Alpini un corteo di polemiche di Guido Novaria
Oggi a Treviso Oggi a Treviso Alpini un corteo di polemiche TREVISO. Venti di guerra sulla 67a adunata nazionale degli alpini che in oltre 200 mila, da ieri, hanno invaso Treviso per prepararsi alla sfilata che si aprirà questa mattina alle otto e mezzo per concludersi a pomeriggio inoltrato. Le «penne nere» non hanno nessuna intenzione di digerire il progetto del ministero della Difesa che vuole tagliare alcuni reparti alpini per contenere i bilanci e soprattutto adeguare il modello di difesa nazionale alle nuove esigenze: «Risparmino da qualche altra parte, è dimostrato che le truppe alpine costano molto meno rispetto ai reparti corazzati o meccanizzati dell'Esercito» dice il presidente nazionale dell'Ana Caprioli. Per i tagli, al centro di annunci e smentite negli ultimi mesi, toccherà al neo ministro della Difesa Cesare Previti l'ultima parola: «Il nuovo modello di Difesa non può più essere rinviato» continuano a ripetere le alte gerarchie dell'Esercito alle prese con una base di ufficiali e sottufficiali sempre più inquieta e preoccupata sulle prospettive future. «Ma gli alpini non devono essere toccati - continuano a ripetere all'Ana - anche negli ultimi mesi hanno dimostrato eccezionali capacità d'impiego, pensiamo solo alla missione svolta in Mozambico, in un ambiente insolito per truppe addestrate in montagna». Preferisce non sbilanciarsi il generale Luigi Manfredi, comandante del IV Corpo d'armata alpino: «Nessuna decisione è stata ancora presa, si parla di tagliare sei delle attuali 16 brigate dell'Esercito, siamo sul piano delle ipotesi». E' quasi certo che Manfredi dovrà rinunciare a una delle sue quattro brigate alpine: «La più a rischio è la Cadore - fanno capire allo Stato Maggiore -; si tratta però di rivedere anche la localizzazione di alcuni reparti delle altre tre brigate: la Taurinense, la Julia e la Tridentina». Non è un caso che «bocia» e «veci» di numerosi centri del Cadorino sfileranno oggi con striscioni per chiedere di «salvare la Cadore». Osserva il presidente dell'Ana Caprioli: «Lo spirito della nostra adunata non vuole essere polemico, posso però comprendere l'amarezza di molte penne nere alla notizia degli imminenti tagli. Faremo sentire la nostra voce, anche se sarà difficile opporci alle ristrutturazioni dei reparti». A sfidare l'Ana, oggi a Treviso, ci sarà anche Antonio Dall'Anese che un anno fa aveva acquistato all'asta «Imola», uno dei muli congedati dalla Brigata Cadore: «Doveva andare al macello, l'ho salvata, non vogliono che sfili con la mia Imola, voglio vedere se riusciranno a fermarmi». Polemiche e sfide (ci saranno anche mille ex penne nere della Divisione Monterosa che operò nel periodo della Repubblica sociale italiana) che non cancellano lo spirito della festa alpina: a Treviso sono arrivati con tutti i mezzi, dall'Italia e dall'estero. Da Genova, un gruppo è arrivato in bicicletta: fra loro anche il giudice Mario Sossi. Guido Novaria
Persone citate: Antonio Dall'anese, Cesare Previti, Luigi Manfredi, Mario Sossi
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