Ferrari arte e tecnologia

35 Si apre a Berlino la prossima settimana una mostra dedicata a Maranello Ferrari, arte e tecnologia Vetture da corsa e granturismo da sogno MODENA. Oggi le Ferrari hanno assunto anche la dignità di opere insieme di alta tecnologia e d'arte. Non solo automobili, ma pezzi di autore. E' un riconoscimento che ormai arriva alla Casa di Maranello da ogni parte del mondo. Dopo la mostra allestita con grande successo al Museum of Modem Art di New York, alla Ferrari è pervenuto l'invito dei Musei di Stato di Berlino di allestire una rassegna Ferrari nella prestigiosa sede della Neue Nationalgalerie, progettata da Mies van der Rohe. L'inaugurazione, che radunerà il Bel Mondo della capitale tedesca, avrà luogo il prossimo 16 maggio. L'esposizione rimarrà aperta fino a tutto luglio. Diciamo subito che il titolo della mostra, «L'idea Ferrari», si riferisce all'idea che Enzo Ferrari aveva dell'automobile e che, applicata ai prodotti di questa marca, l'ha resa famosa come nessun'altra al mondo. Un'idea di libertà e di perfezione tecnica, di bellezza e di raffinata meccanica. Nel luminoso palazzo a pianta quadrata di Berlino i visitatori potranno ammirare vetture, mascheroni, modelli, dise- gni e parti staccate, oltre ad alcuni documenti mai esposti prima d'ora. Si tratta delle due lettere d'impegno che Enzo Ferrari inviò a Franco Cortese per assicurarne i servigi come pilota della prima Ferrari (la tipo 125) e una scheda di montaggio, il documento riservato della fabbrica, nel quale sono elencati tutti principali pezzi componenti una data auto e le prove di collaudo della stessa. Le 10 vetture scelte per illustrare la storia della Ferrari sono tra le più significative: si va dalla «barchetta» Touring su telaio tipo 166 Mille Miglia fino alla attuale stupenda berlinetta 456 GT «2 + 2». Poi troviamo la mitica monoposto tipo 500 a quattro cilindri di due litri di cilindrata con la quale Alberto Ascari conquistò i primi due titoli mondiali nel 1952 e '53. Questo modello è conservato al Museo Biscaretti di Torino. Ci sono tre vetture accomunate dallo stesso tipo di motore (il 250 tre litri a 12 cilindri, il più longevo e prolifico tra le centinaia di propulsori costrui- ti in quel di Maranello) ma ciascuna degna di figurare come stella di prima grandezza in qualunque mostra. La 250 Testarossa, uno spider da competizione, ha vinto tutte le possibili gare sport tra il 1957 e il '60, la berlinetta a passo corto (quella che gli inglesi chiamano SWB) di grande successo nel '60-'61 carrozzata da Pininfarina e, infine, la mitica GTO, la granturismo destinata ai clienti sportivi che dal '62 al '64 ha sbaragliato la concorrenza creando nel contempo la fama di molti piloti. L'origine della sigla è curiosa: la vettura doveva chiamarsi 250 GT come la berlinetta precedente, poi, per una svista nella stesura del telegramma che ne annunciava l'omologazione, venne scritto 250 GT Omologato, e la O è rimasta. Proseguendo nella visita, gli appassionati che si recheranno a Berlino troveranno anche la 250 Le Mans, prima berlinetta a motore posteriore destinata ai clienti. Venne costruita nel 1964. Dello stesso anno è anche la monoposto 512 con motore 1500 a 12 cilindri orizzontali e contrapposti, destinata alla fonnula corsaiola di allora. Dalla raccolta Pininfarina sono stati inviati due interessanti prototipi: il Dino Competizione del 1967, una sport biposto avveniristica con alettoni regolabili dal posto di guida e motore a 6 cilindri di due litri, e il primo esemplare della BB. Tale vettura, con motore posteriore 12 cilindri, è la capostipite di una lunga serie che arriva fino all'attuale 512 TR. Poi, ancora, la F 40, vettura recente ma già entrata nella leggenda, tra l'altro anche per la caccia spietata che i collezionisti hanno dato agli esemplari costruiti facendone lievitare i prezzi in modo indescrivibile (si parlò di due miliardi mentre il modello era in produzione). Infine, la monoposto tipo 641/2 di John Bamard che l'8 luglio 1990 conquistò per la Ferrari la centesima vittoria in un Gran Premio valido per il Mondiale. Per la storia il pilota era Prost e il luogo il circuito di Le Castellet, in Francia. In conclusione, un avvenimento che supera per significato i confini della Germania e colloca la Ferrari in una prospettiva storica unica. Gianni Rogliatti Un prototipo della Ferrari 250 Le Mans disegnato dalla Pininfarina La 250 Le Mans entrata in produzione nel 1964: una delle Ferrari più celebri La berlinetta GTO carrozzata dallo specialista modenese Scaglietti Enzo Ferrari, scomparso nel 1988, ha creato nel tempo una inimitabile Casa, legata alle corse e produttrice di esclusive vetture granturismo di elevata tecnologia Montezemolo, presidente della Ferrari, sta portando avanti un ampio piano di sviluppo commerciale e di rinnovo dei modelli Afferma: «Ne nascerà uno all'anno»