Il Polo delle libertà è sotto di otto voti al Senato, determinante la decisione dei popolari

Il Polo delle libertà è sotto di otto voti al Senato, determinante la decisione dei popolari Il Polo delle libertà è sotto di otto voti al Senato, determinante la decisione dei popolari «Sì al governo o elezioni» Bossi e Fini a caccia della maggioranza LA COPPIA SPARITA NEL NULLA gli altri si divisero due cartocci di vongole. Jay e i suoi non scesero dalla macchina. Le due auto erano parcheggiate a cento metri di distanza. Poi si mise di mezzo il destino. Come disse il procuratore generale al processo: «E' come una tragedia greca. Un tizio che non ha mai avuto guai (Adam) viene sopraffatto dagli eventi (ha perso un fanalino di coda della sua T-Bird) e le cose vanno di male in peggio». Un'altra macchina è entrata in scena: ha urtato di striscio l'amatissima T-Bird di Adam portando via il fanalino posteriore sinistro ed è sgommata via. Contemporaneamente, se ne va anche il terzetto nella Ford di Jay. Maria, la sorella di Elena, racconta in tribunale d'aver detto: «Seguiamoli!». Adam è d'accordo e comincia la caccia. «Ecco l'auto! Ecco l'auto!» urla Elena quando raggiungono la Ford di Jay. Adam accende gli abbaglianti, Jay accelera per scappare mentre il cugino Josh urla spaventato: «Che diavolo vuole quel tizio?». Adam prosegue l'inseguimento finché riesce a tagliare la strada a Jay. Elena grida al marito, già mezzo fuori, di prendere 0 coltello. Adam racconta di aver camminato fino alla macchina di Jay e di aver detto: «Voglio solo parlare, voi avete urtato la mia macchina». Josh e l'amico raccontano invece che Adam si è buttato contro il finestrino di Jay dicendogli: «Ti uccido. Ti piglio a calci in culo». Jay tenta di togliersi di lì facendo marcia indietro. Adam racconta di aver cercato di entrare nella macchina per spegnergli il motore. Di fatto, è mezzo dentro la macchina di Jay, che urla come un pazzo. L'auto intanto continua ad arretrare, i ragazzi continuano a strillare. Adam dice che ha un coltello e che devono fermarsi. «Mi sembrava di non avere via di uscita - racconterà al processo -. Dovevo reagire. Dovevo fare qualcosa, non mi davano retta». Tutto in un minuto. Adam accoltella Jay al braccio sinistro. Poi sotto lo sterno. La macchina di Jay urta un masso e si ferma. Adam, con il coltello insaguinato in mano, scivola fuori dalla Ford. Sul sentierino della casa dove si è fermata la macchina c'è Bruce Bishop, guardia carceraria. Dice ad Adam di gettare il coltello. Adam esegue: «L'ho accoltellato». Jay Bass esce barcollando dalla Ford. Dice di sentirsi debole, ha perso sangue. Quando arriva all'ospedale di Rhode Island è ormai morto. A casa di sua sorella, il polpettone di carne con purè di patate è freddo, quando la polizia suona per dire che Jay è morto, assassinato. Il tragico è che non era stata la macchina di Jay a urtare la T-Bird. L'altra non è mai saltata fuori. Due anni e mezzo più tardi il processo. Dopo otto mesi di carcere, le famiglie di Adam ed Elena riuscirono a trovare, dando le loro case in garanzia, i 270 mila dollari della cauzione. L'avvocato di Adam sostenne che il suo cliente aveva agito per autodifesa, dopo essere stato trascinato dalla macchina di Jay: «E' cominciata come un errore, è diventata una tragedia, ma non voleva essere un delitto». Il procuratore generale ha osservato: «Emery si è cacciato dentro la macchina... Non è autodifesa, se ti cacci dentro». Per la giuria, Adam aveva mostrato intenzioni omicide almeno «per un attimo». Il verdetto di colpevolezza avrebbe significato come minimo 20 anni di carcere. Elena in tribunale, seduta dietro il marito, dice: «E' colpa mia... Succederà il finimondo». Suo fratello insulta la famiglia Bass. La madre di Elena, melodrammatica: «Oh Dio, Dio, Dio. Aiuta mio genero. Non è un cattivo ragazzo». La television filma Elena dopo il verdetto e la polizia chiederà a un esperto di leggere sulle sue labbra che cosa ha detto, e cioè: «Faremo quello che avevamo detto... Me l'hai promesso. Avremmo dovuto farlo prima». Fare che cosa? Uccidersi o tagliare la corda? Voi avreste scelto un fast-food per il vostro ultimo pranzo? Almeno due testimoni hanno visto gli Emery camminare sul ponte. Un poliziotto che non ha potuto perquisire la loro casa perché non aveva un mandato dice di aver visto sul tavolo il passaporto di Adam. Il commesso che ha venduto i pesi dice: «Sapevano esattamente quello che volevano. Erano molto tranquilli, multo decisi». L'ultima cosa che ha chiesto loro (ma perché?) è stata: «Li usate questa sera?». Non risposero. Gli Emery hanno speso quindicimila dollari nella vana ricerca dei corpi. Presto perderanno le case che hanno dato in garanzia. Ma sono sicuri che Adam ed Elcna si sono uccisi: «Non potevano vivere separati». Ha concluso il procuratore generale: «In questa storia, ogni singolo elemento può essere usato da una parte e dall'altra. Tutto è un'arma a doppio taglio». ROMA. I più indaffarati sono i missini. Al Senato il governo ha bisogno che otto oppositori gli regalino altrettanti voti perché Berlusconi possa avere la fiducia. E gli uomini di An sono in prima linea tra i cacciatori. Anzi, sono sicuri di avere già le prede nelle reti. «La maggioranza avrà 160 voti e l'opposizione non ne avrà più di 140» è la previsione che fa il capogruppo di An, il senatore Maceratini. Lui ci si gioca la mano destra. Ma se il governo perdesse? «Se non passa la fiducia si torni alle urne». Lo dice lui, lo conferma il suo segretario, Fini: «Torneremo alle urne un mese dopo». La pressione sui popolari (gli ex de) indecisi a tutto si fa pesante. I voti di qualche senatore a vita non bastano, ci vogliono i senatori dello scudo-crociato. Questi son divisi tra la pattuglia che vorrebbe dare addirittura la fiducia o, comunque, astenersi, e il grosso che punta i piedi e assicura che si voterà contro. La novità è che è emersa una terza posizione la cui paternità viene attribuita a Ciriaco De Mita: votare contro e far cadere il governo. Ma con l'obbietivo di far riottenere l'incarico a Berlusconi e rimettere in gioco i popolari nelle nuove trattative per il nuovo governo. Possibile? Di certo c'è che tra i popolari se ne parla. E le voci debbono avere incuriosito anche Scalfaro che, tra giovedì e ieri ha ricevuto al Quirinale i due popolari più fermi nel negare la fiducia al governo, Andreatta e Mancino, capo dei senatori. Ed ecco che arriva lo sbarramento di Fini: se fate scherzi si va a rivotare. Ben sapendo che i sondaggi danno in crescita solo An, Forza Italia e il pds. E Bossi che ne dice? Lui sembra accodarsi, per non aver l'aria di quello che si tira indietro: «Se esistono tentativi di far saltare la fiducia durante le votazioni al Sena- LOMBARDIA PRES. MINISTRI: BERLUSCONI PIEMOHTE MINISTRI: COMINO, COSTA SOTTOSEGR. BORGHEZIO, POLLI, AIMONE PRINA MINISTRI: MARONI, SPERONI, URBANI, PAGUARINI, TREMONTI, RADICE, GNUTTI, PODESTÀ' SOTTOSEGR,: FUMAGALLI, CARUIil, CAPUTO, LAJUCCO, CONTESTABILE, BEDONI, MARANO, BECCARIA, TESO, LASAGNA I missini ottimisti: «Possiamo arrivare a quota 160 voti» FMSOVENMINISOTTTREVIMEO EMMINSOTT FRIULI MINISTRI: SOTTOSEGR. ASQUINI VENETO MINISTRI: - SOTTOSEGR.: ROCCHETTA, TREVISANATO, MAZZETTO, MEO ZILIO, SCARPA EMILIA ROMAGNA MINISTRI: • SOTTOSEGR.: BERSELLI MARCHE MINISTRI: GUIDI SOTTOSEGR.: CONTI A destra Silvio BerlusA sinistra Gianfranco trebbero emergere, invece, dopo le elezioni europee. «Possono costituire l'occasione per riscattare l'Italia da un governo che viola spudoratamente le promesse fatte agli italiani» immagina Occhetto, segretario del pds. Allora sarà importante quel che farà Scalfaro (ed ecco che di nuovo il missino Buontempo e II secolo ne chiedono le rJimissioni) e sarà decisivo quel che farà la Lega. Per il momento gli uomini di Bossi hanno cominciato a dare dispiaceri al presidente del Consigbo con una scaramuccia avviata dal ministro Speroni che ha provocato le prime preoccupazioni sul fronte interno. Speroni è stato subito zittito e Berlusconi ha esortato gli alleati a «dimenticare le forze politiche di appartenenza». Sul fronte esterno c'è da registrare la lettera di Clinton consegnata a Berlusconi dall'ambasciatore americano, Bartholomew. Lettera formale di congratulazioni nella quale, però, Clinton auspica la cooperazione italiana per «ampliare la comunità democratica». Che è parso un velato accenno ai dubbi sui ministri post-fascisti. Il presidente del Consiglio ha risposto: «Valutatemi sui fatti». Assicurando che è sua intenzione rafforzare «la democrazia politica e della società civile in Italia». VICEPRESIDENTE VICEPRESIDENTE SO LAZIO UMBRIA MINISTRI: BERNINI SOTTOSEGR.: - MINISTRI: MARTINO, DINI, PREVITI, D'ONOFRIO, FIORI, FISICHELLA, FERRARA SOTTOSEGR.: GASPARRI, NISTICO1 , CAMPANIA MINISTRI: MASTELLA SOTTOSEGR.: LI CALZI, PARLATO, RASTRELLI, PONTONE SARDEGNA MINISTRI: S. BERLINGUER SOTTOSEGR.: ANEDDA, CICU, PORCU MINISTRI: TATARELLA, POLI BORTONE SOTTOSEGR.: MONGIELLO SICILIA MINISTRI: ■ SOTTOSEGR.: MICCICHE', TRANTINO, FLORESTA, LO PORTO, NANIA CALABRIA MINISTRI: SOTTOSEGR.: ALPI to, la Lega richiede l'immediato ricorso a nuove elezioni». Sembra di assistere alla replica di quel che accadde con la tormentata elezione di Scognamiglio alla presidenza del Senato. Anche allora la maggioranza era dubbia e lo stesso Berlusconi divenne minaccioso dicendo chiaro che sarebbe stato «indispensabile» «rivolgersi nuovamente agli elettori». Sortite che Scalfaro condannò il 17 marzo come «grave scorrettezza» e come «indebita pressione» sulla libertà di voto dei senatori. E non pare proprio che nel frattempo abbia cambiato opinione. Se il governo non ottenesse la fiducia si aprirebbe un nuovo giro di consultazioni. Ma, in realtà, un po' tutti considerano irrealistico uno scivolone di Berlusconi al Senato. Problemi po¬ Alberto Rapisarda -* ■ •* rvtfi v "' *- V ITP ii b i coni Fini I TRENTOTTO SOTTOSEGRETARI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SOTTOSEGRETARIO ALLA PRESIDENZA SOTTOSEGR. CON DELEGA ALLA PROTEZIONE CIVILRAPPORTI COL PARLAMENTO GITALIANI NEL MONDO SRIFORME ISTITUZIONALI FFUNZIONE PUBBL-AFFARI REGIONALI GFAMIGLIA E SOLIDARIETÀ' SOCIALE A POLITICHE COMUNITARIE AFFARI ESTERI SOTTOSEGRETARI F. ROCCHETTA (Lega) V. TRANTI INTERNO SOTTOSEGRETARI M. GASPARRI (AN) D. L0JUCC0 GRAZIA E GIUSTIZIA SOTTOSEGRETARI G. ANEDDA (AN) 0. CONTESTABILANCIO E PROGR. ECONOMICA SOTTOSEGRETARI ANTONIO PARLATO (AN) ILARI FINANZE SOTTOSEGRETARI S. TREVISANATO (F. Italia) R. AS TESORO SOTTOSEGRETARI M. BEDONI (Lega) 6. MUNGIELL DIFESA SOTTOSEGRETARI MAURO POLU (Lega) GIWDO LO PUBBLICA ISTRUZIONE SOTTOSEGRETARI MABIFIIA HA77FTTO (Lega) F LAVORI PUBBLICI SOTTOSEGRETARI STEFANO AIMONE PRINA (Lega TRASPORTI SOTTOSEGRETARI SERGIO CAPPELLI (Lega) GIANPOSTE E TELECOMUNICAZIONI SOTTOSEGRETARIO ANTONIO MARANO (Lega) INDUSTRIA SOTTOSEGRETARI GIAMPIERO BECCAHIA (F. Italia LAVORO SOTTOSEGRETARI CARMELO PORCU (AN) ADRIA COMMERCIO ESTERO SANITÀ' SOTTOSEGRETARI GIULIO CONTI (AN) GIUSEPPE BENI CULTURALI E AMBIENTALI AMBIENTE SOTTOSEGRETARIO ROBERTO LASAGNA (F. Italia) UNIVERSITÀ' E RICERCA SOTTOSEGRETARIO GIOVANNI MEO ZILIO (Lega) RISORSE E POLITICHE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI SOTTOSEGRETARIO PAOLO SCARPA (F. Italia) SILVIO BERLUSCONI GIANNI LETTA GIUSEPPE TATARELLA (AN) ROBERTO MARONI (Lega) LE OMBRETTA FUMAGALLI CARULLI GIULIANO FERRARA SERGIO BERLINGUER (Indip.) FRANCESCO SPERONI (Lega) GIULIANO URBANI (F. Italia) ANTONIO GUIDI (F. Italia) DOMENICO COMINO (Lega) ANTONIO MARTINO (F. 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