GIROTONDO CON FANTASMI NELLA PARIGI DI TUENA

GIROTONDO CON FANTASMI NELLA PARIGI DI TUENA GIROTONDO CON FANTASMI NELLA PARIGI DI TUENA per posta un quaderno con la stesura di un romanzo del fratello, che si è smarrito a Parigi e da alcuni mesi non dà più notizie di sé. Decide di partire alla sua ricerca mentre affida la storia ai lettori. Forse tutto dipende da una ossessione lunare, come sembrano suggerire le epigrafi di Laforgue e Landolfi, forse è lo stesso narratore che desidera perdersi, andare a Parigi, sedersi a un tavolino del Café Flore, crocevia di storie, luogo al centro del mondo per partire all'avventura. E' qui che Filippo, il fratello ma inequivocabilmente anche l'autore, ha conosciuto Renant, un rigattiere forforoso con la puzza d'aglio e pernod, collezionista di vecchi orologi Art Déco e dischi a 78 giri di jazz, ha incrociato la sua bella amica Bian¬ che e il ricco turco Altay che se l'è portata a letto regalandole un brillante. Questo triangolo d'amore sta per trasformarsi in un triangolo di morte, perché Renant manifesta l'intenzione di suicidarsi dopo aver ucciso il rivale e strangolato la donna. Mentre pedina Renant, che al mercato delle pulci ha acquistato un orologio di alabastro verde con una danzatrice di bronzo, il narratore scopre che qualcuno ha corretto Renant in Revenant (fantasma) sul cartellino della sua cassetta delle lettere. La sensazione di trovarsi invischiato in una storia di fantasmi viene confermata dalle indagini del suo amico commissario Adolphe. Nel '48 un musicista con lo stesso nome, Renant, abitante nella stessa via, rue des Saints-Pères, aveva strangolato l'amante con una corda del contrabbasso e massacrato il suo rivale con un orologio di alabastro verde prima di impiccarsi. Semplice gioco di coincidenze o ritorno ciclico del passato? Innamorato di Bianche, di cui possiede soltanto un portasigarette d'argento raccolto sotto un tavolino del Café Flore e acquistato in un negozio chiuso da quarant'anni, Filippo vorrebbe inserirsi in quel girotondo di fantasmi, entrare in quella «pozzanghera» o «isola del tempo», situata ai margini della banalità del quotidiano. Ma è un'impresa sovrumana, che neppure l'esperimento di un illusionista riesce a realizzare, e al protagonista non resta che diventare un barbone sulle banchine della Senna o della metropolitana e inseguire l'odore di muffa, unica traccia lasciata dai personaggi e dai luoghi di un tempo irrimediabilmente perduto. Nel gioco ossessivo di incastri e scatole cinesi architettato da Tuena vengono utilizzati tutti gli specchi e i marchingegni letterari possibili, forse troppi per ricreare l'effetto di una storia vera. Ma la suggestione dell'intreccio cattura il lettore, trascinato sino alla fine da un linguaggio agile e veloce, da un profumo accattivante di déjà- fantasmi sono creature gentili e disponibili, ma non si concedono ai mortali. Il solo fatto di percepirne la presenza è già un segno di privilegio, ma andare oltre è impossibile, forse per la debolezza del nostro desiderio. Potrebbe essere questa una chiave di lettura per II volo dell'occasione, secondo romanzo di Filippo Tuena, quarantenne antiquario romano. E' una storia bizzarra, una di quelle storie che chiedono al lettore il rispetto della regola fondamentale del genere fantastico, la «sospensione dell'incredulità», ma è anche un intrigo perfetto come il meccanismo di un orologio. Inizia con uno scontato artificio letterario: il narratore riceve Jordan Radickov Il Verbljud Argo, pp. 151, L 19.000 Racconti poetico-burleschi ambientati in un immaginario Paese balcanico dove gli abitanti si salutano con la frase «sii inverosimile!». Le fantasie di Radickov, il maggior scrittore bulgaro vivente, uscirono negli Anni 60, e furono tradotte da Marietti. La nuova edizione contiene una nuova appendice con pagine «danubiane» di Magris e un inedito dello scrittore dedicato al fiume che bagna anche la sua terra. Traduzione di Danilo Manera.

Persone citate: Altay, Danilo Manera, Filippo Tuena, Jordan Radickov, Landolfi, Magris, Marietti, Radickov, Tuena

Luoghi citati: Parigi