Il Grande Fratello al semaforo

Il Grande Fratello al semaforo Torino, spia fotografica per smascherare chi passa con il rosso Il Grande Fratello al semaforo DOVREMO dire addio ai vigili? Rimpiangere quella loro simpatica, ruvida presenza lungo i viali e gli incroci della città? Pare di sì. Hanno un difetto non facilmente sopprimibile: sono umani. Vale a dire che, di tanto in tanto, lasciano correre. Prendi una corsia preferenziale, passi sulla coda del verde e l'alba del rosso, e loro possono anche far finta di non vedere. Insomma chiudono un occhio. Ma tutto questo, almeno a Torino, nella città dell'auto, da fine estate, dovrebbe finire. E' in arrivo, sotto i platani, lungo i corsi e gli incroci caldi, il Grande Fratello, il Controllo Telematico, o più semplicemente: il Semaforo Spione. Dovrebbe arrivare insieme alle telecamere sulle corsie preferenziali. Quelle che ti riprendono se, con la tua auto, credi di essere un autobus, un tram o un taxi. Il Semaforo Spione è una macchina fotografica impietosamente puntata sulla targa. Passi come non dovresti? Primo piano: click e ti ritrovi sul tavolo al comando dei vigili. Un click senza umanità, senza dialogo, un click impietoso che non concederà la minima attenuante. Uno sguardo freddo, che non conosce distrazione. Poveri vigili, sconfitti da un microprocessore. Poveri cittadini spiati, controllati, da una macchina fotografica. Se l'esperienza fosse partita da Napoli avremmo subito una controffensiva fantasiosa: vernici da professor Alambicchi, mutande semi invisibili per targhe. E altro. E' fastidiosa l'idea di essere su invisibili carrelli, piste che ti portano dalla porta di casa a quella dell'ufficio. Uno sguardo indiscreto puntato alla nuca che qui, in una città così geometrica, tutta rette e spigoli, non potrebbe che infastidire maggiormente. Come una ulteriore imposizione nella topografia urbana. O invece, con fiera tristezza e rabbia un filino masochista, non batteremo ciglio. Cercheremo di tenere le targhe più pulite e proveremo ad instaurare un dialogo con la macchina. Per ricordarle i tempi in cui c'erano i vigili e qualcuno di loro aveva i capelli addirittura biondi e gli occhi addirittura azzurri e capivano un po' di piemontese e ti davano, magari, anche un consiglio per trovare una via. Certo avevano dei difetti. E tra gli altri quello di non stare in strada, con l'occhio aperto, 24 ore su 24. Nico Orcngo SERVIZI IN CRONACA

Persone citate: Nico Orcngo, Spione

Luoghi citati: Napoli, Torino