Si uccide a scuola dopo un rimprovero

Bari, aveva quattordici anni. Si è impiccata nel bagno della media con la cintura dei pantaloni Bari, aveva quattordici anni. Si è impiccata nel bagno della media con la cintura dei pantaloni Si uccide a scuola dopo un rimprovero //padre non voleva che uscisse di casa da sola BARI NOSTRO SERVIZIO «Carissima Teresa, ti proteggerò sempre». Prima di impiccarsi con la cintola tolta dai jeans, Carmela Corallo, una ragazza di 14 anni, ha scritto una lettera alla sua compagna di banco, l'ha messa in tasca, è uscita dall'aula dopo avere chiesto il permesso all'insegnante e, nel bagno della scuola, si è ammazzata. Poteva salvarsi: sarebbe bastato spostare le gambe e puntarle sul water. Ce l'avrebbe fatta, ma non ha voluto. Lucidamente aveva deciso di togliersi la vita dopo che il papà, venerdì sera, l'aveva rimproverata dicendole che non sarebbe più andata in strada da sola. Non gli piaceva il gruppo di giovani che, seguendola in auto, la corteggiava. E voleva punirla così. Ieri mattina, nel bagno della scuola media «Sylos» di Bitonto dove frequentava l'ultimo anno, Carmela si è sfilata la cintola, l'ha agganciata al tubo dello scarico aiutandosi con un pezzo di spago e, facendone un cappio, vi ha infilato la testa. Il suo testamento è in un foglio a quadretti destinato alla sua amica del cuore. L'ha infilato in una tasca dei jeans. «Carissima Teresa, tu sai cos'è accaduto ieri sera. Non potrò più essere libera. Quando leggerai questa lettera non ci sarò più. Ti vorrò sempre bene». Poi saluti ai compagni della III B, elencati sul foglietto. Alle 10, dopo venti minuti che era fuori dall'aula, la sua compagna si è insospettita, ha avvertito l'insegnante. Un bidello è sceso dal secondo al primo piano e, entrato nel bagno, ha bussato timidamente alla porta. Poiché era socchiusa e Carmela non rispondeva, preoccupato, l'ha spalancata. Terrorizzato dal volto cianotico della ragazza, strozzato dal legaccio, e dalle sue gambe ciondolanti accanto al water, ha urlato a perdifiato per richiamare l'attenzione di qualcuno che potesse aiutarlo. E' subito intervenuto il medico scolastico, Rocco Rizzi. Disteso sul pavimento il corpo di Carmela, le ha praticato la respirazione artificiale e il massaggio cardiaco. Per qualche istante il volto della ragazza sembrava rianimarsi. Carmela è morta sull'autoambulanza che la trasportava all'ospedale del paese. Il papà, Antonio, è un falegname di 39 anni. Ha spiegato al commissariato di polizia di avere redarguito la figlia imponendole di uscire solo in compagnia della sorella minore, Caterina, di 9 anni. Dev'essergli sembrato un normale rimprovero, niente più di quel che a un genitore è richiesto per proteggere la sua bambina. Con lui, le due figlie avevano scelto di vivere da qualche tempo, dopo il divorzio. La mamma di Carmela, Giulia Tarantino, 31 anni, si è separata dal marito due anni or sono. Di questa rottura, seguita da un rapporto tutt'altro che amichevole, Carmela aveva probabilmente risentito. Non accettava il rimprovero del papà perché probabilmente ne aveva letto il disprezzo che egli provava verso la madre. Ma lei, Carmela, si sentiva diversa. «Se stasera non uscirò con i miei amici, me ne andrò». L'a- veva detto e scritto, in classe, poco prima di andarsene davvero. E Teresa non aveva avvertito in quelle parole ciò che stava per accadere. Carmela, con quel candido sentimentalismo adolescente, sognava di sposarsi e di avere qualcosa di diverso dal legame di mamma e papà, finito in pezzi. «Ti auguro che possa continuare il tuo rapporto con Fabio», ha scritto all'amica citando il suo flirt con un coetaneo. «Ti auguro di essere felice e di sposarlo». Solo un'adolescente incontaminata avrebbe potuto, poco prima di togliersi la vita, cedere un pezzo di se stessa alla sua amica dicendole: «Continuerò a proteggerti», «Ti vorrò sempre bene», «Sarò sempre con te». Quasi per consolarla del terrore che venti minuti dopo avrebbe provato sapendo del suo corpo penzoloni nel bagno della scuola. Sandro Tarantino Ha lasciato una lettera all'amica «Non potrò più essere libera Saluta tutti i miei compagni» In alto: una scena dal film «L'attimo fuggente» in cui un ragazzo si uccide per un litigio col padre. A sinistra, la scuola di Carmela a Bitonto. A destra, la psicologa Maria Rita Parsi

Persone citate: Carmela Corallo, Giulia Tarantino, Maria Rita, Rocco Rizzi, Sandro Tarantino, Sylos

Luoghi citati: Bitonto