Un missile fa strage a San'a

25 morti 25 morti Un missile fa strage a San'a SAN'A. Nonostante i proclami di vittoria nordisti, la guerra civile scoppiata in Yemen la scorsa settimana non appare prossima a una soluzione militare. Almeno 25 persone sono rimaste uccise ieri a San'a in un attacco lanciato poco prima dell'alba dai sudyemeniti con missili «Scud». Secondo le fonti ufficiali di San'a, il conflitto avrebbe provocato in otto giorni almeno 150 morti e 500 feriti tra i civili nordyemeniti, tra cui numerosi degenti di un ospedale bombardato ad Al-Rahidah, 80 chilometri a Nord di Aden. I sudyemeniti a loro volta accusano il nemico di avere bombardato numerosi villaggi della provincia di Al-Dali e accusano il Sudan, la Giordania e l'Iraq di sostenere i nordyemeniti. Altri bilanci, diffusi a San'a dal quotidiano in lingua inglese «Yemen Times», parlano di 12 mila morti e feriti nella sola prima settimana di combattimenti. Appare quindi fallito il tentativo del presidente Ali Abdullah Saleh, leader del «Congresso generale del popolo» (Gpc) ed ex capo dello Stato dello Yemen del Nord, di piegare con una guerra lampo la ribellione del «Partito socialista yemenita» (Ysp) guidato da Ali Salem Al Beid, ex presidente dello Yemen del Sud, fusosi con il Nord nel maggio del 1990. Il governo di San'a si è detto disposto ad accettare un cessate il fuoco a patto che la sua autorità su tutto lo Yemen venga riconosciuta da Aden, una condizione che difficilmente potrà essere accolta dai sudyemeniti. Appena l'altro ieri, il generale Saleh aveva dichiarato di essere pronto a continuare a oltranza la guerra fino alla conquista di Aden. [AdnKronos]

Persone citate: Ali Abdullah Saleh, Ali Salem, Dali, Saleh