Ricercato da un anno, 77 quadri recuperati nella sua abitazione

Ricercato da un anno, 77 quadri recuperati nella sua abitazione Ricercato da un anno, 77 quadri recuperati nella sua abitazione Gallerista di Novara arrestato per traffico di opere d'arte NOVARA. Settantasette quadri antichi per un valore stimato in alcune centinaia di milioni sono stati recuperati in seguito a un'operazione portata a termine dagli uomini della squadra mobile della Questura di Novara. Si tratta di opere pregiate di Fornara, Franchini, e altri artisti dell'Alto Novarese, Vergante e Val Vigezzo, alcune risalenti anche alla fine dell'Ottocento. Secondo i dirigenti della squadra mobile, sono state rubate in diverse residenze del Lago Maggiore e Lago d'Orta. In manette è finito Claudio Tiscione, 44 anni, residente a Novara in via Nazioni Unite 22 mentre due persone (delle quali gli inquirenti non hanno reso note le generalità) sono state denunciate per favoreggiamento. Tiscione, che agiva sotto falso nome, deve rispondere delle accuse di furto e ricettazione di opere d'arte, Il novarese era un personaggio piuttosto conosciuto in Claudio Tiscione 44 anni il gallerista novarese arrestato per furto e ricettazione di opere d'arte città, per la sua attività nel campo delle opere d'arte. Considerato un grande intenditore del ramo aveva aperto una frequentata galleria in corso Risorgimento. Dalla scorsa estate, però, aveva abbassato le serrande della sua esposizione, ed era scomparso da Novara. Tiscione si era dato alla latitanza, colpito da un ordine di carcerazione di tre anni, in seguito ridotti a 2 anni tre mesi e 18 giorni, emesso il 24 luglio '93 dalla Associazione piccole e medie industrie delle province di Novara e V.C.O. Conseguentemente alla nomina, da parte del Presidente del Consiglio Cav. Silvio Berlusconi, del Dott. Roberto Radice imprenditore da sempre partecipe delle problematiche delle piccole e medie imprese ed anche nostro rappresentante in qualità di componente della Giunta Esecutiva della CONFAPI (Confederazione della piccola e media industria) e Presidente della consorella API Milano, porgo a lui come agli altri componenti del nostro nuovo Governo un fervido augurio per i gravosi impegni che li attendono auspicando che finalmente sia garantito, alle PMI, il ruolo loro proprio come la debita attenzione e la più precisa delle rappresentanze. Procura di Brescia. I 77 quadri rubati hanno trovato posto in una stanzetta della questura di Novara. Alcuni portano firme pregiate come Fornara. Aspettano di essere riconsegnati ai legittimi proprietari La polizia lo stava cercando già da qualche mese. Gli agenti avevano setacciato tutti i suoi possibili nascondigli, ma le ricerche si erano rivelate infruttuose. La svolta nelle indagini ad aprile, quando la donna con cui conviveva è stata identificata. Dopo alcune settimane di vani pedinamenti, poche sere fa la donna ha condotto i poliziotti nel nascondiglio del Tiscione, oltre Ticino, ad Induno Olona, centro a pochi chilometri di distanza da Varese. L'uomo viveva ormai da mesi in un piccolo appartamento al secondo piano di via Jamoretti 131. Gli agenti hanno fatto irruzione sorprendendo Claudio Tiscione che si è consegnato alle forze dell'ordine. Appesi ai muri e accatastati in ogni angolo, c'erano i 77 quadri rubati che sono stati recuperati e portati alla Questura di Novara. Le opere d'arte sequestrate provengono dal Lago d'Orta, dal Lago Maggiore e dal Ver¬ gante. Molte portano firme pregiate come Fornara, Franchini e altri pittori conosciuti. Alcuni di questi quadri sono già stati riconsegnati ai legittimi proprietari, altri restano in una stanzetta, a disposizione di chi avesse subito un furio e abbia presentato una denuncia in Questura. Poi verranno fotografati e inseriti in un catalogo. Questa operazione fa seguito a quella del febbraio dello scorso anno, quando là polizia di Novara, in collaborazione con quella di Vercelli, recuperò nelle case e negli studi di una dozzina di professionisti vercellesi e novaresi trecento pezzi pregiati, per un valore complessivo che si aggirava tra i 5 e i 10 miliardi. Tra questi il prezioso «Giuditta e Oloferne» sottratto alla parrocchia di San Rocco di Miasino. Marco Piatti