendario scolastico e l'introduzione di materie culturali e teoriche: non solo ago, filo e forbici da sartina, insomma, ma molto di più. Non a caso tra le centinaia di allievi che in questi anni sono passati nella scuola, la signora Ilda non riesce nemmeno ad elencare quanti siano approdati in grandi Maison ài moda italiane e straniere, per lavorare con Valentino e Ungaro, Montana e Cardin, esportando un pizzico dell'inconfondibile «stile Bianciotto», sobrio, essenziale, curato. Per completare il suo progetto-moda in cui l'eleganza è vero e proprio modo di essere, Ilda Bianciotto - dal lontano 1952 insegna anche come indossare e sfoggiare gli abiti più belli. Dai suoi corsi per indossatrici magari non sarà uscita nessuna strapagata Cindy Crawford, ma certo decine di professioniste applaudite su prestigiose passerelle. E poi, chissà... La settimana è negativa per i rapporti d'amore e di amicizia, mentre offre qualche importante possibilità in campo sociale. Ma molto dipende dallo stato d'animo: combattere la pigrizia e tradurre in pratica le intuizioni sarebbe risolutivo. Giorno fortunato il 15; sfavorevole il 19. za Vittorio

Luoghi citati: Inghilterra, Italia, Montana, Novara, Torino