Bennato: «Meglio Peperone del Cavaliere» di Marinella Venegoni

Bennato; «Meglio Peperone del Cavaliere» Bennato; «Meglio Peperone del Cavaliere» «Per anni sono passato come cantautore impegnato, ora basta» MILANO DAL NOSTRO INVIATO non si balla e pensa contemporaneamente, e queste canzoni lo consentono». Altri hanno volenterosamente tenuto a far sapere che loro sono a quella scuola per studiare e non hanno per forza aderito al credo del Cavaliere: insomma, le canzoni incitavano a schierarsi. Ma arrivata la sua ora di parlare Bennato s'è fatto nervoso e recalcitrante: «E' un caso che io presenti il disco qui, ho sentito dire "studenti" e ho accettato, perché mi va di parlare con chi non è ancora condizionato». E' sfuggito ad ogni possibile domanda sui temi delle canzoni, limitandosi a ribadire un concetto: «Non faccio conferenze né il vate. Faccio canzoni e mentre le facevo, mi divertivo. Divertitevi anche voi». A un tipo che gli chiedeva se considerava degli illusi quel 20 per cento di napoletani che avevano votato Forza Italia, ha ribattuto: «Si discute ancora di destra e sinistra con tutti i problemi che ci sono. Dal '46 a oggi, il te col consenso generale: la frittata è fatta!» e tutti in sala pensavano, volenti o nolenti, al governo di destra appena nato. Poi, giù con «In nome del popolo italiano», che recita tra l'altro: «Facce nuove alla spiaggia/ E alla televisione/ Nell'estate che scotta/ Siamo in ballo e balliamo/ Tutti insieme felici in nome/ Del popolo italiano», e non si poteva che restare stupiti di fronte alle doti di vaticinio. Quando la musica è finita e il dibattito è cominciato, gli unici visibilmente sulle spine sembravano il protagonista e il direttore del Master Giorgio Preda. Fra gli studenti, tranquilli e compiti (avevano accolto con un po' più d'entusiasmo e applausi «Meglio Topolino»), il primo a parlare, Luca Traverso di 27 anni, ha cercato di cogliere il senso dell'incontro: «La frittata è stata fatta - ha detto citando l'omonima canzone -. Ora sarà la nostra generazione a dover riparare. E' tanto tempo che ' divario fra Nord e Sud è aumentato: un vostro collega che venisse dall'estero per un master, avrebbe un'idea diversa dell'Italia se lo portaste a Ragusa piuttosto che a Treviso». Tema non da poco, di cui peraltro in queste canzoni non si trova traccia. Poi, Bennato ha buttato lì una frase che ha diradato le nebbie: «Per anni sono passato come cantautore impegnato. E' ora di chiudere». Infine, la sospirata, fulminante chiave di lettura: «Ridicolizzare i luoghi comuni è un modo di esser propositivo». E infatti, riletto con cura, «Se son rose fioriranno» è tutto un florilegio di luoghi comuni, da «La frittata è fatta» a «Chi non salta è...» a «In nome del popolo italiano», sono frasi buone per ogni stagione. Un tempo cantava: «Sono solo canzonette/ Non mettetemi alle strette»; oggi colpisce ancora (come la pensi, comunque, non s'è capito). Marinella Venegoni 28" Black Une/Black Matrix, schermo di conStandard colore: PAUSECAM/NTSC AV ' Televideo Fastext a controllo computerizzamemoria

Persone citate: Bennato, Faccio, Luca Traverso, Master Giorgio

Luoghi citati: Italia, Milano, Ragusa, Treviso