«Havelange mercante di morte» di Gian Antonio Orighi

«Havelange mercante di morie» IL CASO Playboy (edizione Brasile) attacca in modo pesante il presidente Fifa «Havelange mercante di morie» Traffici oscuri nel passato del leader del calcio MADRID. Joao Havelange, 78 anni, presidente della Fifa dal '74, l'uomo che il 16 giugno sarà rieletto per la sesta volta al vertice del calcio mondiale, è nell'occhio del ciclone. La stampa spagnola riporta con evidenza le pesanti accuse lanciate dal mensile «Playboy», edizione brasiliana, che lo definisce «mercante di morte» in combutta con generali dittatori. Ma non basta. Secondo il periodico ci sono buchi miliardari durante la sua gestione della Cbd (Confederazione brasiliana dello sport, corrispondente al nostro Coni), attualmente al vaglio della magistratura, coperti dal generale Ernesto Geysel. Inoltre il suo nome è citato in documenti di un boss della mafia brasiliana del gioco d'azzardo e ci sono pure rapporti poco chiari anche con l'Adidas. Ricorda Playboy che l'imperatore del football comincia la sua scalata al massimo trono calcistico mondiale partendo da aziende di trasporto di San Paolo. Quindi arriva la carica che sarà il suo trampolino di lancio: la direzione del Cbd. In 18 anni, dal '58 al '74, il buco che lascia è gigantesco: ben 13 milioni di dollari, coperti dal dittatore carioca general Geysel. Nel '73, cioè un anno prima di arrivare a dirigere la Fifa, Havelange è in combutta sia con il dittatore portoghese Salazar - cui vende il pacchetto di maggioranza della sua azienda «Orwec Quimica Ltd.» - sia con il dittatore boliviano Banzer, con cui ha rapporti commerciali attraverso un'altra sua azienda «Industria Quimica Mantiqueira». Dal '77, Havelange deve comparire davanti alla giustizia per falso in bilancio relativo alla «Orwec», ma il processo non si è ancora celebrato (forse lo sarà nei prossimi mesi). Nel '74, continua la rivista della conigliette nude, Havelange viene investigato per corruzione durante la sua gestione della Cbd. E sempre nel '74 avviene un incontro molto importante: Havelange conosce Horst Dassler, proprietario della fabbrica di prodotti sportivi «Adidas». Horst costituisce l'«Internacional Sports Leisure» che si dedica alla negoziazione, a nome della Fifa, della pubblicità degli stadi. Secondo «Playboy», la «Internacional» venne usata come «arma infallibile di per- suasione» e trasformò tutte le altre federazioni internazionali in soci di Horst. Infine l'ultima accusa: il nome di Havelange compare nelle carte personali del mafioso de Andrade. L'imperatore della Fifa, secondo l'agenzia spagnola Efe, «non conferma, né smentisce» le accuse di «Playboy». Gian Antonio Orighi Legami con mafiosi miliardi di debiti e affari d'ogni tipo Havelange, dal '74 a capo della Fifa In giugno sarà rieletto per la 6a volta

Luoghi citati: Brasile, Madrid, San Paolo