«I criminali del Ruanda risponderanno a Dio» di Foto Reuter

«I criminali del Ruanda risponderanno a Dio» KIGALI Appello del Papa mentre le stragi continuano «I criminali del Ruanda risponderanno a Dio» RIGALI. Un vibrante appello contro tutti i criminali in Ruanda che «dovranno rispondere davanti alla storia e anzitutto davanti a Dio» ò stato lanciato, ieri, dal Papa. «Sento il doveredi evocare le violenze di cui sono vittime le popolazioni del Ruanda - ha detto Wojtyla -. Si tratta di un vero e proprio genocidio, di cui purtroppo sono responsabili anche dei cattolici». Ma nel Paese africano il massacro continua: anche ieri l'esercito dominato dalla maggioranza hutu e i guerriglieri tutsi del Fronte patriottico si sono dati battaglia a Kigali e in altre zone. Fonti dell'Orni hanno riferito che i combattimenti sono violentissimi nella capitale e nella città di Ruhengeri, una roccaforte del Fronte nella zona settentrionale, ora caduta sotto il controllo delle truppe governative. Il portavoce delle Nazioni Unite a Kigali, Abdul Kabia, ha reso noto ieri che le artiglierie dei ribelli tutsi hanno martellato le zone circostanti l'aeroporto, la sede del ministero della Difesa e altri edifici governativi. Diversi proiettili sono caduti vicinissimi a un albergo in cui hanno trovato rifugio 500 sfollati, in maggioranza tutsi. A causa della violenza degli scontri un aereo dell'Onu, carico di viveri e medicinali, ò stato fatto rientrare a Nairobi. Un altro funzionario dell'Onu ha riportato informazioni secondo cui gli uomini del Fronte patriottico avrebbero attraversato il fiume Akanyaru e starebbero avanzando verso Gitarama, dal 7 aprile scorso sede del governo provvisorio. I guerriglieri non avrebbero incontrato alcuna resistenza da parte delle truppe regolari e si appresterebbero a conquistare la citta, situata una trentina di chilometri a Sud-Ovest di Kigali. Non si sa però se i componenti dell'esecutivo siano ancora a Gitarama, dove si trasferi rono all'indomani della misteriosa morte del presidente Juvenal Habyarimana e dell'inizio del conflitto. Si moltiplicano, intanto, le testimonianze e i racconti dei sopravvissuti all'inferno di Butare, nel Sud del Ruanda, dove la strage e cominciata tre settimane fa, quando i soldati della guardia presidenziale sono j giunti a bordo di alcuni aerei ! per fare piazza pulita della for| te minoranza tutsi. «Quando ò | scesa la sera, i militari hanno scavato alcune fosse e vi hanno acceso falò di pneumatici. Poi hanno cominciato a buttare (leiiiru la gente)», ha raccontato uno degli scampati. [e. st.] Alcuni sopravvissuti tutsi osservano una delle vittime dei massacri [FOTO REUTER]

Persone citate: Abdul Kabia, Juvenal Habyarimana, Wojtyla

Luoghi citati: Kigali, Nairobi, Ruanda