F1 ci vuole la rivoluzione di C. Eh.
Da oggi le prove ufficiali del g. P. di Monaco, con l'austriaco ancora pieno di dubbi FI, ci vuole la rivoluzione Monoposto più alte e meno potenti MONTECARLO DAL NOSTRO INVIATO La Formula 1 si interroga sul suo futuro. Ieri la Federazione internazionale ha emesso un comunicato che sembra essere soprattutto una difesa d'ufficio. Domande e risposte stampate per dire che i regolamenti non sono sbagliati, che gli incidenti di Imola non hanno avuto alcun rapporto con le modifiche '94 delle vetture, che i muretti di protezione sono sicuri e necessari nei circuiti, che la pista di Imola era perfetta e nessun pilota se ne era lamentato. E poi ancora che Senna e Ratzenberger sono morti all'ospedale, che la corsa non è stata interrotta perché gli spettatori avrebbero invaso la pista, che la Fia sta lavorando per migliorare la sicurezza, che i consigli dei corridori vengono ascoltati. Ma l'ambiente è teso, attende dei provvedimenti, nuove misure. Ed esiste un movimento interno che vuole rivedere le regole. Premesso che mai in questo sport si potranno eliminare totalmente gli incidenti e il pericolo, e che in questi anni sono state ottenute vittorie importanti come quella della quasi totale scomparsa dei rischi d'incendio e della robustezza degli abitacoli, si desidera agire in profondità per risolvere i problemi e trovare un rilancio d'immagine. Tutto dovrebbe ruotare intorno ai grandi costruttori, ai maggiori fornitori e agli sponsor che investono centinaia di miliardi. Il piano prevede un intervento deciso in tutti i settori. Studio accurato delle vetture e dei materiali da usare, una forte iniziativa per rivedere i circuiti (magari annullando anche una o due gare del calendario), pieno coinvolgimento dei piloti sulle decisioni da prendere, separazione totale fra le iniziative commerciali e quelle tecniche. Per quanto riguarda le piste si sta prendendo in esame la possibilità di inserire nei box un muretto interno per proteggere i meccanici durante le soste delle vetture. Si sente l'esigenza di annullare il cosidetto «Patto della Concordia» che richiede l'unanimità di tutti i concorrenti per prendere decisioni. Circa lo sviluppo delle monoposto la tendenza sarebbe di alzarle di diversi centimetri dal suolo, orientando la ricerca vera verso soluzioni diverse da quelle attuali. Non più una aerodinamica di tipo aerospaziale ma soluzioni più vicine a quelle delle auto tradizionali. E' stata presa in considerazione anche una riduzione della cilindrata dei motori per limitarne la potenza, permettendo sempre di eseguire studi avanzati sul loro rendimento. Insomma una vera e propria rivoluzione da compiere in tempi brevi, nel limite del possibile, con un gruppo di lavoro unito e competente. Per cercare la maggior sicurezza attiva e passiva, per ridurre il gap fra grandi e piccole squadre, per ritrovare credibilità. [c. eh.]
Persone citate: Ratzenberger, Senna
Luoghi citati: Imola, Montecarlo
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