E la vita di Wendlinger resta appesa a un file di Pierangelo Sapegno

E la vita di Wendlinger resta appesa a un file E la vita di Wendlinger resta appesa a un file I medici: decisiva questa giornata La sua scuderia sceglie il ritiro dalla corsa «Non ce la sentiamo di gareggiale» Due momenti dell'incidente occorso all'austriaco Wendlinger durante le prove libere del Gran premio di Monaco mobile Club di Monaco e organizzatore del Gran Premio, sta dicendo ai giornalisti che «la corsa si deve fare. Ma non è facile per noi fare questo Gran Premio con tutte le pressioni che subiamo. Se non si farà, per me sarà una perdita morale, d'affetto, d'emozioni. Ma niente di più». Oggi, comunque, i bolidi torne¬ ranno sulla pista, la Formula Uno riprende la sua vita, ritrova la sua gente. Mancherà solo la Sauber Mercedes, la squadra di Wendlinger, ma non sarà una rinuncia per protesta, come ripetono gli uomini del team. «Non ce la sentiamo psicologicamente, molti di noi non sono in condizioni, non ci sono con la testa», dice Tommasini. «Però, sia chiaro: non è un no alla Formula Uno». Certo, è chiaro. Adesso, Christian Fittipaldi, uno dei piloti entrati a far parte della commissione, si fa serio e sussurra piano, cercando le parole giuste, che «questo è un momento duro, un momento difficile. Terribile. Però, tutti assieme dobbiamo trovare una soluzione per migliorare e non per chiudere. La barca non deve fermarsi, non ha senso. Sarebbe assurdo». E non si fermerà, «come vuole la legge dello sport». Nella corsa, signori, dice Boeri, «vince il migliore». A volte, lo sport può andar contro la vita. E Flavio Briatore quasi s'arrabbia: «Succede dappertutto, non solo in Formula Uno». E allora, perché non capire, andar contro le regole già fissate? ((Anche Karl avrebbe fatto come i suoi colleghi», dice Tommmasini. Polemica inutile. Quello che conta adesso è tirar fuori Karl da questo dramma. Per tutti, anche per gli organizzatori del Gran Premio, per tutti quelli che investono soldi e fortune sul circo della velocità. «Se muore, niente corsa», aveva minacciato l'altra sera il principe Ranieri, quando le condizioni del pilota austriaco sembravano più disperate. «Ci avremmo pensato anche noi», dicono alla Ferrari. Così, Karl resiste anche per questo mondo. «Respira, i reni funzionano, pure il cuore, i polmoni, tutto bene, fino alla testa», spiegano all'ospedale. L'altra sera, è arrivato il padre, che era un pilota anche lui, tanti anni fa. Berger gli ha chiesto se voleva andar da lui, nella sua barca. Ha detto di no. Passa il tempo all'ospedale, e nella notte va a dormire nella piccola casa che suo figlio aveva preso sulla baia di Monaco. Poi sta lì, in quella camera ore e ore, e aspetta che Karl si svegli, mentre Sophie gli parla. Pierangelo Sapegno

Persone citate: Berger, Boeri, Christian Fittipaldi, Flavio Briatore, Formula, Sauber Mercedes, Tommasini, Wendlinger

Luoghi citati: Monaco