Italia, Francia, Germania e Svezia anticipano «Atene '94»

Italia, Francia, Germania e Svezia anticipano «Atene '94» Italia, Francia, Germania e Svezia anticipano «Atene '94» Trofeo Bertinetti, lunedì spada mondiale a Vercelli Serata di gala al Civico Videa geniale di Vene VERCELLI. Bertinetti '94. Il mito rivive. Lunedì sulle pedane vercellesi ritorna il quadrangolare di spada, vanto e gloria della scherma vercellese (e non solo). Quattro nazioni, il meglio che l'arma triangolare possa attualmente offrire in campo internazionale, alla caccia della «statuetta del generale», qualcosa di più che il semplice simbolo del trionfo. D'altra parte tirare al «Bertinetti» racchiude sempre un fascino particolare. Osserva il presidente Aldo Vene: «Sarà un'edizione spettacolare come, d'altra parte, lo sono state ultimamente un po' tutte. Italia, Francia, Germania e Svezia rappresentano veramente il meglio della spada, sicuramente il "Bertinetti" sarà, come vuole la tradizione, un anticipo dei campionati del mondo». Anteprima-Atene, dunque, per il Bertinetti, con molte novità, quelle offerte dai nuovi regolamenti internazionali. «Le formazioni - spiega Vene - non saranno più composte da quattro elementi più la riserva, bensì da tre tiratori. Conseguentemente il numero di assalti da conquistare per aggiudicarsi la vittoria di squadra è stato "abbassato" a sette, il che comporterà, forse, una riduzione del tempo delle gare ma non certo di spettacolarità ed emozione». Uno sguardo alle magnifiche quattro: Italia, Francia, Svezia e Germania (per un gioco del destino le stesse Nazionali che hanno dato vita alla prima edizione del trofeo). Gli azzurri partono con l'etichetta di squadra da battere, non foss'altro che per il titolo mondiale conseguito a Essen e fantastico tris di vittorie riportato al Bertinetti. La formazione non è stata ancora ufficializzata poiché, come sempre, si attendono i responsi del «Carroccio», ultima prova di Coppa del mondo. Sicuramente Maurizio Randazzo e Paolo Milanoli, portacolori della Pro Vercelli, dovrebbero scendere in pedana. Il «terzo uomo» dovrebbe essere Angelo Mazzoni, altro pluri-mondiale e veterano del team azzurro. L'ultimo posto dovrebbe essere in ballottaggio tra Stefano Pantano e Alessandro Resegotti, vincitore dei campionati assoluti. Assente l'infortunato Sandro Cuomo. Anche gli altri Commissari tecnici fanno pretattica anche se, tutte le squadre, hanno confermato di presentare al Bertinetti il terzetto migliore. Da «curare» in ottica azzurra la Francia (passano gli anni ma i transalpini continuano a restare una formazione temibile), quindi Svezia (già soddisfatta di tornare al «Bertinetti» e ultùna vincitrice del trofeo prima della tripletta italiana) e Germania sovente protagonista a Vercelli. Come sempre il programma prevede tre incontri alla «Mazzini» e il gala finale (20,30) nella stupenda cornice del Teatro Civico. Buon divertimento. Lm IDEA di organizzare una ■ manifestazione ad altissimo livello di spada ed intitolarla al generale Marcello Bertinetti, grandissimo campione delle tre armi, venne ad Aldo Vene il giorno successivo ai funerali del generale. Vene era allora assessore allo Sport del Comune. Telefonò a Franco Bertinetti, figlio del generale e a sua volta grande campione, e gli comunicò le sue intenzioni: con un quadrangolare di spada per nazioni ricorderemo il tuo grande papà. Franco Bertinetti disse subito di sì. La sera successiva Aldo Vene convocò un gruppo di amici, in gran parte ancora sulla breccia, malgrado siano passati 27 anni da allora, che costituirono un efficiente comitato organizzatore. E vennero gettate le basi del torneo: quattro squadre, le prime o dei Mondiali o delle Olimpiadi. Da allora, con pochissime eccezioni, dovute a La gioia di Maurizio Randazzo dopo un successo al «Bertinetti» PAU AVOLO problemi loro interni, sono presenti le più forti compagini del mondo. Vercelli è diventata così la sede di Olimpiadi e Mondiali bis. L'altra grande idea di Vene - oltre a quella dei ricchissimi premi in palio - è stata di concludere la manifestazione al Teatro Civico, in serata di gala con due formazioni, una delle quali doveva essere sempre l'Italia. Qualcuno, quando Vene fece questa proposta, lo guardò scettico. Al Civico? Ci sarebbero stati tre gatti. Non si rendeva conto Vene che i tornei allora in auge avevano sparutissimi gruppi di spettatori: dieci, venti al massimo? Vene tenne duro. Al Civico, a parte i grandi dirigenti nazionali ed internazionali della scherma, da quasi trent'anni si superano sempre i 500 spettatori. Un miracolo? E' che Vercelli, e Vene l'aveva capito, ama profondamente i Bertinetti e la scher-