«Troppi incidenti sul lavoro poca prevenzione dalle Usl»
«Troppi incidenti sul lavoro poca prevenzione dalle Usi» Polemica al convegno degli invalidi del Piemonte «Troppi incidenti sul lavoro poca prevenzione dalle Usi» Centomila in Piemonte e 37 mila a Torino: il numero dei mutilati e degli invalidi del lavoro non accenna a diminuire. «Le sole ragioni che negli ultimi anni hanno abbassato il totale di alcune migliaia - spiega Pasquale Greco, presidente regionale Anmil - sono i licenziamenti e la cassa integrazione. Ma a parità di ore lavorate, gli incidenti sul lavoro sono in aumento perché è sempre scarsa, in generale, l'attenzione alle norme antinfortunistiche». Preceduto da una Messa e dalla deposizione di una corona d'alloro nel campo dei Caduti sul lavoro del Cimitero generale, si è svolto ieri mattina al Teatro Carignano il convegno annuale in occasione della «Giornata del Mutilato del Lavoro». I dirigenti dell'Associazione nazionale mutilati e invalidi lavoro e dell'Inail hanno offerto dati e proposte. Di fronte ai 1400 morti l'an¬ no, a un milione e 200 mila infortuni denunciati (50 mila portano all'invalidità permanente), «l'Animi - ha detto Greco propone di affidare la prevenzione, come avviene negli altri Paesi d'Europa, agli istituti assicurativi. La responsabilità affidata alle Usi non ha funzionato. Basti pensare che gli addetti sono appena duemila, mentre dovrebbero essere 15 mila. Secondo noi il trasferimento di competenze faciliterebbe la riduzione della spesa sanitaria e pensionistica: 45 mila miliardi l'anno». Tra i tanti problemi all'ordine del giorno, particolare attenzione è stata dedicata alle cure termali (indispensabili per molti invalidi ancora attivi), possibili ormai soltanto durante le ferie, e alle difficoltà legate ai farmaci di fascia C, a totale carico del malato, i cui principi attivi non hanno corrispettivo nei preparati di fascia A.
Persone citate: Greco, Pasquale Greco
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