Parisi vieta i cortei degli skinhead

Dure polemiche dopo la sfilata (con il permesso del questore) di 300 ultra ieri a Vicenza Dure polemiche dopo la sfilata (con il permesso del questore) di 300 ultra ieri a Vicenza Parisi vieta i cortei degli skinhead Rosy Bindi: Berlusconi pensa ancora che non ci sono pericoli di destra? VICENZA. I loro idoli? i tre camerati fucilati visti a Combat Film. Il loro stile? Inequivocabilmente «fascista». Il look? Quello divenuto sinistramente noto nelle ripetute manifestazioni neonaziste in Germania e anche in qualche raduno nostrano: cranio rasato, giubbotti bomber, anfibi ai piedi, croci runiche. Così, con il braccio teso nel saluto romano, in trecento hanno sfilato per le vie di Vicenza sabato pomeriggio. Erano arrivati da Roma, Firenze, Bologna, in parecchi da Milano, oltre i vicentini, per il primo raduno del Fronte Veneto Skinhead, fondato tre anni fa a Roma. La manifestazione si è svolta senza incidenti. C'è stato un solo attimo di tensione quando un giovane ha lanciato frasi sdegnate all'indirizzo degli skinhead. Le forze dell'ordine hanno evitato le degenerazioni. Ma le perplessità sulla manifestazione rimangono e le polemiche sono roventi. In serata il capo della polizia Parisi ha impartito disposizioni ai questori di tutt'Italia affinchè, per motivi di ordine pubblico, «non siano consentite in altre sedi cortei o manifestazioni simboliche dello stesso tipo». Per il vicesindaco di Vicenza Sergio Carta «la città ha subito la manifestazione degli skinhead, formalmente autorizzata dal questore Romano Argenio, senza informare prima il Comune. La manifestazio¬ ne era quantomeno inopportuna in una città dove è ancora aperta un'inchiesta sul fenomeno». Il questore ha dato l'autorizzazione al raduno apparentemente senza troppi dubbi. «Non ho dato il permesso - ha chiarito -ho lasciato che la manifestazione e il comizio si svolgessero, a patto però che non si creasse nessun problema di ordine pubbbco». Gli incidenti non ci sono stati e dunque tutto a posto. Non per il vicesindaco: «E' singolare che non appena s'insedia un governo di centro-destra automaticamente si mettano in luce posizioni estremistiche. Quando si vedono 300 giovani inneggiare al nazismo bisognerebbe portarli a fare un giro per i campi di concentramento». La formale tranquilhtà della manifestazione non è bastata neppure al segretario regionale del pds Ebo Armano che ha inviato un tele¬ gramma al presidente della Repubblica nel quale esprime «vivissima preoccupazione per il segnale costituito dalla manifestazione neonazista vicentina e per la sottovalutazione delle pubbliche autorità». Anche il presidente della comunità ebraica di Venezia, Sandro Romanelli, ha inviato un messaggio preoccupato ai presidenti della Repubblica, del Consiglio, del Senato e della Camera, e al ministro dell'Interno, chiedendo «ai pubblici poteri di esercitare il loro doveroso ruolo». Per i vicentini, piazza San Lorenzo e il centro hanno offerto un inquietante revival neofascista. Molti anziani scuotevano la testa. A riscaldare gli animi degli skinhead ha pensato il leader Maurizio Boccacci, che in piazza ha gridato: «Sì, noi siamo come quelli che tutti hanno visto a Combat Film, i tre camerati fucilati mentre sorridono, le nostre idee non moriranno mai perché abbiamo uno stile: fascista». Applausi e braccia alzate nel saluto del ventennio, con buona pace di Fini. Rosi Bindi ha annunciato che chiederà una copia dei filmati sulla manifestazione per farla avere al presidente del Consiglio Berlusconi: «Così vedremo se resterà ancora dell'idea che nel nostro Paese non ci sono pericoli di destra». Maria Grazia Raffele Un gruppo dei trecento naziskin che hanno sfilato per le vie di Vicenza sabato pomeriggio