Wilma dammi la dava anche al cinema di Giuseppe Ballaris

«Gli antenati» diventano un film, protagonisti non sono cartoni ma attori veri «Gli antenati» diventano un film, protagonisti non sono cartoni ma attori veri Wilma dammi la dava anche al cinema Impianto faraonico, 35 sceneggiatori NEW YORK. Sid Sheinberg, il boss della Mca Universal, è entusiasta, ed esclama: «"The Flintstones" (Gli antenati) diventerà un altro "Jurassic Park"!». Anche se può sembrare un po' esagerato, non c'è dubbio che la trasposizione «in carne ed ossa» del famoso cartoon televisivo, costata circa 45 milioni di dollari (non meno di 60 secondo i bene informati), otterrà un gran successo, e probabilmente, quest'estate, sarà campione d'incassi. Dovrà comunque vedersela con un avversario agguerrito, il lungometraggio animato «The Lion King» della Disney, e non è da sottovalutare la presa sul pubblico di Alee Baldwin in «The Shadow» («L'ombra»). Nel manifesto il cognome di Steven Spielberg, produttore esecutivo di «The Flintstone», con la sua Amblin, è modificato in Spielrock. E quando, nell'89, Spielberg scelse John Goodman per «Always», gli disse: «Un giorno sarai Fred Flintstone, proprio per me». E davvero un Fred più somigliante non si poteva trovare. Un trailer ce lo mostra (in realtà è una controfigura) mentre scivola sulla coda del Brontosaurus per finire dritto sul sedile della sua auto preistorica, esattamente come appare nel cartoon, coi grossi rulli di granito azionati elettricamente, e i piedi che fuoriescono. La scena ha richiesto venti ore di riprese contro i tre secondi del cartone animato. Domani anteprima a Los Angeles. Si attende un successo simile a Jurassic Park La moglie Wilma è Elizabeth Perkins (di «Big»); e gli amici, i Rubbles, Barney e Betty, sono Rick Moranis («Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi!») e Rosie O'Donnell («Insonnia d'amore»). Nei panni di Pearl Slaghoople, suocera di Fred, troviamo Liz Taylor che torna così al cinema dopo anni di assenza. Nel trailer è tutta in rosso, con boa di pelliccia. E' un'aggiunta speciale fatta apposta per attirare spettatori. L'attrice avrebbe accettato perché il ricavato del gala in pro¬ gramma il 23 a New York (domani presentazione a Los Angeles) andrà a favore della sua fondazione contro l'Aids. Il film uscirà poi quattro giorni dopo in tutti gli Usa, durante il weekend di Memorial Day. Kyle Maclachlan, di «Twin Peaks», è Cliff Vandercave, il perfido capo alla ditta Slate & Company; e la nera Halle Berry (in «Jungle Fever») l'affascinante segretaria seduttrice Rosetta Stone. Originariamente la parte era per «una straordinaria bionda»: ma Sharon Stone, cui si pensava, ha rifiutato per impegni concomitanti. Per i figli dei cavernicoli: Pebbles (Elaine Melarne Silver) e Barn Barn (i gemelli Marino e Hylnur Sigurdsson, utilizzati a turno, per non affaticarli troppo). In ruoli «carneo» compaiono gli stessi creatori del cartone, Bill Hanna, un altro boss; e Joseph Barbera, un ospite alla cena-gran ballo. Si vedrà pure il complesso rock B-52s, ribattezzato, per l'occasione, B.C. 52s: interpretano l'hit «The Twitch» nel club Cavern on the Green. E non mancano attori ispanici, neri ed asiatici. «Volevamo una città etnica» - precisa -3 1 A destra Liz Taylor, suocera di Fred. Sotto Sharon Stone Qui sopra Rick Moranis, che sarà Barney grosso di tutti; e diversi altri più piccoli, come quello che fa da rasoio. Il film si avvale dell'apporto dell'Ilm (Industriai Light and Magic), la ditta di George Lucas specializzata in immagini digitali, via computer; per rendere i dinosauri «viventi», come in «Jurassic Park». Qui però sono dei bonaccioni, per nulla violenti. Il production designer William Sandell (di «Total Recali» e «Robocop») ha ideato la città di Bedrock, con tanto di sala bowling, parchi giochi (compreso Jurassic Park), grandi magazzini, distretto di polizia, e un'esatta replica del cinema drive-in che compare nella sigla d'inizio e fine cartoon. Non può mancare il locale dove si va a mangiare l'hamburger, il sabato sera, il Roc Donalds (McDonald's varerà una gigantesca campagna pubblicitaria). Restando fedeli ai giochi di parole ecco la stazione di benzina Chevrok e la Bank of Ameroka. Prodotti e marchi vengono modificati per apparire «flinstoniani». Ci sono voluti 35 sceneggiatori per scrivere i dialoghi, fatto mai successo nella storia dei cinema. Questo ha scatenato moltissime polemiche da parte dei sindacati degli sceneggiatori. Si è deciso di indicare solo tre nomi nei titoli di coda, con proteste degli esclusi. Una prima copia veniva già presentata nell'87 da Steven de Souza; ma, a tre anni dall'ideazione, ancora non si sapeva quale sviluppo avrebbe seguito la storia: si spiegherebbe così il ricorso a tutti quegli esperti attorno a una tavola rotonda. Tante le correzioni e i ritocchi, per restare il più fedeli possibile all'originale. Anni addietro i Flintstones già affascinavano Hollywood: il famoso produttore Joel Silver, per esempio, voleva James Belushi a interpretare Fred, nell'86; e in seguito si pensò a Denny De Vito per Barney. Un ritorno alla grande, dunque, per gli Antenati che debuttarono sulla rete televisiva Abc il 30 settembre '60, prima serie animata in «prime time». Con il film si svilupperà anche un enorme parco-gadget: bambolotti, modellini di veicoli, figurine, libri, maschere; e il cartoon network di Ted Turner promette maratone televisive a tutto spiano, al grido di «Yabbadabba-doo!» e «Wilma, dammi la clava». il produttore Bruce Cohen (di «Aracnofobia» e «Hook»), Ed osserva: «Raccontiamo una vecchia storia per una nuova generazione». Dirige il quarantunenne Brian Levant (di «Beethoven» e «Problem Child II»), già produttore televisivo, un grande esperto di «entertainment» per famigliole. Nell'intreccio si segue la scalata di Fred alla Slate & Company. Gli toccherà però licenziare Barney, per dimostrare la sua fedeltà alla società. Trionferà il lieto fine. Si riscontrano elementi decisamente contemporanei: dall'automazione del lavoro ai licenziamenti in massa, con i senza tetto a far da sfondo. Un ruolo determinante assumono i vari elettrodomestici-animali: una quindicina di pupazzi creati dal Creature Shop di Jim Henson, a Londra. Il più complesso (e difficile da costruire) è stato il «Dictabird», l'uccello che fa l'impiegato e detta; troviamo inoltre l'uccello-puntina per il fonografo; il Pigasaurus, ovvero il maiale nella pattumiera (Fred deve infilare una mano nella sua bocca per ricuperare una forchetta), il mammut aspirapolvere. E ancora il fedele Dino il dinosauro; l'enorme Brontosaurus, il più Fred, e a sinistra John Goodman, che lo interpreta Giuseppe Ballaris

Luoghi citati: Hollywood, Jurassic, Londra, Los Angeles, New York, Usa