Sandokan e il Corsaro Nero in soffitta di Gigi Padovani

Importanti collezioni Il Museo è chiuso da anni, ora «Liber et imago» riscopre la letteratura popolare di Otto e Novecento Sandokan e il Corsaro Nero in soffitta Ma è nata un 'associazioneper rivalutare Emilio Salgari Gli estimatori di Tremalnaik, dei Tigrotti di Mompracem e del Corsaro Nero sono tornati sul piede di guerra. Dopo anni di oblio, nella città che ospitò per vent'anni Emilio Salgari fino alla sua tragica morte nel 1911, nasce un'associazione che ha anche l'obicttivo di valorizzare e studiare il popolare scrittore veronese. Ma l'attenzione che Torino ha dedicato negli ultimi anni all'autore di tante avventure, quasi tutte nate al lume di candela nella sua piccola casa di corso Casale, è davvero scarsa. C'era un tempo il Museo Salgari, creato nel 1987 per iniziativa di alcuni privati, tra i quali un funzionario regionale, Giuseppe Motta, che ne fu presidente e fondatore. Tre anni fa si chiuse tutto, perché i locali di via Bidone 33, di proprietà dell'ente morale «Scuole Officine Serali», dovevano essere sgombrati. La burocrazia non si fermò. Così tutti i cimeli raccolti con amore ora sono finiti in una ca¬ setta vicino alla Gran Madre, in via Cosmo 9, che fa parte del patrimonio di quell'ente. Ma in che stato si trova ciò che rimane del Museo Salgari? Uno degli inquilini, il calzolaio Carmelo Rapisardi, ha in custodia le chiavi del locale. Ciò che offre allo sguardo la misera stanzetta è desolante: sporcizia, vetri rotti, distrutti i manichini che raffiguravano Sandokan o la Perla di Labuan, in un angolo cartelloni e vecchie foto. Al telefono Giuseppe Motta precisa: «Abbiamo portato in salvo tutti i cimeli più preziosi, dai libri al calamaio dello scittore alla bambola che venne regalata alla figlia Fatima dalla Regina Margherita. Nessuno ci ha più aiutato. Ma siamo disponibili a trasferire tutto a chi vorrà dare continuità alle nostre iniziative». Lo spiraglio viene dall'associazione presentata ieri al Circolo della stampa dal suo presidente, Pompeo Vagliani: sotto il marchio latino «Liber et imago» raccoglie esperti, studiosi, collezionisti che dedicano la loro attività alle letterature e immagini di Otto e Novecento. Tre i filoni: la collezione Paolo Rava di fumetti, album per l'infanzia e periodici di satira; lo straordinario Museo privato Jules Verne raccolto in trent'anni di passione dal conte Piero Gondolo della Riva, vicepresidente dell'as¬ sociazione; la raccolta Valcauda di 800 volumi e materiali salgariani, con 90 opere prime, fumetti, giochi, dischi. Al Circolo della stampa ieri sera c'erano anche Bruno Gambarotta, fervente salgariano, docenti e esperti come Alessandro Gusmano del Politecnico, Luciano Tamburini e il preside di lettere, Marziano Guglielminetti. Dice Vagliani: «"Liber et imago" (sede in corso Mediterraneo 94, tel. 501.362, ndr) vuole catalogare e offrire agli studiosi queste collezioni, ma anche rilanciare un'attenzione per autori e illustratori legati alla storia di Torino». Gigi Padovani Importanti collezioni a disposizione degli studiosi Ciò che rimane del Museo Salgari, chiuso tre anni fa, ora ospitato in una casetta di via Cosmo. A fianco Pompeo Vagliani, presidente di «Liber et imago»

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