I rom che vivono a Sant'Agabio hanno chiesto l'aiuto di monsignor Corti
I rom che vivono a Sant'Agabio hanno chiesto l'aiuto di monsignor Corti I rom che vivono a Sant'Agabio hanno chiesto l'aiuto di monsignor Corti II vescovo nel campo dei nomadi «Eccellenza, qui vivono 120 persone. Chi vuole lavorare non può perché non ha i documenti in regola» La drammatica situazione igienica. Il capo della chiesa novarese ha promesso un interessamento NOVARA. «Eccellenza, questo campo esiste da dieci anni e qui vivono circa 120 persone, di cui metà sono bambini. Molti di loro sono nati e cresciuti a Novara, hanno frequentato la scuola e le maestre li hanno accolti bene. I nostri bambini non vanno a rubare e neppure a chie,,ore l'elemosina. I più grandi, f ' • le scuole, vorrebbero lavo ma non possono perché non hanno i documenti in regola. Da quando siamo arrivati a Novara abbiamo chiesto al Comune un campo con i servizi igienici, l'acqua e la luce ma sinora siamo stati costretti a vivere così. Eccellenza, mettiamo nelle sue mani le nostre preoccupazioni». Così Marek, uno dei settanta giovanissimi rom che vivono ai campo nomadi di Sant'Agabio, ha salutato il primo vescovo novarese che ha voluto visitare di persona la baraccopoli in cui è sistemata la comunità di nomadi polacchi. A monsignor Renato Corti, che ha voluto così testimoniare la sensibilità della Chiesa novarese riguardo ai problemi dei gruppi sociali in maggiore difficoltà, i nomadi hanno parlato soprattutto di due problemi: la mancanza di un campo dove poter vivere in condizioni accettabili ed il rischio che per alcuni, a causa della mancanza del permesso di soggiorno, possa scattare il provvedimento di espulsione. Al vescovo i nomadi han¬ no donato un'effigie della madonna di Chwzestockova, la Vergine polacca a cui il gruppo novarese è particolarmente devoto, ed hanno chiesto un intervento urgente sulle autorità cittadine per sbloccare una situazione diventata difficile. Monsignor Corti ha ricordato il proprio viaggio in Polonia ed ha assicurato il proprio interessamento. Il vescovo ha auspicato che Novara faciliti l'integrazione dei nomadi nella vita cittadina, soprattutto a proposito del problema del lavoro. «Dal 1986 tutti abbiamo il permesso di soggiorno in Italia come la legge permetteva - hanno detto i Rom - e fino allo scorso anno ci è stato rinnovato. Poi però la legge ci chiedeva un lavoro re¬ o r . à , o è a o golare e stabile per poter ottenere il rinnovo. Per noi è molto difficile trovare lavoro, sia per il pregiudizio nei nostri confronti, sia per la crisi atuale». Dei problemi della comunità nomade novarese si è fatta carico la Comunità di Sant'Egidio, che ha organizzato anche l'incontro col vescovo. «L'arrivo del vescovo al campo nomadi dice Pier Giacomo Baroni, presidente dell'associazione - è stato un fatto di grandissimo rilievo, anche perché era la prima volta che un vescovo metteva piede nel campo e poteva così accertarsi delle difficilissime condizioni in cui vivono queste persone». Marcello Giordani I I ^ ue scene c'e"a festosa accoglienza dei i bambini rom al vescovo Renato Corti
Persone citate: Agabio, Marcello Giordani I I, Pier Giacomo Baroni, Renato Corti
Luoghi citati: Italia, Novara, Polonia, Sant'agabio, Sant'egidio
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