Carmagnola
Carmagnola Carmagnola Due sorelle a giudìzio per calunnie Calunnie o mazzette? Avevano denunciato il sindaco di Carmagnola Felice Giraudo per aver preteso una mazzetta da cinquanta milioni, ma il magistrato che ha seguito il caso, Giancarlo Avenati Bassi, ne ha chiesto il rinvio a giudizio per calunnia. Le sorelle Piera ed Alda Ferrerò, 42 e 45 anni, titolari dell'omonima gastronomia di via San Francesco di Sales 210 si presenteranno il 25 maggio davanti al gip Emanuela Ciabatti che deciderà in merito. Lo scorso luglio in un esposto presentato ai carabinieri le commercianti avevano dichiarato di avere subito la concussione da parte del sindaco, del vicesegretario Margherita Baravalle e del geometra dell'ufficio tecnico, Antonio Sibona: 50 milioni, oltre ai 5 dovuti per un terreno da loro acquistato in un'asta pubblica. La tangente sarebbe servita per renderlo edificabile, in vista dell'approvazione del nuovo piano regolatore comunale. L'assegno era stato da loro lasciato sul tavolo di un esterrefatto segretario comunale, Erasmo Salurso, che le aveva inseguite per restituirlo, ma le sorelle non l'avevano ripreso, spiegando: «Loro sanno». I militari l'avevano sequestrato quello stesso pomeriggio. «Hanno architettato tutto: è inaudito», ha sempre sostenuto il sindaco, assistito dall'avvocato Ugo Bertello. A gennaio, le sorelle, stanche di «non ricevere alcuna attenzione» dalla magistratura, erano ricorse al Gabibbo di Canale 5, davanti alle telecamere avevano ripetuto la stessa versione. Tutti querelati per diffamazione. Le due donne, seguite dal legale avv. Balosso dopo il cambio di tre difensori, sono ferme sulle proprie posizioni.
Persone citate: Antonio Sibona, Balosso, Emanuela Ciabatti, Erasmo Salurso, Felice Giraudo, Giancarlo Avenati, Margherita Baravalle, Sales, Ugo Bertello
Luoghi citati: Carmagnola
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