laura castigo e redenzione
Ero sola, ho cercato sostegno nella droga ma ora mi aiuta il Vangelo e sono serena La Antonelli concede dopo 4 anni un'intervista alla tv spagnola Unirò, castigo e redenzione Chiamatemi Antonaz MADRID. Da popolarissima star cinematografica ad anonima volontaria di Caritas. Da sex-symbol con abiti molto scollati e gioielli esclusivi, ad ascetica e castigata donna con comunissimi vestiti indiani. Laura Antonelli indossa una blusa e un paio di pantaloni molto ampi, stile Anni Settanta. Al collo una grande croce di modesto ottone, abbinata a chincaglierie da due soldi, decine di braccialetti coloratissimi e due enormi orecchini. Un viso pienotto senza un filo di trucco. Gli occhi, immensamente tristi, rivelano tutte le 49, vissute, primavere. Perfino il suo conosciutissimo cognome è cambiato: adesso si fa chiamare Antonaz. Laura Antonelli nell'intervista trasmessa in diretta, venerdì sera, al talk-show «Tal cual» di Tve era, assolutamente, irriconoscibile. Un vero e proprio choc per i telespettatori spagnoli, che la ricordavano quando fece furore come mito erotico in «Malizia». L'attrice appariva per la prima volta in tv dopo l'arresto per cocaina del '91 e le deformazioni del '92 dovute a iniezioni antirughe. «E' la prima intervista che rilascio ad una televisione da quattro anni. In questa seconda parte della mia vita - ha detto gesticolando nervosamente, l'interprete di «L'innocente» di Visconti -, c'è stato un profon¬ do cambiamento nella mia vita. Per sottolinearlo voglio recuperare Antonaz, il vero nome della famiglia di mio padre, profugo istriano. Io infatti sono nata a Pola, e la mia famiglia fu costretta a cambiarlo in Antonelli per poter lavorare. Non so se la legge me lo permetterà, ma io ci provo». «Il mio cambiamento, come tutti quelli importanti, nasce da sofferenze, queste sono state tante e le conobbi fin dall'infanzia. Soffrii la violenza e la galera. La vita in prigione fu molto drammatica e fu dovuta a una legge ingiusta. Non c'è moltn giustizia in Italia. Poi la mancata professionalità di un medico che, non facendomi il test antiallergico, mi causò una gravissima malattia, il morbo di Quincke. Questo morbo produce un gonfiore in tutto il corpo, anche internamente. E' pericolosissimo, sono ancora in trattamento, e solo ora dopo tanto tempo, e piano piano il gonfiore sta sparendo». «Queste due circostanze, e tre anni di riflessione, hanno fatto precipitare un cambiamento che era già in gestazione - continua - , Io prima, come attrice, ero molto sola. Bellissime ville, il lusso, ma un gran vuoto dentro di me. La droga fu solo una parentesi. Il mio maestro è stato il Vangelo. In fondo la molla della mia vita è sempre stato l'amore, e ora che posso permettermi di fare il volontariato a tempo pieno, ho molto amore da dare, al prossimo ed a Dio. Io vivo dei miei risparmi e molto semplicemente, non vado neanche dalla parrucchiera ed ho cambiato il modo di vestire. Adesso non voglio più sottolineare il mio corpo». «Non desidero fare altri film anche se me l'hanno proposto. Mi piace di più questa nuova vita, essere alla ricerca della serenità. Quello che dovrebbero ricercare tutte le donne è la bellezza spirituale, non quella fisi¬ ca che è molto superficiale e passeggera. Io adesso amo molta gente, e la serenità che non ho mai trovato con gli uomini (ed ho smesso di cercarla con loro) la trovo facendo da maestra a bambini extracomunitari». La Laura nazionale ha concesso pochi sorrisi ma i suoi occhi, ancora quelli, si sono illuminati dicendo: «Non vedo la tv, ma i miei film mi piacciono». Gian Antonio ©righi Ero sola, ho cercato sostegno nella droga ma ora mi aiuta il Vangelo e sono serena Laura Antonelli nel 1992 restò sfigurata per un'allergia dovuta a una cura contro le rughe: «La scarsa professionalità di un medico mi ha rovinato. Ora non cerco più la bellezza»
Persone citate: Antonaz, Antonelli, Gian Antonio, Laura Antonelli, Visconti
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