«Assurdo licenziare il nostro prof»

Lettera di solidarietà dei ragazzi. Ma il provveditore: ci sono prove della sua incapacità e della scarsa preparazione Lettera di solidarietà dei ragazzi. Ma il provveditore: ci sono prove della sua incapacità e della scarsa preparazione «Assurdo licenziare il nostro prof» Treviso, gli studenti protestano col ministero TREVISO DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Gli studenti difendono il professore incapace. Una lettera di solidarietà, firmata dai rappresentanti delle quattro classi in cui il docente licenziato insegnava, verrà inviata al ministro della Pubblica Istruzione, oltre che naturalmente agli organismi scolastici locali. Ma il provveditore agli studi di Treviso rincara la dose e il preside non retrocede di un passo. Il clamore suscitato dal licenziamento di Claudio Resta, 36 anni, professore di tecnica e ragioneria, per incapacità professionale, non ha indotto ad alcun ripensamento i dirigenti scolastici trevigiani. «Pentirmi per un eccesso di zelo? Assolutamente no, sono tranquillo» dice Rosario Politi, 54 anni, il preside dell'Istituto commerciale di Valdobbiadene dove Resta ha insegnato per due anni. «I giudizi pesantissimi sul docente sono stati emessi dalla commissione di valutazione interna della scuola - aggiunge -, posso solo dire che non sono né un persecutore né un rigido burocrate». Sulle contestazioni specifiche. Politi non si lascia strappare una parola. «C'erano dei problemi particolari, segnalati anche da genitori, studenti, altri colleghi, dei quali per correttezza non posso parlare. Il provvedimento di "dispensa dal servizio" è stato preso dopo una lunga trafila burocratica che ha rispettato tutti i passaggi. Tutto è stato fatto alla luce del sole. Esiste naturalmente la giustizia amministrativa alla quale il docente può rivolgersi, che garantirà un ulteriore grado di controllo». Quei «problemi particolari», consegnati alla riservatezza del segreto d'ufficio, devono comunque essere stati giudicati davvero gravi se ieri il provveditore di Treviso Santo Leotta ribadiva che nella lunga carriera non gli è mai capitato di dover allontanare dalla scuola nessuno. «Ma quale persecuzione, per carità. Abbiamo riscontrato la scarsa capacità del docente sia dal punto di vista proprio della preparazione specifica, sia della conoscenza della materia che doveva insegnare spiega il provveditore - : viste le re- lazioni in mio possesso e le lamentele di genitori e studenti ho ritenuto mio dovere allontanare il professor Resta dalla scuola». Lo stesso provveditore ha ribadito che per conservare una cattedra scolastica non basta vincere un concorso, bisogna anche superare il periodo di prova di due anni. Sul fronte studentesco però le reazioni sono diverse. Gli allievi che hanno avuto Claudio Resta per docente fi¬ no a un mese fa all'Istituto tecnico commerciale Einaudi di Montebelluna - dove l'insegnante era stato trasferito da Valdobbiadene su sua richiesta - lo ritengono un professore certamente diverso dagli altri, ma molto simpatico. «Aveva un metodo un po' originale - commentano all'uscita di scuola - non si limitava a spiegarci le materie con i libri di testo, ma ci aiutava a capire gli argomenti leggendo anche i giornali in classe. L'abbiamo fatto ad esempio quando si parlava delle privatizzazioni». «Era anche di manica larga, tutt'altro che severo, e da noi era ben visto» aggiungono altri ragazzi. I colleghi di Claudio Resta non hanno voglia di lasciarsi intrappolare nelle inevitabili polemiche del giorno dopo. Qualcuno fa capire che il professore era un «po' originale» e che in aula trattava anche argomenti non strettamente didattici. Maria Grazia Raffele Nuove accuse anche dal preside «Non sono un persecutore C'erano problemi davvero seri» affli Nella foto grande, il professor Claudio Resta, licenziato In basso, il neoministro Francesco D'Onofrio

Luoghi citati: Montebelluna, Treviso, Valdobbiadene